#50prog72_02 – Metamorfosi / … E fu il sesto giorno

La copertina del disco ritre i componenti della band. La foto del cantante sullo sfondo a replicare l’immagine di Cristo, gli altri componenti in primo piano ed il titolo quasi non lasciano dubbi sul contenuto.

Di Alfredo Buonumori - Vivo Umbria 

#50prog72_02 – Metamorfosi / … E fu il sesto giorno

Secondo appuntamento con 50 dischi del prog dopo 50 anni dall’uscita.
All’interno dell’articolo il link per la playlist Youtube creata con l’album sul canale dell’associazione culturale Trasimeno Prog (non dimenticate di visitare il canale in ogni caso e di iscrivervi, se potete).

...E fu il sesto giorno”, pubblicato il 29 maggio del 1972, è l’album d’esordio dei romani Metamorfosi.

Il gruppo nasce sul finire degli anni sessanta, quando alla band I Frammenti si unisce il cantante e flautista siciliano Davide Spitaleri. All'epoca hanno in scaletta classici beat inglesi, ma alcuni degli ultimi concerti seguono la moda delle messe beat. L'arrivo di Spitaleri imprime al gruppo la svolta definitiva verso atmosfere spirituali. Nel 1971 registrano la loro prima canzone Colore dell'anima. 
Dopo la nuova denominazione il gruppo si propone ad alcune etichette per pubblicare il proprio materiale; sarà la Vedette a metterli sotto contratto e a dare alle stampe “...E fu il sesto giorno”. 
Già dalla copertina si intuisce dove il lavoro voglia indirizzarsi. La foto del cantante sullo sfondo a replicare l’immagine di Cristo, gli altri componenti in primo piano ed il titolo quasi non lasciano dubbi sul contenuto.
Nell’album emerge la voce di Spitaleri e le liriche ruotano attorno al tema della fragilità dell'uomo. 

Sette sono i brani che compongono il disco, dal carattere a sfondo religioso; solenne è l’apertura con il  brano “Il sesto giorno”, buona ritmica, tastiere e flauto in evidenza. La successiva “...E lui amava i fiori” ha un piglio forse maggiormente beat soprattutto nella parte iniziale. 
”Crepuscolo” è la traccia più lunga, circa nove minuti, con la batteria a formare un carattere tribale.
Le restanti “Hiroshima”, “Nuova luce”, “Sogno e realtà” ed “Inno di gloria” non si discostano troppo dal resto e in particolare le liriche sono un pò scontate con il tema religioso sempre ben presente.
Un album comunque importante perchè segna l’esordio di una formazione che con I lavori successivi, “Inferno” e “Paradiso” (pubblicato soltanto nel 2004), si imporrà all’attenzione degli appassionati. 

Dopo il fallimento della casa discografica e lo scioglimento nel 2009 Spitaleri accetterà l'invito del batterista Michi Dei Rossi a far parte del gruppo Le Orme. 
Il gruppo tornerà nel 2016 per la pubblicazione dell'album “Purgatorio” che completerà la trilogia iniziata negli anni '70. 

Nel 2021 hanno partecipato alla seconda edizione del Trasimeno Prog Festival.

La formazione che suona nell’album comprendeva: Jimmy Spitaleri, voce e flauto; Enrico Olivieri, tastiere e voce; Roberto Turbitosi, basso e voce; Mario Natali, batteri e percussioni; Luciano Tamburro, chitarra.

Buon ascolto.

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