Il Segno Del Comando - Il Domenicano Bianco | Redapolis Music Blog

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Il Segno Del Comando – Il Domenicano Bianco (Nadir Music, 2023)

Tra le band italiane del panorama prog ma non solo che chi scrive apprezza di più c’è sicuramente Il Segno Del Comando del bassista e compositore genovese Diego Banchero.

Sono passati circa cinque anni dall’ottimo e, forse il loro migliore, “L’Incanto dello Zero” e, dal primo di Settembre la band conferma tutto quanto di buono fatto prima con l’altrettanto stupendo “Il Domenicano Bianco”.

Ma facciamo un po’ di storia: Il progetto artistico noto come Il Segno del Comando sorge a Genova nel 1995 con l'obiettivo dichiarato di esplorare e reinterpretare le sonorità e gli estetismi del passato. Nel corso dell'anno successivo, il gruppo realizza il suo primo ed omonimo LP, pubblicato dalla Black Widow Records.

L'opera musicale si concentra principalmente sul celebre romanzo di Giuseppe D'Agata che ha costituito la base per la sceneggiatura di serie di produzioni televisive a puntate dedicate al mistero, realizzate dalla RAI negli anni settanta.

Il gruppo adotta un approccio che fonde elementi jazz, rock, progressive, metal e dark prog, pur mantenendo un carattere distintivo e personale; la band trae ispirazione dai grandi nomi del passato come Goblin, Jacula ed Il Balletto di Bronzo.

Il secondo album intitolato "Der Golem" vede la luce nel 2001, pubblicato ancora da Black Widow Records; a differenza del suo predecessore si distingue principalmente per il recupero delle sonorità e degli stilemi costruttivi tipici della tradizione Mitteleuropea mentre sul piano lirico si basa sulla rivisitazione del romanzo esoterico omonimo di Gustav Meyrink.

La band rimane inattiva fino fino al 2010, nonostante la presenza di idee e materiale inedito. In quell'anno, su impulso della Black Widow Records e di Diego Banchero, torna in studio con una significativa modifica nella formazione, con lo stesso bassista che assume la leadership; sempre nel 2010 partecipa ad un album tributo dedicato ai Pierrot Lunaire e pubblicato da MP Records di Vicenza, avviando la produzione di un nuovo album.

L'ispirazione per il concept deriva dal romanzo "Il Volto Verde" di Gustav Meyrink, opera che rappresenta un punto cruciale nel testamento esoterico dello scrittore.

A Maggio 2017 viene pubblicato, in edizione limitata: "... Al passato, AL Presente, Al Futuro...Live In Studio", un cd autoprodotto in sole 100 copie.

Il 2 novembre 2018 ecco apparire il nuovo album "L'Incanto dello Zero".

Il Domenicano Bianco è il disco che chiude la trilogia dedicata allo scrittore Gustav Meyrink, incominciata con “Der Golem” del 2002 e proseguita con “Il Volto Verde” del 2013.

Il progressive rock si tinge di scuro e non esita di abbracciare anche atmosfere metal, il tutto sempre offerto in modo molto convincente per la grande coesione che c’è tra i componenti della band e per la qualità degli arrangiamenti abbinata, ovviamente, alla perizia tecnica degli stessi.

Ho avuto il piacere di vederli live durante la seconda edizione del Trasimeno Prog Festival di Castiglione Del Lago nel 2021 e vi assicuro che è una esperienza unica … difficile trovare un set di quella potenza ed intensità in Italia.

I testi de Il Domenicano Bianco sono, come al solito, ottimamente curati e cantati dall’ottima voce di Riccardo Morello.

Il concept si apre con “Il Libro Colo Cinabro”, traccia strumentale e sinistra, con un no so che di misticismo che ben introduce il lavoro.

La Strada Bianca”, otto minuti abbondanti di hard prog, presenta una sezione ritmica (Diego Banchero e Fernando Cherchi)  ben presente e collaudata dove le tastiere ed il moog (Beppi Menozzi) hanno un ruolo importante così come il fuoco incrociato delle chitarre (Davide Buzzi e Roberto Lucanato), senza dimenticare l’ottima prova vocale (Riccardo Morello).

Il Domenicano Bianco”, che dà il titolo al disco, ci chiarisce, anche se non ce n’è bisogno, come si compone e si esegue un brano prog nel 2023 … variazione di umore e tempi, voce ben presente ed un sound ben saldo nel presente.

Si prosegue questo viaggio tra l’occulto ed il misticismo con il pezzo forte del lavoro, ovvero la splendida ballata “Ofelia” che con “Nel Labirinto Spirituale” del precedente album L’incanto Dello Zero sono delle vere perle sia a livello compositivo, esecutivo ed emozionale.

La Testa Di Medusa” è un breve strumentale unicamente basato sulle tastiere classicheggianti di Beppi Menozzi e sono sempre le sue tastiere ad introdurre “Il Dissolvimento Del Corpo Con La Spada” dove poi le chitarre diventano predominanti coi loro assoli lirici ed incisivi.

C’è spazio anche per un riuscito ed attualizzato nei suoni, rifacimento del loro brano dal titolo “Missa Negra 2023” che troneggiava nel loro omonimo album di debutto.

Si chiude l’album in bellezza con le note del basso di Diego Banchero che esegue, in solitaria, “Solitude”.

In tutto il disco non ci sono punti deboli, lo storytelling mantiene alta l’attenzione ed il grande lavoro, non solo di composizione ma anche degli arrangiamenti e la perizia strumentale ne fanno uno dei più credibili dischi di prog di questo millennio e ogni fan del genere che si rispetti deve avere nella propria collezione. 

Copertina del disco

 Track List:

Il Libro Color Cinabro (3’37’’)
La Bianca Strada (8’33’’)
Il Domenicano Bianco (7’18’’)
Ofelia (5’39’’)
La Testa di Medusa (1’56’’)
Il Dissolvimento del Corpo con la Spada (9’06’’)
Missa Nigra 2021 (8’18’’)
Solitudine (2’49’’)

Formazione:

Diego Banchero: bass

Davide Bruzzi: guitars, keyboards

Roberto Lucanato: guitars

Riccardo Morello: lead and backing vocals

Beppi Menozzi: keyboards

Fernando Cherchi: drums

Recorded, mixed and mastered at Nadir Music – Genova Sound Engineering, mixing, mastering and executive production: Tommy Talamanca.

Lyrics: Diego Banchero Music: Diego Banchero, except “La Testa di Medusa” by Beppi Menozzi Arrangements: Davide Bruzzi and Il Segno del Comando Concept: Cristian Raimondi, Paolo Puppo and Diego Banchero Esoteric Research Director: Cristian Raimondi Digital painting: Paolo Puppo Artwork: Paolo Puppo Photos: Danilo Olivieri, Giorgio Allemanni, Maria Teresa Pace Artistic Direction: Diego Banchero Production: Il Segno del Comando, Paolo Puppo, Cristian Raimondi Inspired by the novel “Il Domenicano Bianco” (Gustav Meyrink)

Il disco è distribuito in cd, Vinile e box limited edition da Black Widow Records ed in digitale da Belive.