Silvia Conti – Ho Un Piano B | Redapolis Music Blog

Ritratto di Silvia Conti.
Silvia Conti

 

Silvia Conti – Ho Un Piano B (RadiciMusic Records, 2024)

Finalmente Silvia Conti, cantautrice toscana, innamorata del songwriting americano, pubblica il suo secondo disco solista “Ho Un Piano B” che segue il notevole “A Piedi Nudi (psichedeliche ipnotiche nudità) uscito, sempre per l’ottima etichetta Radici Music Records nel 2017.

Aspettavo con interesse il seguito a quel notevole lavoro e sono stato ripagato; “Ho Un Piano B” è proprio un gran bel disco.

Ma riavvolgiamo il nastro e vediamo di presentare Silvia Conti.

Silvia Conti, nata a Firenze, ha avviato la carriera musicale a 12 anni suonando e cantando in vari gruppi locali. Nel 1983 ha trionfato al Festival di Castrocaro con "Hey ragazzo" e l’anno dopo, selezionata per il Festival di Sanremo con "Favola triste", è stata squalificata a causa di una precedente esecuzione da parte di un'altra artista. Quindi nel 1985, l’esibizione a Sanremo con "Luna nuova" le ha conferito successo di critica.

Negli anni '90, ha collaborato con come Le Orme, Bandabardò e Tiziano Mazzoni, quindi ha debuttato come autrice completa con "Rino", omaggio a Rino Gaetano. Ha intrapreso inoltre la carriera teatrale, diplomandosi alla scuola Catalyst ed ha lavorato con svariate compagnie.

Nel 2010 ha fondato il gruppo Sunflowers, mantenendo l’attività sia nel teatro che nella musica, ed ha contribuito a spettacoli teatrali collaborando con vari artisti. Nel 2017 ha pubblicato l'album "A piedi nudi (psichedeliche ipnotiche nudità)" per l’etichetta Radici Music Records.

Il suo ultimo singolo, "Lucciola", è stato rilasciato nel dicembre 2023 come anticipazione al nuovo album "Ho Un Piano B", uscito l’8 gennaio scorso.

Se la copertina riconduce alla poetessa del rock Patty Smith anche la musica lo conferma con la voce della Conti a perfetto agio nei vari mood ed assoluta protagonista, ottimamente supportata da musicisti dall’anima blues e rock.

Tanto per far paragoni, cosa che non prediligo, ma per darvi un’idea di quale sia il territorio battuto, posso indicare due leonesse della musica italiana come Gianna Nannini e Loredana Bertè … ma non pensate di trovarvi di fronte a dei deja vu; Silvia Conti ha grande personalità e la sua musica è marchiata a fuoco dal suo talento.

I temi trattati sono tristemente attuali come i femminicidi in “Lucciole”, oppure il tema del bullismo nei confronti delle donne in “Farfalla”.

Ma non si può non citare “l’Uomo Della Montagna”, quasi nove minuti dal sound minimale ed ipnotico dove la risposta a dove ritrovar se stessi è la montagna … grande brano con una chitarra ruvida a contrastare la voce.

Infine cito “1944 (Mačkatica) dall’andamento maestoso e drammatico che, con “Bella Ciao” che chiude il disco, tratta della lotta partigiana.

Nove tracce compongono la scaletta del disco e si mantengono tutte su alti livelli sia dal lato compositivo, di arrangiamenti e suoni ma anche sui temi trattati e cantati con voce personale.

Se siete alla ricerca di un disco di musica d’autore di gran livello o, più semplicemente, volete frequentare la musica di qualità questo disco saprà soddisfare le vostre aspettative.

Copertina del disco.

 

Anche stavolta la squadra che collabora con Silvia conti vede: Bob Mangione agli arrangiamenti ed alla direzione artistica e Gianfilippo Boni alla registrazione ed al mix, Lorenzo Forti, Fabrizio Morganti, Lele Fontana (più le due nuove entrate, Francesco “Fry” Moneti e Gennaro Scarpato), ai cori Marco Cantini, Cristina Banchi e Mani Naimi e la meravigliosa voce di Marilena Catapano nei cori e nel canto di “Inverno 1944 (Mačkatica)”.

English Version

Finally, Silvia Conti, a singer-songwriter from Tuscany with a love for American songwriting, releases her second solo album, "Ho Un Piano B," following the remarkable "A Piedi Nudi (psichedeliche ipnotiche nudità)," which came out in 2017 under the excellent Radici Music Records label.

I was eagerly awaiting the follow-up to that remarkable work, and I have been rewarded; "Ho Un Piano B" is indeed a great album.

But let's rewind the tape and introduce Silvia Conti.

Silvia Conti, born in Florence, began her musical career at the age of 12, playing and singing in various local groups. In 1983, she triumphed at the Castrocaro Festival with "Hey ragazzo," and the following year, selected for the Sanremo Festival with "Favola triste," she was disqualified due to a previous performance by another artist. Then, in 1985, her performance at Sanremo with "Luna nuova" earned her critical acclaim.

In the '90s, she collaborated with acts like Le Orme, Bandabardò, and Tiziano Mazzoni, then made her debut as a complete author with "Rino," a tribute to Rino Gaetano. She also pursued a theatrical career, graduating from the Catalyst school and working with various companies.

In 2010, she founded the group Sunflowers, maintaining activity in both theater and music, and contributed to theatrical productions collaborating with various artists. In 2017, she released the album "A piedi nudi (psichedeliche ipnotiche nudità)" under the Radici Music Records label.

Her latest single, "Lucciola," was released in December 2023 as a preview of the new album "Ho Un Piano B," which came out last January 8th.

If the cover evokes the rock poet Patty Smith, the music confirms it with Conti's voice perfectly at ease in various moods, and she is the absolute protagonist, excellently supported by blues and rock-spirited musicians.

Just for comparisons, something I don't usually favor, but to give you an idea of the territory covered, I can mention two lionesses of Italian music like Gianna Nannini and Loredana Bertè... but don't expect déjà vu; Silvia Conti has great personality, and her music is branded with her talent.

The themes addressed are sadly contemporary, such as femicides in "Lucciole," or the theme of bullying towards women in "Farfalla."

But one cannot ignore "l’Uomo Della Montagna," almost nine minutes of minimal and hypnotic sound where the answer to finding oneself is the mountain... a great track with rough guitar contrasting the vocals.

Finally, I mention "1944 (Mačkatica)" with its majestic and dramatic progression, and "Bella Cia," which closes the album, dealing with the partisan struggle.

Nine tracks make up the album's playlist, and they all maintain high standards in composition, arrangements, and sounds, as well as in the themes addressed and sung with a personal voice.

If you are looking for a high-level singer-songwriter album or simply want to experience quality music, this album will meet your expectations.