martedì 5 agosto 2025

Joe Barbieri – Big Bang | Una scintilla gentile nell’universo emotivo | Redapolis Music Blog

Immagine della copertina del disco.

Joe Barbieri – Big Bang (Microcosmo Dischi, 2025)

Una scintilla gentile nell’universo emotivo

C’è una linea sottile che unisce il cielo notturno di Kant e i versi di Kavafis. Joe Barbieri la percorre senza peso in Big Bang, il suo settimo album di inediti, un viaggio sonoro che arriva dopo quasi cinque anni di silenzio discografico. L’ispirazione nasce dall’amore per l’astronomia, ma le orbite che il disco abita non sono quelle siderali: sono quelle dell’intimità, delle relazioni, del tempo vissuto.

Barbieri continua a essere un outsider raffinato della canzone italiana: il suo stile resta in bilico tra jazz, world music, bossa nova e canzone d’autore, ma senza mai farsi etichettare. L’eleganza qui non è mai posa, e la leggerezza ha il passo lento di chi sceglie ogni parola.

Big Bang si muove in equilibrio tra suono caldo e scrittura cesellata, come un album inciso con cura artigianale. Dieci brani che suonano insieme come se fossero stati registrati in una stanza viva, a porte socchiuse.

L’inizio è già una dichiarazione d’intenti: Con le migliori intenzioni ha l’andamento morbido e familiare di una stretta di mano, un invito gentile a entrare. C’è il senso del ricordo condiviso, delle canzoni come spazi emotivi da abitare insieme.

Subito dopo, Anni luce disegna una distanza siderale che è tutta interiore: un corpo celeste che gira attorno a un altro senza mai toccarlo. Una ballata sospesa, di quelle che Barbieri sa scrivere con disarmante naturalezza, come se fosse arrivata da sola, già pronta.

Poi arriva Il mio miglior nemico, che cambia registro con ironia e groove. Un funk garbato, sporcato il giusto, che racconta di separazioni senza livore, ma con la sottile crudeltà del disincanto. La scrittura qui è affilata, taglia senza ferire.

Poco mossi gli altri mari, uscito anche come singolo, è forse il cuore dell’album, non solo perché dà il titolo al tour, ma perché racconta la fragilità e il coraggio di chi abbandona la terraferma per affrontare l’imprevisto. La sicurezza emotiva è spesso un’illusione, e il disco ce lo ricorda con dolce fermezza.

In Il primo giorno a colori si respira un erotismo lieve e vintage. Nata a Roma in piena estate, in un silenzio sospeso, la canzone vibra di sensualità urbana, tra chitarre elettriche liquide e arrangiamenti che sembrano arrivare da un’altra epoca, ma senza nostalgia.

Prendi in gestione un sushi bar con me è invece il brano più spiazzante. Un’utopia domestica, una fuga ironica e poetica verso un mondo più lento, più umano, più sostenibile. Barbieri canta il desiderio di un’esistenza semplice come un gesto rivoluzionario.

La memoria sonora della Canzone Italiana degli anni Sessanta si affaccia in Tra le mille cose, ma lo fa da un’angolatura originale. Non sono gli interpreti ad essere celebrati, ma gli arrangiatori, gli artigiani invisibili che costruivano piccoli mondi in tre minuti.

Con Pesci ascendente in acquario torna il cielo, stavolta attraversato da astrologia e astronomia, che si intrecciano come due lingue diverse ma affini. È un brano che parla di chi non si sente mai davvero allineato, e cerca segnali anche dove sembra non ce ne siano.

è una canzone che sembra fatta di sole: un inno sommesso alla fiducia, all’amicizia, alla gentilezza che non arretra. La voce si appoggia al groove con misura, come chi cammina accanto a qualcuno e non vuole sovrastarlo.

Chiude il disco Moltiplicato zero, nata per uno spettacolo teatrale. Una ballata che si ritrae, si accartoccia su se stessa, eppure lascia un segno preciso. È una resa consapevole, un addio che non fa rumore ma resta nell’aria come una lezione imparata tardi.

