martedì 9 settembre 2025

Andrea Orlando - La Scienza delle Stagioni | Un viaggio sinfonico e visionario tra stagioni interiori, teatralità e progressioni prog | Redapolis Music Blog

Andrea Orlando - La Scienza delle Stagioni

Andrea Orlando - La Scienza delle Stagioni (Autoproduzione, 2023)

Un viaggio sinfonico e visionario tra stagioni interiori, teatralità e progressioni prog

Ci sono dischi che arrivano come stagioni nuove: non con clamore, ma con quella forza lenta e necessaria che porta trasformazione. La Scienza delle Stagioni, il secondo album solista di Andrea Orlando, uscito nel 2023, è uno di questi.

Lo racconto con colpevole ritardo, ma forse non a caso. Avevo già avuto modo di ascoltarlo in formato digitale, ma solo adesso, grazie all’artista che mi ha consegnato il disco, ho potuto viverlo davvero attraverso lo stereo di casa. È un ascolto diverso, più pieno, capace di restituire tutte le sfumature e il respiro dell’opera. Non è soltanto la conferma del talento di un batterista tra i più raffinati e riconosciuti del panorama progressive italiano, ma la rivelazione di una capacità rara: trasformare la musica in una vera e propria narrazione sonora.

Andrea Orlando è un nome che chi segue il rock progressivo conosce bene. Genovese, oggi pilastro de La Coscienza di Zeno, ha mosso i primi passi con i Finisterre, partecipando a dischi fondamentali come In Ogni Luogo, e negli anni ha prestato la sua batteria e la sua sensibilità musicale a progetti di Hostsonaten, Alessandro Corviglia, Luca Scherani, O.A.K., La Curva di Lesmo, fino all’esordio solista Dalla Vita Autentica (2017). Quel disco rivelava un approccio aperto, una scrittura che intrecciava il respiro sinfonico del RPI con elementi moderni. 

Con La Scienza delle Stagioni, l’ambizione cresce, e cresce anche la coralità dell’opera: Orlando non è solo il motore ritmico, ma il regista di un ensemble ampio, in cui confluiscono musicisti di grande esperienza e sensibilità.

La formazione coinvolta è di altissimo livello: alle chitarre troviamo Laura Marsano, Stefano Marelli,  Pierenzo Alessandria e Matteo Nahum; alle tastiere Luca Scherani, Agostino Macor e Boris Valle; al basso Pietro Martinelli e Fabio Zuffanti (quest’ultimo presente in Stagione Lontana); alla voce Meghi Moschino, che dona colore e lirismo con interpretazioni intense. A questo si aggiunge una sezione di fiati e archi che arricchisce il tessuto orchestrale, amplificando la dimensione sinfonica e cinematica della musica. Orlando stesso, oltre a guidare la batteria con eleganza e forza, contribuisce alle tastiere, segno di una visione musicale che non si ferma al proprio strumento ma abbraccia la totalità del suono.

L’apertura con Ancora Luce – quasi undici minuti – è già una dichiarazione di intenti. Tastiere e voce disegnano un inizio intimo, quasi in penombra, che si allarga progressivamente fino al crescendo finale, dove la sezione ritmica diventa incalzante e le chitarre aprono squarci melodici. La voce di Meghi Moschino (Quanah Parker) porta con sé una malinconia che non si abbandona mai alla rassegnazione: è piuttosto un invito ad ascoltare con attenzione le sfumature, a lasciarsi attraversare da un’emozione che muta insieme al brano.

Con Tracce il clima si fa più sospeso, quasi da jazz da camera. Il piano elettrico e il basso disegnano un tessuto liquido, su cui la voce della Moschino si muove con delicatezza. Non c’è enfasi, non c’è rabbia: la musica scorre come un fiume lento, creando un’atmosfera contemplativa che resta impressa.

Il dittico Il Sogno d’Anastasia – diviso in due parti – è forse il cuore concettuale del disco. Nella prima parte emerge la dimensione narrativa, con un’interpretazione vocale più intensa, mentre gli arrangiamenti orchestrali suggeriscono la tragedia e il mistero legati alla storia della giovane Romanov. La seconda parte, introdotta da un pianoforte solitario, sfocia in un crescendo drammatico: le chitarre incidono come una lama, il mellotron amplifica la tensione, la batteria scandisce un ritmo quasi funebre. È un brano che non teme la teatralità, anzi la abbraccia come forma di verità emotiva.

City 40 è un brano strumentale che porta respiro: un gioco di colori sonori, con mellotron, chitarre e ritmo che si incastrano in modo naturale. Non è un semplice intermezzo, ma un passaggio che mette in luce l’equilibrio tra i musicisti, la chiarezza con cui ognuno trova il proprio spazio.

