“A Tab In The Ocean” è il secondo album degli inglesi Nektar.

Il disegno della copertina mostra un uno nudo su di una tavola sul oceano con in mano una pipa d'ascqua.

Di Alfredo Buonumori - Vivo Umbria

A Tab In The Ocean - Nektar (1972)

Quattordicesimo appuntamento con 50 dischi del prog dopo 50 anni dall’uscita.

All’interno dell’articolo il link per la playlist Youtube creata con l’album sul canale dell’associazione culturale Trasimeno Prog (non dimenticate di visitare il canale in ogni caso e di iscrivervi, se potete).

“A tab in the ocean” è il secondo album degli inglesi Nektar.

Il gruppo si era formato in Germania nel 1969 ed aveva pubblicato nel 1971 l’album d’esordio “Journey to the center eye”, interessante fusione tra prog rock di stampo melodico e jazz rock.

La formazione ha prodotto lavori interessanti; certamente l’album del 1972 è il loro prodotto più valido.

Ad aprire il disco è la suite / traccia omonima che occupa l’intera prima facciata, con una prima parte debitrice prima alle sonorità degli Yes e più avanti a quelle della musica cosmica tedesca; seguono interessanti intrecci tra tastiere e chitarra.

Altro bel brano è la successiva “Desolation Valley”, dal sapore più psichedelico così come in “Crying in the dark” dove è la ritmica che ha una marcia in più  ed alterna momenti più soffusi ad altri più movimentati.

Il lavoro si chiude con ”King of Twilight”, brano ancora poderoso nella sua struttura.

L’album merita di essere ascoltato, è infatti di ottima fattura; diverse influenze come abbiamo visto sono presenti ma non manca di spunti originali.

Da segnalare che la traccia finale nel 1985 è stata utilizzata in parte dagli Iron Maiden per il singolo “Aces High”.

La formazione che suona nell’album comprendeva: Roye Albrighton, chitarre e voce;  Allan Freeman, tastiere e cori; Ron Howden, batteria, percussioni e cori; Derek “Mo” Moore, basso e cori; Mick Brockett, effetti di luce.

Buon Ascolto !

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