Recensione | Dalton - Riflessioni: Idea D'infinito

Copertina del disco

Di Alfredo Buonumori - Vivo umbria

Dalton - Riflessioni: Idea D'infinito

All’interno dell’articolo ogni volta ci sarà il link per la playlist Youtube creata con l’album all’interno del canale dell’associazione culturale Trasimeno Prog (iscrivetevi se potete, grazie), corredato da una descrizione per il lavoro in oggetto e dalla tracklist del disco.

Riflessioni: idea d’infinito”, pubblicato nel 1973, è il disco d’esordio dei lombardi Dalton.

Il gruppo si formò negli anni ‘60 ed incise alcuni 45 giri finché nel 1970 – dopo l’uscita di Mauro Pagani, confluito ne I Quelli, poi PFM - si sciolse.

Si riformeranno su iniziativa del discografico Gino Gallina ed incideranno quest’interessante lavoro; bello per quanto breve, dura infatti meno di 30 minuti.

Nel disco c’è un vasto utilizzo del flauto – da qui un parziale accostamento agli inglesi Jethro Tull – e buone idee chitarristiche.

Tra le tracce buone sono l’iniziale “Idea d’infinito” e la ballata “Cara Emily”, ma in realtà tutto il disco è da riascoltare con attenzione per scoprire questa band, che come tante altre ha forse brillato poco all’epoca ma merita una sicura rivalutazione.

Da notare infine che l’ultimo brano “Dimensione lavoro” è stato allungato nella versione cd perché unito ad un’esecuzione live.

La tracklist dell’album: Lato A: Idea d’infinito; Stagione che muore; Cara Emily / Lato B: Riflessioni; Un bambino, un uomo, un vecchio; Dimensione lavoro

La formazione che suona nell’album comprendeva: Temistocle Reduzzi, tastiere e voce; Aronne Cereda, chitarre acustiche ed elettriche e voce; Rino Limonta, basso e voce; Tati Locatelli, batteria e voce; Alex Chiesa, flauto e voce.

Ascolta Dalton – Riflessioni: idea d’infinito