Con Stagione Lontana si torna a un lirismo più marcato: il basso di Zuffanti, il pianoforte di Valle e un mellotron che sembra quasi un coro lontano creano un’atmosfera che richiama i classici del prog, ma senza indulgere nella nostalgia. Il fraseggio chitarristico è essenziale e toccante, come una supplica affidata agli strumenti più che alla voce. È uno dei momenti più emozionanti del disco, quasi un’ode alla bellezza fragile del tempo.

Il viaggio si chiude con Strada del Ritorno, quindici minuti che riassumono e rilanciano i temi dell’album. Un brano che alterna momenti sinfonici a sezioni più rock, in cui il pianoforte di Scherani apre varchi melodici e la voce di Meghi Moschino si innalza sopra un’orchestrazione densa, mentre il mellotron dona solennità. La chitarra dialoga con i fiati in un crescendo che ha qualcosa di catartico, fino a un epilogo sospeso tra malinconia e speranza. È una conclusione che sembra chiudere un cerchio, lasciando l’ascoltatore in uno stato di quiete emotiva.

La Scienza delle Stagioni è un album che merita piena attenzione e apertura al viaggio sonoro che propone. Non cerca scorciatoie, non ammicca: ogni composizione è costruita con cura, con armonie e melodie che si intrecciano in modo naturale, e ogni musicista ha modo di esprimere al meglio la propria tecnica e sensibilità.

Andrea Orlando conferma di essere non solo un batterista di livello assoluto, ma anche un compositore e arrangiatore capace di orchestrare con precisione voci e strumenti diversi in un disegno unitario. La qualità della registrazione e del mix permette di assaporare ogni suono, ogni dettaglio timbrico, e rende ancora più evidente la complessità e la bellezza del lavoro. Un disco che, come le stagioni, non si esaurisce in un solo ascolto, ma continua a rivelare nuove sfumature ad ogni passaggio.

Andrea Orlando

 Track list:

Ancora Luce
Tracce
Il Sogno d’Anastasia – Parte Prima
City 40
Stagione Lontana
Il Sogno d’Anastasia – Parte Seconda
Strada del Ritorno 

Andrea Orlando – batteria, percussioni, tastiere

Meghi Moschino – voce
Luca Scherani – pianoforte
Boris Valle – pianoforte
Stefano Marelli – chitarre elettriche e acustiche
Laura Marsano – chitarre elettriche
Pierenzo Alessandria – chitarre elettriche
Matteo Nahum – chitarre elettriche
Pietro Martinelli – basso, contrabbasso
Fabio Zuffanti – basso (Stagione Lontana)
Agostino Macor – Moog
Marco Mascia – violino
Kim Schiffo – violoncello
Christian Budeanu – viola
Valeria Trofa – corno inglese
Carlo Oneto – corno francese 

Parole e musica: Andrea Orlando
Prodotto da Andrea Orlando e Rossano Villa
Registrato al Greenfog Studio (Genova) da Mattia Cominotto e al Tabasco Studio (Genova) da Nicola Sannino ed Emanuele Morena
Novembre 2022 / Settembre 2023
Mixaggio e mastering: Rossano Villa
Grafica: Andrea Orlando
Foto: Ilaria Paderi 

 English version

 Andrea Orlando - La Scienza delle Stagioni (Autoproduzione, 2023)

A symphonic and visionary journey through inner seasons, theatricality, and prog progressions 

Some albums arrive like new seasons: not with clamour, but with that slow, necessary force that brings transformation. La Scienza delle Stagioni, Andrea Orlando’s second solo album, released in 2023, is one of these.

I tell it now, with some belatedness, but perhaps not by chance. I had already listened to it digitally, but only now, thanks to the artist personally delivering the album, could I truly experience it through my home stereo. It’s a different, fuller kind of listening, capable of revealing all the nuances and the breadth of the work. It is not just a confirmation of the talent of one of the most refined and recognized drummers in the Italian progressive scene, but a revelation of a rare ability: to transform music into a genuine sonic narrative.

Andrea Orlando is a name well known to followers of progressive rock. Hailing from Genoa and today a pillar of La Coscienza di Zeno, he started with Finisterre, contributing to landmark albums like In Ogni Luogo, and over the years has lent his drumming and musical sensitivity to projects by Hostsonaten, Alessandro Corviglia, Luca Scherani, O.A.K., La Curva di Lesmo, culminating in his solo debut Dalla Vita Autentica (2017). That album revealed an open approach, a writing style intertwining the symphonic breath of Italian prog with modern elements.

With La Scienza delle Stagioni, ambition grows, as does the work’s breadth: Orlando is not only the rhythmic engine but the director of a large ensemble, bringing together highly experienced and sensitive musicians.

