giovedì 21 agosto 2025

Freak Motel – Human | Un album per decodificare il caos del presente, tra suoni e umanità fragile | Redapolis Music Blog

Immagine della copertina.
 

Freak Motel – Human Codec (Irma Records, 2025)

Un album per decodificare il caos del presente, tra suoni e umanità fragile

Dopo averci incuriosito con i singoli “Yelly” e “Rauh”, finalmente è arrivato Human Codec, il nuovo disco dei Freak Motel, disponibile su tutti gli store digitali ed in vinile grazie a Irma Records, storica etichetta bolognese che continua a credere con passione in progetti coraggiosi e fuori dagli schemi. 

Ti dico subito: questo non è un album facile da incasellare, anzi è uno di quei lavori che ti prende e ti sfida, ti mette di fronte a un puzzle sonoro fatto di tanti pezzi diversi ma che, messi insieme, raccontano qualcosa di profondamente umano.

La band sarda – Andrea Sanna (synth, Fender Rhodes, sampler), Matteo Sedda (tromba, sampler), Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria) – ha saputo fondere in modo quasi magico jazz, krautrock, post-rock e un mare di elettronica, con riferimenti che vanno dalla techno alla breakbeat, dall’ambient alla drum and bass. Non è solo un discorso di generi, ma un modo per far emergere quella sensazione che viviamo tutti: la vita è diventata un flusso continuo di codici, segnali digitali, password, relazioni filtrate dallo schermo e da sistemi sempre più invadenti.

Human Codec parte proprio da qui, dal concetto tecnico di codec come dispositivo che trasforma segnali analogici in digitali e viceversa, per riflettere su come noi, ogni giorno, decodifichiamo emozioni, esperienze, storie, per poi ricodificarle nella nostra vita, spesso digitale, ma anche profondamente relazionale e culturale. È come se la musica stessa diventasse il linguaggio attraverso cui i Freak Motel raccontano questa realtà che a volte sembra troppo grande e troppo complessa da comprendere.

Ascoltando le nove tracce ti accorgi subito di essere davanti a qualcosa di vivo, un organismo sonoro in cui ogni musicista lascia la sua impronta, ma che funziona solo se ascoltato come un tutto. La tromba di Matteo Sedda ti ricorda un Miles Davis urbano, inafferrabile e visionario. Le tastiere di Andrea Sanna, con il loro suono caldo e misterioso, ti trasportano in mondi paralleli, mentre il basso e la batteria danno corpo e respiro a questo flusso, con pulsazioni quasi animali, quasi ancestrali.

I titoli delle tracce in Human Codec sono come tappe di un viaggio che si snoda tra suggestioni, ricordi e immaginari sonori diversi.

Si parte con Bantu Biko, un’apertura che vibra di passioni profonde e di radici lontane, un omaggio che sembra voler tenere vive storie e memorie, sfumature che arrivano da mondi altrettanto complessi e stratificati.

Segue Yelly, parola che suona come un grido sommesso o un linguaggio segreto, un invito a entrare in una dimensione che sfugge alle definizioni e si lascia esplorare con curiosità.

Môlalüña ci trasporta in un’isola lontana, una “tabarchina” che diventa simbolo di appartenenza, memoria e anche di quel senso di isolamento che a volte fa da sfondo alla creatività.

Con Rauh si apre un altro spazio enigmatico, una parola che richiama atmosfere sospese, forse dure, altre volte morbide, un suono che si presta a mille interpretazioni e apre la porta a paesaggi sonori misteriosi.

Noir introduce invece un’atmosfera più cupa, fatta di ombre e luci filtrate, un omaggio al cinema e all’estetica dell’oscurità, ma anche a una tensione emotiva che attraversa l’intero album.

Arriviamo a Sudo Updated, il brano con la partecipazione di Notrasa, che è un tuffo nel cuore della contemporaneità digitale, un’incursione nelle ansie e nei contrasti di un mondo sempre più controllato e allo stesso tempo in fuga dalla propria natura umana.

Il pezzo che dà il titolo all’album, Human Codec, è il cuore pulsante di tutto il lavoro: un’esplorazione sonora del rapporto tra uomo e macchina, analogico e digitale, una riflessione che si dispiega tra pulsazioni, interferenze e sprazzi di luce.

