Recensione di Lowland | Nuovo EP della band Zugabe

Ritratto della band
 

Zugabe – Lowland (RE_verb, 2023)

Approcciarmi all’ascolto di un disco il cui genere non rientra nella mia “confort zone” è cosa che mi spaventa ma anche mi intriga perché non so dove mi porta, un volo con destinazione ignota.

Bene queste sensazioni le ho provate nel momento che ho fatto partire “Lowland”, nuovo EP dei Zugabe.

Delle due sensazioni ha vinto la seconda visto che sono rimasto veramente affascinato dal sound di questa band prima a me sconosciuta.

Allora ho cercato di informarmi e la prima cosa che incredulo ho letto è che il gruppo è italiano e più precisamente veronesi.

Ripeto che non sono frequentatore di questo tipo di sound ma, certamente, non avrei mai detto di trovarmi di fronte ad un quartetto italiano visto il respiro internazionale delle quattro tracce che compongono il disco.

A lasciarmi, come si suol dire, “a bocca aperta” sono Alberto Brignoli (chitarra, voce, rumore), Alberto Gaio (chitarra solista), Antongiulio Ceruti (batteria,voce,pad) e Michele Pedrollo (basso).

La band ha debuttato con "Melodies Beside the Railway" nel 2013, un'opera caratterizzata da ritmi serrati e incalzanti. Successivamente, nel 2017, è arrivato "Fragments", un lavoro con sonorità più ampie e affini al post-rock. La maturità artistica della band si è espressa appieno con l'uscita di "Sow the Wind" nel 2020, frutto della nuova formazione e rappresentante l'identità più completa di Zugabe.

Bene ma che genere fanno? La risposta è difficile perché dentro a questi brani troviamo un po di tutto ma leggendo in rete scopro che i riferimenti musicali di questi ragazzi sono band come Red House Painters, Mogwai e Boards Of Canada.

Quindi la risposta potrebbe essere: Il post-rock, lo slowcore, l’ambient fino al deam-gaze.

Un mix tra momenti di tensione e oasi di pace che rendono il lavoro molto vario e suggestivo.

La loro proposta musicale abbraccia un orizzonte senza limiti, navigando con maestria tra ritmiche elettroniche, momenti di calma slo-core ed esplosioni emotive shoegaze. 

Loro stessi spiegano così questo loro lavoro: “lowland” è il mondo che respiriamo, una distesa di nebbia resa ogni giorno più inospitale, in cui si fatica a vedere l’orizzonte. Questo EP nasce in un periodo introspettivo in cui abbiamo affrontato le nostre debolezze. Barriere, immobilismo, umanità e disumanità, sogni ad occhi aperti. Salite e discese musicali, in un continuo susseguirsi di atmosfere cupe e passaggi più distesi.

Ci tuffiamo tutti tra riverberi, deley ed atmosfere sognanti dove spiragli di luce squarciano il buio donandoci la speranza che questo mondo possa essere migliore.

Ottimo è l’uso delle voci che alternano momenti quasi parlati ad altri che divento strumenti loro stesse.

Vorrei citare “If you fall”, uscito come singolo, che presenta ottimamente le intenzioni della band che mostra, oltre ad indubbie qualità di scrittura anche ottime abilità strumentali creando dei quadri sonori molto suggestivi che inducono l’ascoltatore a fermarsi e pensare.

Tutte le quattro tracce sono di notevole livello e spingono chi ascolta a schiacciare nuovamente il tasto play per riascoltarle.

A tutti gli amanti dei generi sopra citati ma anche e soprattutto a chi ama la musica di qualità consiglio di non farsi scappare questo lavoro.

Copertina del disco

Tracklist:

1- beyond the fence

2- no way out

3- zoe

4- if you fall

 

LABEL: RE_verb (www.re-verb.it

UFFICIO STAMPA: Doppio Clic Promotions (doppioclicpromotions@gmail.com) 

CONTATTI:  zugabeofficial@gmail.com