The lineup is of the highest level: guitars are handled by Laura Marsano, Stefano Marelli, Pierenzo Alessandria, and Matteo Nahum; keyboards by Luca Scherani, Agostino Macor, and Boris Valle; bass by Pietro Martinelli and Fabio Zuffanti (the latter on Stagione Lontana); voice by Meghi Moschino, who adds color and lyricism with intense performances. On top of this, a section of strings and winds enriches the orchestral fabric, amplifying the symphonic and cinematic dimension of the music. Orlando himself, in addition to leading the drums with elegance and strength, contributes keyboards, a sign of a musical vision that does not stop at his own instrument but embraces the entirety of the sound.

The opening track, Ancora Luce – nearly eleven minutes – is already a statement of intent. Keyboards and voice sketch an intimate, almost shadowed beginning that gradually expands to the final crescendo, where the rhythm section becomes insistent and the guitars open melodic windows. Meghi Moschino’s voice carries a melancholy that never descends into resignation: it is rather an invitation to listen carefully to the nuances, to let oneself be traversed by an emotion that evolves along with the piece.

With Tracce, the atmosphere becomes more suspended, almost like chamber jazz. Electric piano and bass weave a liquid fabric over which Moschino’s voice moves delicately. There is no emphasis, no anger: the music flows like a slow river, creating a contemplative atmosphere that lingers.

The two-part Il Sogno d’Anastasia forms perhaps the conceptual heart of the album. In the first part, the narrative dimension emerges, with a more intense vocal interpretation, while the orchestral arrangements suggest the tragedy and mystery surrounding the young Romanov’s story. The second part, introduced by a solitary piano, culminates in a dramatic crescendo: guitars cut sharply, the mellotron amplifies tension, and the drums mark an almost funeral rhythm. It is a piece that does not shy away from theatricality, embracing it as a form of emotional truth.

City 40 is an instrumental track that breathes: a play of sonic colors, with mellotron, guitars, and rhythm interlocking naturally. It is not a mere interlude, but a passage that highlights the balance between musicians and the clarity with which each finds their own space.

With Stagione Lontana, the lyricism becomes more pronounced: Zuffanti’s bass, Valle’s piano, and a mellotron that almost sounds like a distant choir create an atmosphere reminiscent of prog classics, but without nostalgia. The guitar lines are essential and moving, like a plea expressed through instruments rather than voice. It is one of the most emotional moments on the album, almost an ode to the fragile beauty of time.

The journey closes with Strada del Ritorno, fifteen minutes that summarize and relaunch the album’s themes. A track alternating symphonic moments with more rock-oriented sections, where Scherani’s piano opens melodic gaps and Meghi Moschino’s voice rises above a dense orchestration while the mellotron lends solemnity. The guitar dialogues with the winds in a crescendo with something cathartic, culminating in a suspended ending between melancholy and hope. It is a conclusion that seems to close a circle, leaving the listener in a state of emotional quiet.

La Scienza delle Stagioni is an album deserving full attention and openness to the sonic journey it proposes. It seeks no shortcuts, no easy gestures: each composition is carefully constructed, with harmonies and melodies naturally intertwined, and every musician has the chance to express their technique and sensitivity at their best.

Andrea Orlando confirms himself not only as an absolute-level drummer but also as a composer and arranger capable of orchestrating voices and instruments with precision in a unified design. The quality of the recording and mix allows one to savor every sound, every timbral detail, making the complexity and beauty of the work even more evident. An album that, like the seasons, does not exhaust itself in a single listen, but continues to reveal new nuances with each pass.

Track list:

Ancora Luce
Tracce
Il Sogno d’Anastasia – Parte Prima
City 40
Stagione Lontana
Il Sogno d’Anastasia – Parte Seconda
Strada del Ritorno 

Andrea Orlando – drums, percussion, keyboards

Meghi Moschino – voice
Luca Scherani – piano
Boris Valle – piano
Stefano Marelli – electric and acoustic guitars
Laura Marsano – electric guitars
Pierenzo Alessandria – electric guitars
Matteo Nahum – electric guitars
Pietro Martinelli – bass, double bass
Fabio Zuffanti – bass (Stagione Lontana)
Agostino Macor – Moog
Marco Mascia – violin
Kim Schiffo – cello
Christian Budeanu – viola
Valeria Trofa – English horn
Carlo Oneto – French horn

Words and Music: Andrea Orlando
Produced by Andrea Orlando and Rossano Villa
Recorded at Greenfog Studio (Genoa) by Mattia Cominotto and at Tabasco Studio (Genoa) by Nicola Sannino and Emanuele Morena
November 2022 / September 2023
Mixing and Mastering: Rossano Villa
Graphics: Andrea Orlando
Photos: Ilaria Paderi