Uscito a Febbraio del 2022 il notevole Elevating Jazz Music Vol.1 del BSDE 4tet


 

Elevating Jazz Music Vol.1 - BSDE 4tet (GleAM Records) 2022

Con colpevole ritardo mi accingo a scrivere le mie impressioni su “Elevating Jazz Music Vol.1” del BSDE 4tet, disco uscito per GleAM Records a Febbraio del 2022, giusto un anno fa.

La band è composta da Daniele Nasi al sassofono tenore e soprano, Jung Taek “JT” Hwang al pianoforte, Moog e Fender Rhodes, Giacomo Marzi al contrabbasso e Andrea Bruzzone alla batteria.

BSDE 4tet è un gruppo jazz innovativo e sperimentale che combina elementi di diversi stili musicali per creare un suono unico e originale. La loro attenzione alla fusione di influenze culturali diverse è particolarmente interessante e offre un'esperienza di ascolto variegata. 

Tutte le otto tracce sono a firma di Daniele Nasi.

Con un piede nella tradizione e l’altro nell’attualità il quartetto con base nei Paesi Bassi e in Italia, sfoggia una maturità espressiva ed esecutiva fuori dal comune.

I temi trattati e descritti molto bene nel booklet descrivono drammi che hanno investito l’umanità negli ultimi anni ma anche di situazioni più personali.

Suoniamo musica di qualità, non musica da ascensore, citando una frase di Eminem in Rap God. In questo modo cerchiamo di enfatizzare gli aspetti sociali e comunicativi della musica, troppo spesso trascurati a favore di una presunta usabilità. L'album si presenta come una raccolta di storie su eventi recenti, meno recenti e su ciò che sta accadendo ora. Alcune serie, altre meno serie, i nostri dialoghi vogliono incoraggiare la riflessione su diversi aspetti del mondo che ci circonda, raffigurando i sentimenti che questi evocano. Lo stile di scrittura aperto delle composizioni è stato concepito con un suono specifico in mente, il che ha portato alla fondazione del BSDE 4tet. Allo stesso tempo, lascia spazio per l'interazione tra tutti i partecipanti, quindi il contributo personale ed espressivo sia dei musicisti che del pubblico diventa essenziale. L'interplay e un suono collettivo sono aspetti che la band sente molto fortemente, tanto che l'album è stato registrato "alla vecchia maniera", in una singola stanza e senza cuffie o doppi vetri per separare le vibrazioni degli strumenti. Nonostante siamo al cospetto di un lavoro strumentale i suoni si uniscono e fondono alla perfezione a quanto scritto nel libretto portando l’ascoltatore a viaggiare in un mondo sonoro di gran qualità e intensità”.

Tutti i brani meritano un ascolto approfondito e ripetuto così da poter assorbire al meglio la ricchezza degli arrangiamenti e le sfumature che con grande maestria i quattro musicisti sono in grado di proporci.

La sezione ritmica di Marzi e Bruzzone dimostra dinamismo e precisione nel condurre le trame a volte complesse ed articolate dei brani.

All’interno di tale spazio ritmico si muovono con abilità ed inventiva il pianismo di Hwang ed i fiati di Nasi con momenti solistici di vero lirismo dove l’intensità emotiva cresce brano dopo brano.

In conclusione mi sento di consigliare questo ottimo disco a tutti coloro che credono nel futuro di questa espressione musicale e pensano, come il sottoscritto, che le produzioni italiane non sono seconde a nessuno.

Ottimo lavoro e avanti così.