Beef Heart Tomato è una parentesi giocosa e irriverente, che sembra celebrare la follia creativa e il gusto per il fuori dagli schemi, un richiamo a quegli spiriti liberi che hanno fatto la storia della musica sperimentale.

Si chiude con Mr. Wizoo, un nome che suona come un personaggio uscito da un racconto fantastico, un invito all’avventura e all’inaspettato, una chiusura perfetta per un disco che non smette mai di sorprendere.

Questi titoli non sono solo nomi, ma porte aperte su un mondo sonoro dove ogni traccia è un racconto, un’emozione, un pezzo di vita codificata in musica.

A completare il quadro c’è una copertina firmata da Andrhodes, perfettamente in sintonia con l’atmosfera magnetica e multiforme del disco, quasi un invito visivo a immergersi nel viaggio sonoro dei Freak Motel. Dietro le quinte si sente poi la mano attenta di Roberto Macis, capace di dare al progetto quella definizione e quella cura del dettaglio che ne esaltano la complessità senza appesantirla. Con Human Codec i Freak Motel non solo rafforzano la propria identità artistica, ma dimostrano anche quanto la scena indipendente sarda abbia ancora tanto da dire e da sorprendere.

Ciò che mi colpisce davvero di Human Codec è come riesca a essere un disco stratificato e articolato senza mai perdere quel calore umano, quella scintilla che ti fa sentire meno solo in un mondo sempre più freddo e digitale. È come un compagno di viaggio che ti prende per mano, ti spinge a riflettere, ti sorprende con dettagli inattesi e ti lascia con domande aperte, quelle che riguardano chi siamo e come scegliamo di raccontarci attraverso il linguaggio universale della musica e delle relazioni.

Se mi chiedi cosa significa questo album per me, è come una colonna sonora per questi tempi incerti e un po’ confusi, un modo per cercare di mettere ordine nel caos attraverso la forza comunicativa della musica. Quella musica fatta con l’anima, con passione, quella che ti fa vibrare dentro perché senti che dietro ogni nota c’è una vita vera, vissuta con tutta la sua complessità.

Andrea, Matteo, Andrea e Nicola non smettono mai di sorprendermi. Con Human Codec riescono ancora una volta a trasformare la loro creatività sfrenata in qualcosa che parla anche a chi ascolta, ma senza alzare la voce: è un dialogo intimo, diretto, sincero.

Se ti va di perderti un po’, di lasciarti andare senza certezze e di ritrovare un frammento di umanità dentro suoni che sembrano provenire da un altro mondo, allora questo disco è esattamente quello che stavi cercando.

Immagine dei musicisti.
Freak Motel
 

Track list:
Bantu Biko
Yelly
Môlalüña
Rauh
Noir
Sudo Updated feat. Notrasa
Human Codec
Beef Heart Tomato
Mr. Wizoo

Andrea Sanna – synth, Rhodes, sampler
Matteo Sedda – tromba, sampler
Andrea Parodo – basso
Nicola Vacca – batteria

Il disco è stato registrato tra febbraio e marzo 2025 tra il Panda’s Studio di Cagliari e lo Zelda’s Studio di Bologna.
Mix e mastering a cura di Roberto Macis.
Pubblicato da Irma Records, con artwork firmato da Andrhodes.


 English version

 Freak Motel – Human Codec (Irma Records, 2025)

An album to decode the chaos of the present, between sounds and fragile humanity

After teasing us with the singles “Yelly” and “Rauh”, Human Codec has finally arrived: the new record by Freak Motel, now available on all digital platforms and on vinyl thanks to Irma Records, the historic Bologna-based label that continues to passionately support bold and unconventional projects.

Let me say this right away: this is not an album that can be easily boxed into a category. On the contrary, it’s one of those works that grabs you and challenges you, placing you in front of a sonic puzzle made of many different pieces that, once assembled, reveal something profoundly human.

The Sardinian band – Andrea Sanna (synth, Fender Rhodes, sampler), Matteo Sedda (trumpet, sampler), Andrea Parodo (bass) and Nicola Vacca (drums) – has managed to fuse jazz, krautrock, post-rock and a sea of electronica almost magically, weaving in references that range from techno to breakbeat, from ambient to drum and bass. But it’s not just about genres: it’s about bringing to the surface that feeling we all share – life as an endless flow of codes, digital signals, passwords, relationships filtered through screens and increasingly invasive systems.

