“Argus”, pubblicato il 28 aprile 1972, è il terzo album degli inglesi Wishbone Ash

 

La copertina mostra il disegno di un soldato dell'antica Roma che guarda dall'alto di una collina

Di Alfredo Buonumori - Vivo Umbria
 
Wishbone Ash - Argus (1972) 
 
Diciassettesimo appuntamento con 50 dischi del prog dopo 50 anni dall’uscita.
All’interno dell’articolo il link per la playlist Youtube creata con l’album sul canale dell’associazione culturale Trasimeno Prog (non dimenticate di visitare il canale in ogni caso e di iscrivervi, se potete). 

“Argus”, pubblicato il 28 aprile 1972, è il terzo album degli inglesi Wishbone Ash.
Il quartetto – due chitarre, basso e batteria – aveva già all’attivo le pubblicazioni “Wishbone Ash” del 1970 e “Pilgrimage” del 1971.

La proposta della band, basata sulle due chitarre sempre in primo piano, di rock robusto, intriso di blues e con una forte componente melodica, ha avuto grande risalto nelle esibizioni dal vivo; il disco è un crossover di generi, pur con una strumentazione scarna, dal prog all’hard rock.

Si apre con la lunga “Time was”, con un delizioso inizio acustico che diviene molto rock nella sua andatura successiva; "Sometime World" e  "Blowin' Free" sono le altre due tracce del primo lato dove I due chitarristi padroneggiano il loro strumento.
La peculiarità di “The King Will Come" è la chitarra supportata dal wah-wah ed è forse quella che preferisco; molto azzeccate sono anche le armonie vocali.
La più morbida "Leaf And Stream" è caratterizzata dalla vocalità del solo Martin Turner.
Con i brani "Warrior" e "Throw Down The Sword" – nella seconda è ospite   dei Renaissance all’organo – si conclude questo interessante lavoro che merita di esssere conosciuto ed ascoltato.

La formazione che suona nell’album comprendeva: Andy Powell, chitarra e voce; Ted Turner, chitarra e voce; Martin Turner, basso e voce; Steve Upton, batteria; John Stout, organo in "Throw Down The Sword"

Buon Ascolto !