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lunedì 27 novembre 2023
Adriano Clemente – The Coltrane Suite And Other Impressions | Redapolis Music Blog
Adriano Clemente
Adriano Clemente – The Coltrane Suite
And Other Impressions (Dodicilune, 2023)
Il jazz made in Italy continua a
sfornare opere di grandissimo pregio che non hanno nulla da invidiare a quelle
che vengono prodotte oltre oceano.
Si, siamo bravi in materia noi
italiani e, a dimostrarcelo ancora una volta, ci pensa il pianista,
polistrumentista, compositore ed arrangiatore Adriano Clemente col suo
nuovo e monumentale (due cd) “The Coltrane Suite And Other Impressions” uscito
da qualche mese per la sempre attiva etichetta pugliese Dodicilune.
Lo avevamo lasciato col bellissimo “The
Mingus Suite” del 2016 (Dodicilune) contenente sette
movimenti ispirati alla musica del grande Charles Mingus ed ora ci presenta “The Coltrane Suite And Other Impressions”, un doppio cd con ben 25 composizioni scritte ed arrangiate da Clemente
che suona piano, tromba, arpa, kundi, kalimba, balafon, flauto, shawm, sax
soprano/alto, bowed cümbüs ed è affiancato dal suo The Akashmani
Ensembleformazione nata nel 2011, che
comprende Marco
Guidolotti (sax baritono/tenore, clarinetto, clarinetto
basso), Daniele
Tittarelli (sax alto), Antonello Sorrentino (tromba), Massimo
Pirone (trombone, trombone basso), Ettore
Carucci (piano) e Francesco Pierotti (contrabbasso) oltre a due grandi
musicisti che rispondono ai nomi di David Murray al sax tenore eda Hamid Drake alla batteria.
Ospiti in alcuni brani troviamo Fabrizio
Aiello (congas), Alessio Buccella (piano), Michelangelo Scandroglio (contrabbasso), Michele
Lanzini (violoncello), Michele Makarovic (tromba).
Ma vediamo di conoscere meglio il protagonista di questo disco:
Adriano Clemente, nasce a Lecce nel 1958 e cresciuto a Napoli, ha manifestato il suo amore per la musica fin dalla giovane età, suonando chitarra e pianoforte. Tra il 1978 e il 1980, ha guidato un quartetto ispirato alla tradizione musicale celtica e rinascimentale, mettendo in musica le poesie di William Blake.
Nel 1982, ha approfondito la sua esperienza musicale in India e Nepal, studiando il sarod e lo stile vocale khyal. Nel 1986, ha collaborato alla colonna sonora del film "Cinque Piccoli Indiani". Ha continuato a esplorare diverse influenze musicali, studiando il dhrupad in India nel 1991.
Nel 1996, ha pubblicato "Akashmani: Across the Sky", un lavoro minimalista. Verso la fine degli anni '90, ha formato il Vajra Trio e, a partire dal 2000, ha ampliato il suo repertorio studiando jazz, arpa venezuelana e sax soprano.
Nel 2011, ha fondato l'Akashmani Jazz Ensemble, consolidando la sua presenza nell'ambito jazzistico. Con l'etichetta Dodicilune, ha pubblicato vari album, dimostrando la sua evoluzione artistica e la capacità di abbracciare stili diversi, come evidenziato da "The Mingus Suite" (2016), "Havana Blue" (2017) e "Cuban Fires" (2018).
Il lavoro è suddiviso in tre parti “The Coltane Suites” che,
come scrive l’autore: “La Coltrane Suite ritrae il risveglio spirituale di Coltrane nel
1957, un punto di svolta che cambiò la sua vita per i restanti dieci anni prima
della sua prematura scomparsa e che ispirò il suo impegno a dedicare la sua
musica alla promozione dei valori spirituali negli esseri umani.
La seconda e la terza parte sono denominate “Other
Impressions” e “New Orleans Portrait” e contengono composizioni di Andrea
Clemente risalenti ad una decina di anni fa tranne Havanera, Afghan Child e
Frenzy Clouds, scritte pochi giorni prima della sessione di registrazione del
disco in questione ed infinetre brani li ha eseguiti in solitaria col sax alto.
Come possiamo vedere si tratta di un gran bel
viaggio attraverso la sensibilità del compositore che ci porta in più territori
sonori dove il jazz si contamina con
i ritmi dell’Africa, il latin, il jazz orchestrale, modale,
il bop, il blues e gli umori d’oriente.
I due dischetti che compongono l’opera sono un vero
e proprio atto d’amore verso Coltrane
e per il jazz tutto che Clemente ci regala e, ci tengo ad
evidenziare, oltre alla bravura di tutti i musicisti coinvolti, la grande
abilità del nostro come arrangiatore e la qualità elevata della cura nella
registrazione che permette di ascoltare, al meglio, tutti gli strumenti
presenti compresi i già citati David
Murray e Hamid Drake.
In conclusione ci troviamo ad ascoltare un lavoro
maturo, intenso ed emozionale dove si intuisce il grande lavoro che c’è stato
per renderlo, parere di chi scrive, uno dei migliori dischi jazz di questo
2023.
CD1: THE COLTRANE SUITE
Mother Africa 1) Mother Africa Intro 2:08 2) Mother Africa 5:48 3) Dusk 1:34 4) Night Earth Dance 4:28 5) Night Fire Dance 2:33 6) Blues At Dawn 4:28 7) Shine 5:24 8) Preach On My Horn 4:09 9) All Praise 6:12 10) Ascent 4:50 11) Serene 3:13 12) Saint John 4:52