martedì 7 febbraio 2023

"Two Worlds" è il nuovo disco del compositore e pianista jazz Antonio Artese

  

Antonio Artese Trio – Two Worlds (Abeat Records) 2022

Sono un novellino nell’approcciarmi all’ascolto del jazz - ed è per questo che non scriverò un’analisi critica, ma principalmente emotiva sul disco che sto per presentarvi. Il lavoro in questione si intitola “Two Worlds” ed è firmato Antonio Artese Trio. 

Artese è un compositore e pianista jazz dalla variegata e vasta formazione musicale, si è diplomato al conservatorio “Santa Cecilia” di Roma sotto la guida del maestro Massimo Marzi e ha ottenuto il dottorato in “Piano Performance” presso l’Università della California (Santa Barbara), dove è stato allievo di Peter Yazbeck           e Paul Berkowitz. Inoltre, ha studiato Filosofia Teoretica presso l’Università di Chieti (Laurea Magna cum Laude) e Musicologia presso il DAMS all’ Università di Bologna.  

Nella sua carriera ha avuto importanti collaborazioni tra le quali: Bill Smith, Maurizio Giammarco, Yuri Goloubev, Gabriele Mirabassi, Lello Pareti, Stefano “Cocco” Cantini, Mirco Mariottini, Gabriele Evangelista, Nate Birkey, Chris Colangelo, Jim Connolly, Luis Muñoz, Klaus Lessmann, Barbara Casini, Stefano Battaglia, Alessandro Marzi. Anche nell’ambito della musica classica, Antonio Artese ha condiviso il palco con svariati ed eccellenti musicisti del calibro di Maria Luigia Borsi, Robert deMaine, Judith Glyde, Andrew Smith, Gilles Apap, Aaron Berofsky, Brad Repp, Alberto Bologni.  

Ha pubblicato quattro cd tra i quali un “Piano Solo” intitolato Italian Sketches (1996), The Change (2006), Live in Santa Barbara (2008) e Voyage (2019) e, a fine anno, ha pubblicato il nuovo Two Worlds, per Abeat Records, che ha presentato in anteprima nella stagione del “Lobero Theatre” di Santa Barbara, in California. 

Inoltre è un attivo promotore culturale, ha dato vita a numerosi festival musicali in Italia, tra cui il Festival Adriatico delle Musiche e l’Adriatic Chamber Music Festival, Brainwaves Festival a Firenze, il ciclo di seminari Corsi Musicali ad Alba e Cryptic Music al Museo Marino Marini di Firenze. Dal 2017 Artese è Dean del Global Academic Program presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2020, invece, ha fondato il nuovo Argiano Baroque Music Festival, appuntamento annuale a Montalcino (provincia di Siena), oltre a essere stato co-fondatore e direttore artistico della Florentia Consort a Firenze. Da didatta, tiene masterclasses e cicli di lezioni in Italia e negli Stati Uniti.

Ma veniamo al disco che presenta nove tracce, di cui sette composte dallo stesso Artese e due, Lila (ninna nanna ucraina) e Un Bel Dì (aria della Madama Butterfly di Giacomo Puccini), che ha arrangiato dimostrando una sensibilità e raffinatezza non comuni. Il lavoro ci offre un ottimo connubio tra classica e jazz, un viaggio che porta l’ascoltatore in zone musicali che dal Nord Europa arriva a toccare suoni tipicamente mediterranei.  

Il pianista molisano lo suona con Stefano Battaglia al contrabbasso ed Alessandro Marzi alla batteria. Quindi un ascolto che potrà piacere sia agli appassionati di jazz che a coloro che frequentano la musica cosiddetta colta. Sicuramente fonte di ispirazione sarà stato Bill Evans, famoso coi suoi trii, a proporre questa interessante fusione tra il jazz e la classica. 

Così Antonio Artese presenta “Two Worlds”: «L’idea del CD Two Worlds nasce a Santa Barbara (California), in occasione di un concerto con il mio West Coast Trio, allo storico “Lobero Theater”, nella data palindroma del     22-2-2022. I due mondi sono quelli che ho frequentato sin dagli inizi della mia formazione musicale: l’amore per il jazz e la musica classica, l’improvvisazione e la composizione, la cultura italiana e quella degli Stati Uniti – e della California in particolare – dove ho vissuto a lungo. L’album è una collezione di sette composizioni originali e due arrangiamenti che vogliono rappresentare la riconciliazione e il superamento di questi apparenti dualismi. La scrittura, concepita per il trio acustico con pianoforte, si ispira ora al trio evansiano (al trio di Bill Evans, n.d.r.), ora al minimalismo nordeuropeo. La palette armonica e timbrica da cui attingo è il frutto di viaggi, contaminazioni e frequentazioni musicali eclettiche. Una vera e propria stratigrafia musicale accumulata durante gli anni, dove frammenti melodici, contesti armonici e cellule ritmiche del trio vengono, di volta in volta, ripensati e rivisti da angolazioni diverse».  

Tra le tracce che più mi hanno colpito, sicuramente svetta la Title Track “Two Worlds”, dai molteplici cambi armonici, poi “Prelude” che attraversa in modo esemplare i due territori (classica e jazz) e “Niente”, composizione dalla ritmica più decisa e con un bel solo di contrabbasso che ci fa viaggiare nella contemporaneità. Per concludere la notevole rilettura di “Un Bel Dì “(aria della Madama Butterfly di Giacomo Puccini)” eseguita con tocco personale ma anche rispettoso verso questa stupenda melodia. 

Un gran lavoro questo di Antonio Artese ed il suo trio che sicuramente mette d’accordo tutti col suo Contemporary Jazz pieno di lirismo, tecnica e tanto sentimento. 

 Antonio Artese, piano

 Stefano Battaglia, bass

 Alessandro Marzi, drums

 Tracklist:

01. Two Worlds (6:18)
02. Julita (3:30)
03. Prelude (4:30)
04. Hymn (4:10)
05. Lila (5:55)
06. Icarus (6:18)
07. Niente (3:00)
08. Un Bel Dì (4:59)
09. Voyage (5:40)