Human Codec begins exactly here, from the technical concept of a codec as a device that encodes and decodes signals, to reflect on how we, every day, decode emotions, experiences, stories, and then re-encode them into our lives – often digital, but also deeply relational and cultural. It’s as if music itself becomes the language Freak Motel use to narrate a reality that sometimes feels too vast and too complex to grasp.

Listening to the nine tracks, you immediately realize you’re in front of something alive, a sonic organism where each musician leaves their mark, but which only makes sense when experienced as a whole. Matteo Sedda’s trumpet recalls an urban Miles Davis, elusive and visionary. Andrea Sanna’s keys, warm and mysterious, transport you to parallel worlds, while bass and drums provide breath and body to the flow, with pulses that feel almost animal, almost ancestral.

The track titles in Human Codec unfold like milestones of a journey through memories, moods, and soundscapes.

It all begins with Bantu Biko, an opening that vibrates with deep passions and distant roots, a tribute that feels like keeping alive stories and memories coming from equally layered and complex worlds.

Then comes Yelly, a word that sounds like a hushed scream or a secret language – an invitation to enter a dimension that refuses definitions and instead invites exploration.

Môlalüña carries us to a distant island, a Tabarchina echo turned into a symbol of belonging, memory, and that sense of isolation that often feeds creativity.

With Rauh we step into another enigmatic space – a word that suggests suspended atmospheres, sometimes rough, sometimes soft – a sound that opens the door to mysterious sonic landscapes.

Noir brings in a darker mood, made of shadows and filtered lights, an homage to cinema and the aesthetics of obscurity, but also to an emotional tension that runs throughout the record.

Then there’s Sudo Updated, featuring Notrasa, a plunge into the heart of digital contemporaneity, a dive into the anxieties and contradictions of a world that is increasingly monitored and, at the same time, desperate to escape its own human nature.

The title track Human Codec is the beating heart of the album: a sonic exploration of the relationship between human and machine, analog and digital, unfolding in pulses, interferences and sudden flashes of light.

Beef Heart Tomato offers a playful, irreverent interlude – a celebration of creative madness and the joy of breaking rules, a wink to the free spirits who shaped experimental music history.

The closing track Mr. Wizoo sounds like a character stepping out of a fantastic tale, an invitation to adventure and surprise – a perfect way to end a record that never stops astonishing you.

These titles are not just names but open doors – each track is a story, an emotion, a piece of life encoded in music.

The picture is completed by the artwork designed by Andrhodes, perfectly attuned to the album’s magnetic and multifaceted atmosphere, almost like a visual invitation to dive into Freak Motel’s soundscape. Behind the scenes, the skilled hand of Roberto Macis can be felt, giving the project a clarity and attention to detail that enhances its complexity without weighing it down. With Human Codec, Freak Motel not only strengthen their artistic identity but also reaffirm the depth and potential of the Sardinian independent music scene.

What strikes me most about Human Codec is how it manages to be layered and intricate without ever losing that spark of humanity, that warmth that makes you feel less alone in an increasingly cold and digital world. It’s like a travel companion that takes you by the hand, pushes you to reflect, surprises you with details, and leaves you with open questions – the ones about who we are and how we choose to tell our stories through the universal language of music and relationships.

If you ask me what this album means to me, I’d say it feels like the soundtrack to these uncertain, confused times – an attempt to make sense of chaos through the communicative power of music. That kind of music made with soul, with passion, the kind that resonates deeply because behind every note you can sense a life truly lived, with all its complexity.

Andrea, Matteo, Andrea and Nicola never cease to surprise me. With Human Codec, once again, they’ve turned their unbridled creativity into something that speaks to the listener in an intimate, direct, and sincere way.

If you feel like getting lost for a while, letting go of certainties and rediscovering fragments of humanity within sounds that seem to come from another planet, then this is exactly the album you’ve been looking for.

Track list:
Bantu Biko
Yelly
Môlalüña
Rauh
Noir
Sudo Updated feat. Notrasa
Human Codec
Beef Heart Tomato
Mr. Wizoo 

Andrea Sanna – synth, Rhodes, sampler
Matteo Sedda – trumpet, sampler
Andrea Parodo – bass
Nicola Vacca – drums

The album was recorded between February and March 2025 at Panda’s Studio in Cagliari and Zelda’s Studio in Bologna.
Mixed and mastered by Roberto Macis.
Released by Irma Records, with artwork by Andrhodes