Ad accompagnare Joe Barbieri, voce - chitarra classica - chitarra elettrica - percussioni, in questa nuova avventura troviamo il suo quartetto abituale: Pietro Lussu al piano rhodes e alle tastiere, Daniele Sorrentino al basso elettrico, e Bruno Marcozzi alla batteria. La produzione è sobria, acustica, compatta: sembra quasi che ogni suono sia lì per necessità più che per scelta, e proprio per questo suona così vero.

Se avete amato il pop elegante e poetico di Fabio Concato, la cura nelle parole e l’atmosfera  confidenziale di Paolo Conte allora Big Bang di Joe Barbieri è un disco che non potete davvero lasciarvi sfuggire. Qui non si cerca mai l’effetto facile né si alza la voce per farsi notare: è un lavoro che parla con dolcezza e delicatezza, rivolgendosi a chi ha voglia di ascoltare in silenzio, con attenzione e cuore aperto. È come una scintilla gentile che si accende nell’universo emotivo, una luce discreta ma persistente che accompagna i piccoli grandi momenti della vita, quelli fatti di sentimenti sottili e riflessioni intime. Un album da lasciare scorrere lentamente, per farsi avvolgere dalla sua eleganza senza fretta, e ritrovarsi a viaggio iniziato, con gli occhi spalancati verso il cielo e i piedi ben piantati a terra.

Immagine dell'artista.
Joe Barbieri 

 Track list:

Con le migliori intenzioni
Anni luce
Il mio miglior nemico
Poco mossi gli altri mari
Il primo giorno a colori
Prendi in gestione un sushi bar con me
Tra le mille cose
Pesci ascendente in acquario

Moltiplicato zero 

Bruno Marcozzi, batteria

Daniele Sorrentino, basso elettrico

Pietro Lussu, rhodes, moog

Joe Barbieri, chitarre classiche, chitarre elettriche e percussioni

Onda Nueve: (Andrea Esposito, violino / Paolo Sasso, violino / Luigi Tufano, viola / Marco Pescosolido, violoncello), quartetto d’archi

One Love Symphony, orchestra

Paolo Russo, bandoneon

Andrea Santaniello, flauto contralto, clarinetto, sax tenore

Tuti i brani sono parole e musica di Joe Barbieri e publishing Microcosmo Edizioni

Registrato e missato da Andrea Cutillo negli studi La Strada, Splash e Maison Maravilha Studio e masterizzato da Joe Barbieri

Foto di Angelo Orefice, artwork di Microcosmo Media

Joe Barbieri, produzione artistica, arrangiamenti e orchestrazioni

Antonio Meola, produzione esecutiva


 English version

Joe Barbieri – Big Bang (Microcosmo Dischi, 2025)

  A Gentle Spark in the Emotional Universe

There’s a subtle line that connects Kant’s starry sky and the verses of Cavafy. Joe Barbieri walks it weightlessly in Big Bang, his seventh album of original songs — a sonic journey arriving after nearly five years of recording silence. The inspiration comes from his love of astronomy, but the orbits the album explores are not celestial: they are the inner orbits of intimacy, relationships, and lived time.

Barbieri continues to be a refined outsider in Italian songwriting: his style hovers somewhere between jazz, world music, bossa nova, and classic Italian cantautorato — never easy to label. Elegance here is never an affectation, and lightness has the slow pace of someone who weighs each word carefully.

Big Bang balances a warm sound with finely crafted songwriting, as if it were recorded with artisanal care. Ten tracks that sound like they were captured live in a breathing room with the door slightly ajar.

The beginning is already a mission statement: Con le migliori intenzioni unfolds like a familiar handshake, a gentle invitation to step inside. It evokes the feeling of shared memories, of songs as emotional spaces to inhabit together.

