Da casa Workin' Label "A World Full Of Colors" di GAR

 

Gar – A World Full Of Colors (Workin’ Label, 2023)

Un altro gran bel disco di jazz made in Italy questa volta da casa Workin’ Label si tratta di  A World Full Of Colors” del progetto Gar del chitarrista e compositore Giuseppe Andrea Russo.

A condividere il progetto troviamo ottimi musicisti come con il sassofonista Gabriele Fava, il pianista Filippo Galbiati, il contrabbassista Giancarlo Patris ed il batterista Antonio Marmora.

La musica dell'album racchiude in sé una narrazione di due anni segnati da momenti difficili, momenti di vulnerabilità, speranze contrastate da cadute dolorose e reazioni a un presente crudele e inesorabile.

Le otto tracce che costituiscono l'album sono il risultato dell'esperienza vissuta durante la pandemia, che ha provocato una netta frattura dell'individuo su tutti i fronti.

Giuseppe Andrea Russo nasce nel 1993 a Tursi in provincia di Matera e, dopo aver completato i suoi primi studi classici, ha continuato a formarsi nel campo del jazz con Guido di Leone, culminando con il conseguimento del diploma in chitarra jazz presso il Conservatorio Duni di Matera. Nel 2018 ha creato il progetto "G.A.R." che gli ha permesso di ottenere il secondo posto al concorso di Onyx Jazz Club di Matera nel 2019. Nel 2020, ha raggiunto la finale al concorso per band e solisti "Forum Live Jazz" e al prestigioso "Premio Marco Tamburini" per solisti jazz.

Nel mese di settembre del 2021, ha partecipato alle registrazioni di video didattici per il libro di arrangiamento e composizione di Massimo Morganti, e si è esibito con la Venezze Jazz Ensemble diretta da Massimo Morganti presso il "Treviso Suona Jazz Festival". Nel medesimo anno, è stato selezionato come finalista del "Premio Marco Tamburini", ed ha avuto l'onore di suonare con la Big Band Venezze insieme all'ospite d'onore, Fabrizio Bosso.

Nel 2022 ha aperto il concerto di Roberto Gatto durante il Venezze Jazz Festival, mentre nello stesso anno ha conseguito il diploma di secondo livello in chitarra jazz con il massimo dei voti presso il Conservatorio F. Venezze di Rovigo. Nel corso dei suoi studi, ha avuto l'opportunità di apprendere da rinomati musicisti nazionale ed internazionali come Domenico Caliri, Gaetano Partipilo, Jesse Van Ruller, Carlo Atti, Allen Hinds, John Patitucci, Luigi Masciari, Roberto Cecchetto, Maurizio Gianmarco, Bebo Ferra, Enrico Bracco e Jakob Bro … un curriculum non male direi.

Ma veniamo al dico che si apre con “Home” ed è subito grande musica con la sezione ritmica a dettare i tempi al sax e alla chitarra elettrica.

Segue “Breathe”,(respiro) un’oasi di delicati fraseggi di pianoforte, chitarra e sax … Brano stupendo così come la seguente “A Te, Il Mio Animo Sincero”, sempre intima e sussurrata dagli strumenti dei musicisti coinvolti …  mostra l’empatia con il mondo che ci circonda.

Il momento della caduta viene evidenziato nella sperimentale “Ci Oscureremo In Un Mondo Di Luce” dove agli arpeggi della chitarra si insinuano rumori sinistri prima dell’entrata della sezione ritmica e del sax.

Breathe Out”, ancora si muove su temi come la morte apparente del nostro animo ed è segnata da un lirico assolo alla chitarra di Giuseppe Andrea Russo.

Gli otto minuti abbondanti di “Ci Illumineremo In Un Mondo Di Buio” segna la rinascita e la voglia di uscire dal buio e lo fa consegnandoci un brano jazz di qualità superiore.

Il nuovo “io” e la nuova coscienza viene espressa in “A World Full Of Colors” segnata dal gran lavoro della chitarra elettrica effettata.

Si chiude questo notevole disco con “A Te, Il Mio Animo Sincero” (alternative track) che ci ricorda quello che sarebbe successo se…

In conclusione un ottimo album di jazz contemporaneo che non esito a consigliare a tutti gli appassionati del genere e non solo.

  

  1. Home
  2. Breathe
  3. A Te, il mio Animo Sincero
  4. Ci Oscureremo in un Mondo di Luce
  5. Breathe Out
  6. Ci Illumineremo in un Mondo di Buio
  7. A World Full of Colors
  8. A Te, il mio Animo Sincero (Alternate Take)

Giuseppe Andrea Russo, chitarra
Gabriele Fava, sax (1,2,3,5,6,7,8)
Filippo Galbiati, pianoforte (2,7,8)
Giancarlo Patris, contrabbasso (1,2,3,5,6,7,8)
Antonio Marmora, batteria (1,2,3,5,6,7,8)

Musiche composte da Giuseppe Andrea Russo.
Registrato da Daniele Ceciliot ad ALEA Production Studio
Mix & Master di Filippo Bubbico a Sun Village Studio, Lecce



Il nuovo disco di Paolo Dinuzzi "Invisible" uscito per GleAM Records.

