martedì 12 agosto 2025

Krishna Biswas – La Castagna | Un viaggio per sola chitarra acustica tra memoria, radici e paesaggi interiori | Redapolis Music Blog

Immagine della copertina.
 

Krishna Biswas – La Castagna (Dodicilune, 2025)

Un viaggio per sola chitarra acustica tra memoria, radici e paesaggi interiori

Solo nella mia stanza, in questo agosto caldo e afoso, cerco refrigerio nella buona musica.
Fuori il sole picchia e l’aria sembra immobile, ma basta premere “play” perché le pareti si dissolvano e la stanza si riempia di un altro respiro. Ci sono dischi che si accendono come un lume improvviso in una stanza silenziosa. La Castagna di Krishna Biswas, pubblicato dall’etichetta Dodicilune, è così: una piccola fiamma che non abbaglia, ma scalda e rivela dettagli che prima sfuggivano. Un’opera tutta per chitarra acustica, ma così ricca di sfumature da sembrare un dialogo tra più strumenti e più voci.

Un’opera tutta per chitarra acustica, ma così ricca di sfumature da sembrare un dialogo tra più strumenti e più voci. Biswas porta in questo lavoro il bagaglio intero della sua storia: la madre americana, il padre indiano, l’infanzia segnata dal pianoforte, gli anni di chitarra classica, le deviazioni elettriche tra rock e jazz, fino all’approdo – nei primi Duemila – a un linguaggio acustico che sfugge a ogni etichetta. Ne nasce uno stile che intreccia musica contemporanea, echi jazz e un senso narrativo quasi letterario.

L’ascolto si apre con Genesi, un portale verso il microcosmo di Biswas: un’apertura solenne, costruita su armonie stratificate e un fraseggio che richiama le atmosfere più evocative della musica contemporanea. Il titolo è già dichiarazione d’intenti: un atto generativo, un primo respiro che stabilisce il tono dell’intero progetto.

Metropoli gioca con il contrasto fra titolo e contenuto: la chitarra si muove leggera e riflessiva, disegnando un respiro urbano visto però con occhi bucolici, intimi, quasi a cercare l’umanità dietro la frenesia.

Filtra moderato ottimismo è il lato più giocoso e multiforme del disco: modulazioni ritmiche brillanti, sezioni liriche alternate a lampi di virtuosismo, improvvisazioni che trasformano la struttura in un episodio imprevedibile e ricco di sfumature.

Con Carlo Emilio, i colori si fanno più malinconici: un brano meditativo, che sembra raccontare un frammento di memoria o un personaggio letterario, forse evocando la scrittura di Gadda. Lebbroso è uno dei vertici emotivi: il titolo, già forte, trova riscontro in tratti melodici spezzati e dissonanze che creano tensione e inquietudine, aprendo a una ricerca espressiva più audace.

Vigilia è sospensione pura: attesa, incertezza, pizzicati che scandiscono il tempo e pause calcolate che preparano un crescendo delicato, fino a una risoluzione armonica pacata.

In Kashinath affiorano le radici familiari di Biswas, con scale e fraseggi dal sapore orientale; Kumarone segue la stessa scia ma con un passo più deciso e danzante, come una storia che si muove verso la luce.

Cocci rotti è un enigma sonoro: frammenti che si ricompongono con logica intuitiva, imprevedibile e magnetica. Con Catulus arriva un momento di eleganza melodica, quasi cantabile, che alleggerisce la tensione; Bellatrix espande lo spazio e lo riempie di luce, sospendendo l’ascoltatore in un respiro celestiale.

Raffaella è una dedica intima, tenera, senza ostentazioni: la chitarra diventa carezza e sguardo ravvicinato. Infine, Epilogo chiude il viaggio con essenzialità e grazia, lasciando una sensazione di cerchio compiuto e quiete ritrovata.

Il titolo, semplice e domestico, sembra alludere a qualcosa di racchiuso e protetto, che richiede tempo per essere aperto e gustato. Così è la musica di Biswas: non si offre tutta subito, ma premia l’ascolto attento. In cambio, regala una visione personale del mondo, dove tecnica e sensibilità convivono senza sforzo, e ogni nota diventa memoria, identità e indagine interiore.

La Castagna è un disco che non si consuma in fretta: resta, sedimenta lentamente e, come un frutto maturo custodito nel suo guscio, rivela aromi e sfumature nuove a ogni ascolto. È un lavoro che cresce nel tempo, che invita a tornare indietro per cogliere dettagli sfuggiti, e che accompagna l’ascoltatore come una presenza discreta ma costante, capace di trasformare il silenzio in un momento di intima rivelazione.

