Recensione | The Bustermoon – The Other Pocket (Autoprodotto, 2023)

Ritratto della band

 

The Bustermoon – The Other Pocket (Autoprodotto, 2023)

Ci sono dischi che richiedono del tempo per essere assimilati nel migliore dei modi, che necessitano più ascolti per poter apprezzare tutti i vari cambi di umori che contengono ma ci sono altri dischi che dopo un solo ascolto ti rimangono già impressi e questo non perché siano banali o scontati ma per quel sound semplice e diretto che ti arriva dritto al cuore.

Di questa categoria fa parte “The Other Pocket”, ultimo album dei genovesi The Bustermoon.

La band ligure presenta un disco che è indubbiamente americano, con riferimenti al genere "americana", che comprende country, folk rock, ska, reggae e persino un tocco di attitudine punk in alcuni brani. L'album, della durata di circa quaranta minuti, offre un viaggio musicale ricco e piacevole.

I membri della formazione descrivono "The Other Pocket" come: 

"il tipico album di chi non si sente mai arrivato ma sa godere a fondo dell’imprevedibilità del percorso, che quel che desidera non lo cerca mai al posto giusto perchè è sempre nell’altra tasca.

La band si è formata a Genova nel 2016 e ha pubblicato il primo EP nel 2018, seguito nel 2020 dal primo album "Mareena Roots". La formazione è composta da Federico Stagno alla voce, Stefano Stagno alla chitarra, Andrea Monaci al basso e Fulvio Grisolia alla batteria.  

Musicalmente siamo catapultati nella California degli anni '90, e tra i loro riferimenti musicali ci sono band come la Zac Brown Band, il pop dei Beach Boys e il John Butler Trio. Ma non pensate di trovarvi di fronte ad un copia / incolla perchè i ragazzi sanno scrivere e sono attuali più che mai.

La proposta musicale è variegata e offre un viaggio nell'America musicale che piace tanto anche a noi, ascoltatori non più giovanissimi. 

L'album si apre con "She's My Girl", un brano dal ritmo incalzante in cui lo ska la fa da padrone, condito da una notevole sezione fiati composta da Simone Dabusti alla tromba, Gregory Ezechieli al sassofono e Mattia Parenti al trombone. Segue "Tommy Song", caratterizzato da un affascinante e diretto riff di chitarra. 

"Please Don't Let Me Down", al contrario, è una ballata country con un bel lavoro delle corde e delle voci. I ragazzi dimostrano le loro abilità anche con la successiva "No Pikles in My Burger", un brano pop con un orecchiabile ritornello.

Dal sound country punk è “Jonathan Living Stone”, tutta da godere mentre “Downtown Cigarette” è un altro pop rock di sicura presa.

Ci si tuffa nel reggae con “The Shank” per poi ritornare alla ballad con “Listening As A Stranger” in bilico tra folk e rock.

Il penultimo brano del disco “Like A Shiver” si apre con la bella chitarra acustica di Stefano Stagno e la voce espressiva di Federico Stagno a cui si aggiunge la lap steel del bravo Paolo Roberto Pianezza.

L’ultima traccia “The Other Pocket” che intitola il disco vede la partecipazione alla voce solista Dr. K.

In conclusione i The Bustermoon ci hanno regalato un gran bel lavoro con testi mai banali e dove il genere “americana” trova la giusta collocazione anche nel nostro Paese.

Avanti così ragazzi e alla prossima.

Copertina del disco
 

Tutti i brani sono stati composti dai quattro musicisti.

Da notare anche la bella confezione che contiene, all’interno, lo scan per leggere i testi dei vari brani.