“Waka / Jawaka” pubblicato il 5 luglio del 1972, è il quarto album solista di Franzk Zappa.


 Di Alfredo Buonumori - Vivo Umbria

 Franzk Zappa - Waka / Jawaka (1972)

Trentauattresimo appuntamento con 50 dischi del prog dopo 50 anni dall’uscita.

All’interno dell’articolo il link per la playlist Youtube creata con l’album sul canale dell’associazione culturale Trasimeno Prog (non dimenticate di visitare il canale in ogni caso e di iscrivervi, se potete).

Stiamo parlando di una prova dove il chitarrista di Baltimora fa propria la svolta jazz-rock di Miles Davis con il suo “Bitches brew” ed in copertina il musicista sembra indicare si tratti del seguito di Hot rats.

Il titolo dell’album (waka/jawaka = bruciare/ bruciare), fa riferimento in lingua swahili all’incendio alla strumentazione del 1971 durante un concerto della band al Casino de Montreux, in Svizzera; il gruppo inglese dei Deep Purple riassumerà quanto accaduto nel celebre brano “Smoke on the water”.

Soltanto quattro sono i brani dell’album; nella prima facciata trovano spazio unicamente i 17 minuti di “Big swifty” dove in maniera frenetica gli strumenti - chitarra, tromba e piano - si rincorrono creando un tessuto sonoro diffcilmente classificabile.

Girando il disco troviamo due tracce quasi gemelle; la breve “Your mouth”, con un testo nella migliore ironia di Zappa dove la moglie racconta bugie e "It just might be a one shot deal", la terza traccia, dove la seconda parte è caratterizzata dalla chitarra del leader.

L’album si conclude con "Waka Jawaka", un’altro viaggio nel jazz-rock dove prima le tastiere e poi la chitarra solista sono padroni; un album notevole anche se di non facile assimilazione.

La formazione che suona nell’album comprendeva: Frank Zappa, chitarra, percussioni, voce; George Duke, astiere; Aynsley Dunbar, batteria e tamburello; Tony Duran, chitarra slide;  Sal Marquez, tromba, flicorno, campane tubolari e voce; Erroneous (Alex Dmochowski), basso e voce; Chris Peterson, voce;    Joel Peskin, sax tenore; Jeff Simmons chitarra hawaiana e voce; Mike Atschul, sax baritono e tenore,  ottavino, flauto basso, clarinetto basso; Sneaky Pete Kleinow, chitarra pedal steel; Don Preston, tastiere; Janet Ferguson, voce; Bill Byers e Ken Shroyer, trombone e corno baritono; Gerry Sack, maracas.

Buon Ascolto !

YOUTUBE MUSIC

 

"Start From Scratch" è il nouvo interessante lavoro di Livio Bartolo Variable Unit

L'immagine della copertina è rappresentata da un dipinto astratto.

 Livio Bartolo Variable Unit - Start From Scratch 

A due anni dal notevole "Don’t Beat A Dead Horse", uscito sempre per l'etichetta Dodicilune, da Ottobre è sul mercato il nuovo lavoro di Livio Bartolo Variable Unit dal titolo "Start From Scratch".

Livio Bartolo si è diplomato in Chitarra Jazz al Conservatorio Nino Rota di Monopoli.

Il suo stile chitarristico parte dalla tradizione jazzistica fino a spingersi nell'improvvisazione, la dodecafonia ed il serialismo.

Ha avuto la possibiltà, negli anni, di formarsi con musicisti del calibro di Domenico Caliri, Gianni Lenoci, Francesco Angiuli, Giovanni Tommaso, Walter Donatiello, Marc Ducret, Vinny Golia, Steve Potts e molti altri.

Ha preso parte al "feral choir" di Phil Minton, cantante d'avant garde britannico. Si è esibito al Blue Note di Milano. Ha collaborato alle musiche di un film pluripremiato al Terra di Siena Film Festival, "La strada verso casa" di Samuele Rossi, musiche di Giuseppe Cassaro. Si è esibito alla Casa del Jazz di Roma con l'Hocus Pocus Explab di Gianni Lenoci, assieme a Eugenio Colombo, Tiziana Felle e Angela Tursi.

Direi che il suo curriculum non è affatto male.

Ma veniamo al nuovo "Start From Scratch" lavoro che, lo dico subito, necessita di più ascolti per essere assimilato ed apprezzato ma dopo vi assicuro che ne rimarrete affascinati.

Non sono un musicista quindi non mi addentro nella parte tecnica del disco ma sul versante emotivo.

Le cinque tracce che lo compongono  il disco sono all'insegna della totale libertà artistica ed espressiva e si muove tra classico e moderno nel mondo del jazz di matrice free ed avanguardista.

Un caos musicale solo apparente che vede il chitarrista, compositore ed arrangiatore affiancato da Anais Drago al violino, Francesca Remigi alla batteria, Andrea Campanella al clarinetto e clarinetto basso, Aldo Davide Di Caterino ai flauti e Pietro Corbascio alla tromba.

Dopo ripetuti ascolti il mondo musicale di Livio Bartolo ti entra in circolo e si possono apprezzare i mille risvolti sonori che tutti i musicisti sono in grado di abbracciare.

Musica libera da ogni schema ma, nello stesso tempo, pensata e ragionata per un mix veramente intrigante.

La chitarra, gli archi, i fiati ed una batteria ispirata dialogano, si scambiano note, si intrecciano e a volte sussurrano ed altre avanzano con passo di marcia per poi  impazzire ed infine quietarsi.

Un disco veramente di alto livello che saprà sicuramente accontentare i palati più esigenti ma anche chi, dotato di curiosità, non si accontenta del classico jazz ma vuole spingersi oltre.


 

Tracklist

1 | Part One (Start)

2 | Part Two (From)

3 | Part Three _ A.L.F.F. (Scratch)

4 | Part Four (Scherzo)

5 | Part Five (Ending)

 

Livio Bartolo • chitarra elettrica e acustica, direzione

Anais Drago • violino

Francesca Remigi • batteria

Andrea Campanella • clarinetto, clarinetto basso

Aldo Davide Di Caterino • flauti

Pietro Corbascio • tromba

 

ASCOLTA "PART ONE (START)"