Next, Anni luce sketches a distance that’s entirely internal — like a celestial body orbiting another without ever touching it. A suspended ballad, the kind Barbieri composes with disarming ease, as though it arrived fully formed.

Then comes Il mio miglior nemico, which shifts gears with irony and groove. A gentle funk, lightly dirtied, narrating separations free of bitterness but tinged with the sharpness of disillusionment. The writing here is razor-sharp — it cuts without wounding.

Poco mossi gli altri mari, also released as a single, might be the heart of the album — not only because it lends its name to the tour, but because it captures the fragility and courage of leaving safe shores to face the unknown. Emotional safety is often an illusion, and this album reminds us of that with tender firmness.

In Il primo giorno a colori, you can breathe in a vintage, understated sensuality. Born in a silent Roman summer, the song pulses with urban sensuality, weaving liquid electric guitars and arrangements that feel from another era — though without nostalgia.

Prendi in gestione un sushi bar con me is the most surprising track: a domestic utopia, an ironic and poetic escape toward a slower, more human, more sustainable world. Barbieri sings the desire for a simple life as a revolutionary act.

The sound memory of 1960s Italian Song peeks through in Tra le mille cose, but from an original angle. It’s not the performers who are celebrated, but the arrangers — the invisible craftsmen who built little sonic worlds in three minutes.

Pesci ascendente in acquario brings back the sky — this time blending astrology and astronomy, like two different but related languages. It’s a song for those who never feel truly aligned, who search for signs even where none seem to exist.

is a song made of sunlight: a quiet hymn to trust, friendship, and gentleness that never backs down. The voice rests on the groove with grace — like someone walking beside you who doesn't want to speak louder than you.

The album closes with Moltiplicato zero, written for a theatre production. A ballad that folds in on itself yet leaves a distinct mark. It's a conscious surrender — a goodbye that makes no noise but lingers in the air like a lesson learned late.

Accompanying Joe Barbieri (vocals, classical and electric guitars, percussion) on this new journey is his usual quartet:
Pietro Lussu on Rhodes and keyboards,
Daniele Sorrentino on electric bass,
Bruno Marcozzi on drums.

The production is sober, acoustic, compact — as if every sound is there out of necessity rather than choice, and that’s exactly why it feels so real.

If you’ve loved the elegant, poetic pop of Fabio Concato, or the attentive lyricism and intimate mood of Paolo Conte, then Big Bang is an album you absolutely shouldn't miss. There are no easy effects here, no raised voices to get attention: this is a work that speaks with softness and delicacy, reaching those who are ready to listen in silence, with open hearts. It’s like a gentle spark lighting up the emotional universe — a discreet but persistent light that accompanies life’s subtle moments and inner reflections.

An album to let unfold slowly, wrapping you in its elegance without rush — until you suddenly find yourself mid-journey, eyes wide open to the sky, feet firmly on the ground. 

Tracklist:

Con le migliori intenzioni
Anni luce
Il mio miglior nemico
Poco mossi gli altri mari
Il primo giorno a colori
Prendi in gestione un sushi bar con me
Tra le mille cose
Pesci ascendente in acquario

Moltiplicato zero

Musicians:

Joe Barbieri – vocals, classical and electric guitars, percussion
Bruno Marcozzi – drums
Daniele Sorrentino – electric bass
Pietro Lussu – Rhodes, Moog

Onda Nueve (string quartet):
Andrea Esposito (violin)
Paolo Sasso (violin)
Luigi Tufano (viola)
Marco Pescosolido (cello)

One Love Symphony – orchestra
Paolo Russo – bandoneon
Andrea Santaniello – alto flute, clarinet, tenor sax

All songs written and composed by Joe Barbieri – published by Microcosmo Edizioni
Recorded and mixed by Andrea Cutillo at La Strada, Splash, and Maison Maravilha Studio
Mastered by Joe Barbieri
Photos by Angelo Orefice, artwork by Microcosmo Media
Artistic production, arrangements, and orchestrations by Joe Barbieri
Executive production by Antonio Meola