Gong - Gazeuse! | Redapolis Music

Copertina Album

  Gong - Gazeuse! (Virgin, 1976)

I Gong lasciano il loro pianeta (Planet Gong) e fanno ritorno sulla terra.

Delle teiere volanti (Flying Teapot) stanno lasciando lo spazio per ritornare sulla terra.

A bordo quello che rimane di un gruppo di “omini verdi” (Pot Head Pixies) che hanno popolato quello strano pianeta (Planet Gong) con suoni psichedelici, Zappiani e di Space rock quasi teutonico. 

Rimangono nello spazio due personaggi hippie  (Daevid Allen e Steve Hillage) dove proseguiranno il loro percorso sonoro fatto di Space music e Cosmic music e Canterbury sound a forti dosi mistiche. 

Dopo aver pubblicato la loro trilogia Radio Gnome Invisible composta da tre splendidi album che rispondono al nome di: Flyin Teapot, Angel’s Egg e You e rimasti orfani del fricchettone Deavid Allen e con Steve Hillage non più membro ufficiale ma presente come ospite i Gong pubblicano il buon Shamal

Nel 1976 la formazione oramai terrena vede il percussionista Pierre Moerlen prendere il comando delle operazioni coadiuvato da Francis Moze al basso. Mino Cinelu alle percussioni, Didier Malherbe al Sax ed al flauto, Didier Moerlen al vibrafono e con un grande chitarrista dal passato Canterburiano ( Soft Machine e Nucleus) Allan Holdsworth che eleva la qualità del disco con le sue composizioni e con i suoi interventi sia ritmici che solistici della sua chitarra elettrica. 

Il disco si intitola “Gazeuse!” e si muove su territori più terreni di un Jazz-Rock convenzionale ma mai banale.

Chiaramente il ritmo la fa da padrone visto il nutrito gruppo di percussioni, il sax ed il flauto è più misurato rispetto al passato ed il valore aggiunto è la splendida chitarra di Allan Holdsworth

All’epoca fece stortare il naso a certa critica ed ai fans a causa di un suono ormai privo delle intuizioni geniali di  Deavid Allen e, come dicevamo prima, composto da un Jazz-Rock forse privo delle follie di un tempo con un suono più classico. Ascoltato oggi e senza fare paragoni con quanto prodotto da loro nel passato risulta un album gradevole e ben suonato.

Il lavoro si apre con Expresso (titolo dell’album per il mercato Americano) dove la nutrita presenza di percussioni creano un tappeto invitante per la splendida chitarra elettrica di Allan Holdsworth e dei misurati interventi di sax di Didler Malherbe. 

Night Illusion di Holdsworth viaggia su binari fusion con la sua chitarra elettrica che delizia l’ascoltatore con continui assoli e ricami di pregevole fattura. 

Il brano successivo Percolations Part.1 e Part.2 , il più lungo del disco, è una suite per percussioni varie (Vibrafono, Marimba, Timpani e tamburi vari) che creano una vera e propria sinfonia che si conclude con un assolo di batteria veramente ispirato di Pierre Moerlen. Shadows of è un altro bell’ esempio di fusion firmata da Holdsworth con una bella ritmica, bel assolo di flauto ed il solito intervento della chitarra elettrica ad impreziosire il tutto.  

Il disco prosegue sulle coordinate Jazz-Rock con Esnuria brano dal bel riff di chitarra elettrica con interventi di sax ed il solito grande lavoro percussivo a rendere quasi etnico il sound. 

Conclude questa opera “terrena” Mireille, brano dall’incedere lento dove il piano elettrico e la chitarra elettrica disegnano armonie non propriamente facili ma piene di fascino. 

Una volta tornati sulla terra questi omini hanno continuato, e lo fanno ancora, a dispensare grande musica  pur avendo abbandonato la magica follia hippie che li contraddistinse quando abitavano quel lontano pianeta ed erano considerati, visto la provenienza di alcuni membri della band, tra i più importanti esponenti della cosiddetta Canterbury Scene.

Un disco da riascoltare e, sicuramente, da rivalutare.

Retro copertina album

 

Title track:

Expresso (Pierre Moerlen) – 5:58

Night Illusion (Allan Holdsworth) – 3:42

Percolations (Part I & II) (Moerlen) – 10:00

Shadows Of (Holdsworth) – 7:48

Esnuria (Moerlen) – 8:00

Mireille (Francis Moze) – 4:10 

 

Pierre Moerlendrums, vibraphone, marimba, timpani, glockenspiel

Didier Malherbetenor sax (1,5), flute (4)

Allan Holdsworthguitars, violin, pedal steel

Mireille Bauer – vibraphone, marimba, glockenspiel, toms

Benoît Moerlen – vibraphone

Francis Moze – fretless bass, gong, piano