Boz Scaggs - Out Of The Blues | Redapolis Music Blog

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Boz Scaggs 

 Boz Scaggs - Out Of The Blues (Concord Records, 2018)

Signore e Signori mettetevi comodi…...parte il treno del blues. Un viaggio lungo i molteplici colori di questa musica. Il protagonista che ci guida in questa avventura non è un giovanotto ma un consumato e stimato chitarrista e cantante che ha attraversato, nella sua lunga carriera, l’America ... parliamo di William “Boz” Scaggs.  

Classe 1943 di Canton, Ohio si trasferisce con la famiglia prima a McAlester, in Oklaoma, poi a Piano in Texas dove un suo compagno di scuola Mal Buckner gli diede il soprannome di “Bosley” poi abbreviato in “Boz”. 

A 12 anni inizia a studiare la chitarra e nel 1959 avviene il suo primo incontro importante con un altro compagno di scuola di nome Steve Miller col quale diventa vocalist in piccoli gruppi blues della zona quali i Ardells ed i Fabulous Knight Trains. Amicizia che in seguito lo porterà a suonare la chitarra e a cantare nei primi due album del chitarrista di Milvaukee esattamente in “Children Of The Future” del 1968 e sempre dello stesso anno “Sailor”. Torniamo un po indietro con la storia.  

A metà anni ‘60 Scaggs , lasciata la scuola e si trasferisce brevemente a Londra dove entra in contatto con la nascente scena blues del posto per approdare, poi, in Svezia dove nel 1965 registra il suo primo disco da solista “Boz” che però viene del tutto ignorato. Dopo questa esperienza in Europa fa ritorno negli Stati Uniti ed esattamente nella psichedelica San Francisco del 1967 dove ritrova il suo amico Steve Miller e , come scritto sopra, con la sua band la Steve Miller Band incide due album. 

Nel 1968 Scaggs si aggiudica un contratto con la Atlantic Records con la quale incide il suo secondo e bellissimo disco “Boz Scaggs” del 1969 con la partecipazione della Muscle Shoals Rhythm Section e del loro chitarrista, nastro nascente della chitarra slide, Duane Allman che nonostante molti apprezzamenti della critica vende moderatamente. Frequenta per breve tempo la band della Bay Area Mother Hearth con la quale ha un ruolo secondario e appare come chitarrista e backing vocals nel loro secondo album “Make a Joyful Noise”.  

Negli anni ‘70 firma per la Columbia Records con la quale riesce ad entrare in classifica anche se nella parte bassa. Ma il picco di vendita, secondo posta nella classifica Americana di Billboard, lo raggiunge nel 1976 col disco “Silk Degrees” con i musicisti che poi formeranno la band milionaria dei Toto.  

I singoli It’s Over, Lowdown, What Can I Say e Lido Shuffle raggiungeranno il numero 1 in diversi altri paesi. 

Con l’album Middle Man del 1980 piazza due brani nelle top 20 Breakdown Dead Ahead e Jojo e dalla colonna sonora Urban Cowboy la sua Look What You’ve done To Me vende molto bene così come Miss Sun dalla raccolta “Hits”sempre del 1980. 

Bisogna aspettare fino al 1988 perché il Nostro rientri in sala di registrazione per pubblicare il buon Other Roads dal quale il singolo Heart Of Mine vende ancora bene. Sempre in quell’anno Scaggs apre il nightclub Slim a San Francisco dove nel 2011 ne diviene unico proprietario. 

In questi anni collabora con Donal Fagen, Phoebe Snow e Michael McDonald per i progetti “The New York Rock” e “Soul Revue.

Dal 1994 le sue uscite discografiche, sempre di ottima qualità, diventano più regolari. L’album “Dig”, uscito proprio in quel fatidico e doloroso primo Settembre del 2001, riceve una buona accoglienza.  

Nel 2003 pubblica But Beautiful una raccolta di standard Jazz che arriva al primo posto della classifica di settore.  

Cinque anni dopo esce “Speak Low”, disco sperimentale che prende spunto dalle esplorazioni musicali fatte a suo tempo da Gil Evans.  

Nel 2015 pubblica “A Fool To Care” un disco di cover blues che lo proietta ancora ancora nei piani alti delle classifiche e che vede come ospiti Lucinda Williams e Bonnie Raitt. 

Da segnalare l’attività parallela alla musica che ha con l’attuale moglie Dominique cioè la coltivazione di uva Napa con cui i due coniugi producono il loro vino in California.  


Eccoci arrivati all’ultima sua uscita discografica (2018) “Out Of The Blues” per la Californiana Concord Records. Non fatevi ingannare dal titolo perché qui siamo dentro il Blues e non fuori dove le nove tracce che compongono l’album ci portano nei vari sentieri che questa musica sa offrire. 

Prodotto dallo stesso artista con la collaborazione di Chris Tabarez e Michael Rodriguez vede Boz Scaggs alla voce, chitarra elettrica, basso e vocoder, Jack “Applejack” Walroth all’ armonica a bocca Ray Parcker Jr, Doyle Bramhall II e Charlie Sexton alle chitarre, Willie Weeks al basso, Jim Keltner alla batteria e Jim Cox alle tastiere ed in aggiunta una sezione fiati che tinge il tutto con colori Soul …. come si può vedere un parterre niente male.  

Si inizia con Rock and Stick scritta da Walroth dove lo stesso arricchisce il blues mid-tempo con la sua armonica a bocca e Scaggs sfodera una voce soul di assoluta qualità.  

Segue I’ve Just Got To Forget You brano lento dalle forti tinte black e sostenuto dai fiati e dall’organo hammond sempre con la voce del Nostro in evidenza.  

Si salta all’indietro fino al sound degli anni ‘50 con I’ve Just Got To Know di Jimmy McCracklin con pianoforte a ricamare la melodia e la chitarra solista a dialogare con i fiati. Sempre nel Blues siamo ma non in quello scolastico…. ma dove l’anima ed il cuore hanno la precedenza.  

Radiator 110 con basso e batteria sugli scudi ci sposta su territori blues-rock.  

Si transita anche in territori Rock’n’Roll con Little Miss Night And Day dove voce, pianoforte e l'interplay fra le chitarre fanno la differenza.  

On The Beach, noto brano di Neil Young viene annerita al punto giusto per una versione bluesata da pelle d’oca….gran bella versione. 

Si prosegue con lo shuffle Down In Virginia di Jimmy Reed.  

Ancora la sezione ritmica a dettare i tempi per il sincopato Blues Rock di Those Lies con i soliti ottimi fiati a riempire il brano con arrangiamenti misurati e sempre puntuali e con la voce del leader sempre su alti livelli. 

Chiusura in bellezza con The Feeling Is Gone…. blues da after midnight col suo andamento quasi jazz. 

Una conferma da parte di un artista che non si è mai venduto al mercato ma che ha sempre proposto la musica che sente sua e che ama. 

Vivamente consigliato a chi il blues lo ascolta col cuore e non solo con le orecchie.


 Track List: 

1. Rock and Stick
2. I’ve Just Got to Forget You
3. I’ve Just Got To Know
4. Radiator 110
5. Little Miss Night and Day
6. On The Beach
7. Down In Virginia
8. Those Lies
9. The Feeling Is Gone