Paolo Dinuzzi - ritratto

Paolo Dinuzzi – Invisible (GleAM Records, 2023)

Il jazz in Italia è vivo e vegeto e, a dimostrarlo, ci sono delle etichette specializzate come la GleAM Records che con coraggio e caparbietà continuano a pubblicare album di elevato valore artistico saziando la fame dei tanti appassionati di musica di qualità che fortunatamente formano si una nicchia di mercato ma ben radicata nel nostro Paese.

Così mi fa molto piacere presentarvi il nuovo album (il secondo da leader) del bassista e compositore Paolo Dinuzzi dal titolo “Invisible”.

Dalla sua biografia pubblicata sul suo sito leggo che è professionalmente attivo dagli anni 90 sulla scena jazzistica europea, suonando in Germania, Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna, Romania e in tutta Italia, collaborando con artisti del calibro di: Gianni Lenoci, Marcello Magliocchi, Gianluigi Trovesi, Pino Minafra, Bob Moover, Antonio Dilorenzo, Vincenzo Deluci, Bruno Tommaso, Vittorino Curci, Paolo Fresu, Ettore Fioravanti, Augusto mancinelli, Adam Pieronczyk, Cornelius Falk, Thomas Ufschmidt, Nguyen Lee, Hakim Ludin.

Ha studiato con Maurizio Quintavalle, Enzo Pietropaoli, Massimo Moriconi, Bruno Tommaso, David Clark, Michael Schurmann, John Goldsby, Uli Beckerhoff.

Ha all’attivo diverse produzioni discografiche, premi, sessioni di registrazione, interviste. Laureato alla prestigiosa accademia Folkwang di Essen in Germania, vanta una ventennale attività didattica. Attualmente dirige il laboratorio di musica presso il centro di aggregazione giovanile del Comune di Barletta (CAGI).

Ma veniamo al disco in questione … “Invisible” si compone di sette tracce strumentali che sono state composte ed arrangiate da Paolo Dinuzzi che si avvale anche di ottimi musicisti come Sabino Fino al sax tenore, Giancarlo Pirro alla chitarra elettrica e Riccardo Gambatesa alla batteria.

Tutti strumentisti con esperienza che contribuiscono egregiamente all’economia del sound del disco.

Invisible” è un progetto che unisce gli umori del mediterraneo a un jazz moderno che si muove anche nei territori della fusion.

La sezione ritmica è precisa ma anche molto fantasiosa nel dettare il groove dei brani come nella title track “Invisible”che apre le danze dando il “la” alla chitarra ed al sax ed ai loro assoli.

Skin” viaggia su territori fusion, quella di qualità con le parti dei vari strumentisti assolutamente non facili ma suonate con grande fluidità il che rende molto piacevole l’ascolto anche a chi non è abituato a frequentare certi territori musicali.

Un altro brano dove Basso e batteria fanno davvero i numeri è la seguente “Quattro”, la preferita di chi sta scrivendo …Qui la chitarra elettrica fa veramente scintille così come il solo di sax e batteria … Grande brano!

Chiudo segnalandovi anche “I’m Back”, altro brano che si muove su più territori ed umori con un grande solo di basso e di batteria. Lo stesso Dinuzzi spiega nel comunicato stampa:

“Ho scritto questo brano nel momento in cui sono tornato in Italia, nella mia città, Barletta. Già dalle prime note del tema si può notare una baldanza e un ottimismo ingiustificati, tipici di chi torna al sud con mille idee da realizzare, per poi scontrarsi con una realtà fatta di clientelismo e piccoli feudi saldamente attaccati ai propri interessi, che impediscono un rinnovamento e uno sviluppo del bene comune. Infatti sul finire del tema, e ancora di più alla fine del brano, durante il solo di batteria, si fa strada un loop, che è quasi un mantra, una voce fuori campo, che come il saggio grillo parlante di Pinocchio ti riporta alla realtà ( il loop recita pressapoco così: chi te l’ha fatto fare, chi te l’ha fatto fare...)”.

In conclusione mi sento di consigliare l’ascolto di questo lavoro sicuro che gli appassionati di contemporary jazz ma anche chi ama la contaminazione di stili ed umori sarà pienamente appagato e soddisfatto.

Copertina

 Track List:

1. Invisibile 03.54
2. Talking with Nina 05.48
3. Skin 04.07
4. Quattro 04.53
5. South 05.35
6. I’m Back 05.33
7. Emergency 06.26 

Sabino Fino – sassofono tenore
Giancarlo Pirro – chitarra elettrica
Paolo Dinuzzi – basso elettrico
Riccardo Gambatesa - batteria

Registrato, missato e masterizzato presso Mast Studio, Bari (Italy)
Fonico: Massimo Stano
Grafiche: Studio Clessidra
Prodotto da GleAM Records