Immagine del musicista.
Krishna Biswas

 Track list: 

Genesi
Metropoli
Filtra moderato ottimismo
Carlo Emilio
Lebbroso
Vigilia
Kashinath
Kumarone
Cocci rotti
Catulus
Bellatrix
Raffaella
Epilogo 

Tutte le composizioni sono di Krishna Biswas 

Prodotto da Krishna Biswas e Maurizio Bizzochetti per Dodicilune. Registrato il 12 settembre 2024 da Andrea “Pelle” Pellegrini e Jacopo Pesci (assistenti Andrea Cerrone e Giovanni Raschellà) presso Larione10 a Bagno a Ripoli (FI). Mixato il 13 settembre 2024 da Andrea “Pelle” Pellegrini sempre a Larione10, Bagno a Ripoli (FI). Masterizzato il 28 settembre 2024 da Tommaso Bianchi presso 121Decibel Studio a Firenze. Foto di copertina (c) Milovan Zrnic. Fotografie di Niccolò Chimenti. 


 English version

 Krishna Biswas – La Castagna (Dodicilune, 2025)

An acoustic guitar journey through memory, roots, and inner landscapes 

Alone in my room on this hot and sultry August day, I seek refuge in good music.
Outside, the sun beats down and the air feels still, but just pressing “play” makes the walls dissolve and the room fill with a different breath. Some albums light up like a sudden flame in a silent room. La Castagna by Krishna Biswas, released by the Dodicilune label, is exactly that: a small flame that doesn’t dazzle but warms and reveals details that had previously gone unnoticed. A work entirely for acoustic guitar, yet so rich in nuances it feels like a dialogue among multiple instruments and voices.

Biswas brings to this album the full baggage of his history: an American mother, an Indian father, a childhood marked by piano lessons, years of classical guitar, electric detours through rock and jazz, up to the early 2000s when he arrived at an acoustic language that defies any label. This gave birth to a style intertwining contemporary music, jazz echoes, and an almost literary narrative sense.

The listening opens with Genesi, a portal to Biswas’s microcosm: a solemn opening built on layered harmonies and phrasing that recalls the most evocative atmospheres of contemporary music. The title itself is a declaration of intent: a generative act, a first breath that sets the tone for the entire project.

Metropoli plays on the contrast between title and content: the guitar moves lightly and reflectively, sketching an urban breath seen through bucolic, intimate eyes, almost searching for humanity behind the frenzy.

Filtra moderato ottimismo is the most playful and multifaceted piece on the album: brilliant rhythmic modulations, lyrical sections alternating with flashes of virtuosity, improvisations that transform the structure into an unpredictable episode full of nuances.

With Carlo Emilio, the colors become more melancholic: a meditative piece that seems to tell a fragment of memory or a literary character, perhaps evoking Gadda’s writing. Lebbroso is one of the emotional peaks: the strong title finds echo in broken melodic phrases and dissonances creating tension and unease, opening to a bolder expressive search.

Vigilia is pure suspension: waiting, uncertainty, pizzicati marking time and calculated pauses preparing a delicate crescendo leading to a calm harmonic resolution.

In Kashinath emerge Biswas’s family roots, with scales and phrasing flavored by the East; Kumarone follows the same path but with a more decisive, dancing step, like a story moving toward the light.

Cocci rotti is a sonic enigma: fragments recomposed with intuitive, unpredictable, and magnetic logic. Catulus brings a moment of melodic elegance, almost singable, which eases the tension; Bellatrix expands the space and fills it with light, suspending the listener in a celestial breath.

Raffaella is an intimate, tender dedication without ostentation: the guitar becomes a caress and a close gaze. Finally, Epilogo closes the journey with simplicity and grace, leaving a sense of completeness and rediscovered calm.

The title, simple and homely, seems to allude to something contained and protected, requiring time to be opened and savored. Such is Biswas’s music: it does not reveal itself all at once but rewards attentive listening. In return, it offers a personal vision of the world, where technique and sensitivity coexist effortlessly, and every note becomes memory, identity, and inner exploration.
La Castagna is an album that does not wear out quickly: it lingers, slowly settling, and like a ripe fruit kept within its shell, reveals new aromas and nuances with every listen. It is a work that grows over time, inviting the listener to go back and catch overlooked details, and accompanies them like a discreet yet constant presence, capable of turning silence into a moment of intimate revelation. 

Track list:
Genesi
Metropoli
Filtra moderato ottimismo
Carlo Emilio
Lebbroso
Vigilia
Kashinath
Kumarone
Cocci rotti
Catulus
Bellatrix
Raffaella
Epilogo 

All compositions by Krishna Biswas.

Produced by Krishna Biswas and Maurizio Bizzochetti for Dodicilune. Recorded on September 12, 2024, by Andrea “Pelle” Pellegrini and Jacopo Pesci (assistants Andrea Cerrone and Giovanni Raschellà) at Larione10 in Bagno a Ripoli (FI). Mixed on September 13, 2024, by Andrea “Pelle” Pellegrini also at Larione10, Bagno a Ripoli (FI). Mastered on September 28, 2024, by Tommaso Bianchi at 121Decibel Studio in Florence. Cover photo (c) Milovan Zrnic. Photographs by Niccolò Chimenti.