lunedì 15 settembre 2025

Il Segno Del Comando – Sublimazione – Live | Un viaggio tra ombre, visioni e suoni rituali nel progressive italiano | Redapolis Music Blog

Il Segno Del Comando – Sublimazione – Live

Il Segno Del Comando – Sublimazione – Live (Autoproduzione / Nadir Music)

Un viaggio tra ombre, visioni e suoni rituali nel progressive italiano

Trent’anni non si raggiungono per caso. Nel caso de Il Segno del Comando, band genovese guidata dal basso visionario e dall’instancabile creatività di Diego Banchero, rappresentano per me tre decenni di esplorazione sonora, di viaggi attraverso paesaggi musicali che non si lasciano mai rinchiudere in una definizione.

Prog, doom, rock esoterico, metal, dark, jazz: etichette che si intrecciano e si trasformano, come strati di un racconto che cambia forma, ma conserva sempre lo stesso cuore pulsante, quella profondità spirituale che si nutre di suggestioni letterarie e prende vita concreta in ogni nota, in ogni vibrazione.

Sublimazione – Live, registrato il 31 gennaio 2025 a Pesaro durante il “Galà delle Nobili Sinfonie” – evento che ha visto sul palco anche Il Balletto di Bronzo e i Mad House – non è soltanto una celebrazione dei trent’anni di attività, ma una nuova tappa di un cammino in continua metamorfosi. I sette brani catturati allo Spazio Webo, insieme a tre bonus tracks registrate al T-Blok in Olanda nel 2022, diventano il cuore pulsante di questo disco: un documento che testimonia la vitalità di una band mai ferma, capace di reinventarsi ogni volta.

Quello che sorprende è la freschezza con cui pezzi già noti vengono riaffrontati. Una nuova pelle per vecchie ossa. C’è energia, ma anche controllo. C’è pathos, ma mai retorica. Il nuovo assetto – con l’ingresso di Paolo Serboli alla batteria – porta respiro e dinamismo, donando ai brani storici una luce diversa, più calda, più diretta.

Ho avuto il piacere e la fortuna di assistere a un loro concerto al Trasimeno Prog Festival di Castiglione del Lago nell’agosto 2021 e conoscevo già bene la qualità della loro proposta. Qui, però, oltre ai brani tratti dall’ultimo album in studio Il Domenicano Bianco, si avverte una spinta vitale ancora più evidente, che dal vivo si amplifica e diventa vibrazione condivisa, esperienza totale.

L’apertura è affidata a Il domenicano bianco, dove la coppia di chitarristi, Davide Bruzzi e Roberto Lucanato, intreccia assoli e atmosfere con intesa perfetta, sostenuta dal basso di Banchero e dalle tastiere di Beppi Menozzi. La voce di Riccardo Morello dona eleganza e passione, con un calore immediato che in studio si intuisce ma dal vivo esplode.

Seguono Sulla via della veglia e Nel labirinto spirituale, due brani che esaltano le atmosfere arcane del gruppo: la prima costruisce un intreccio sospeso tra prog e rituale, la seconda dispensa emozioni avvolgenti, con una profondità che solo il live riesce a restituire.

Da Il Domenicano Bianco arriva anche La bianca strada, dove chitarre e voce sono protagoniste assolute, mentre la batteria di Paolo Serboli conferisce fluidità e tensione narrativa.

La taverna dell’angelo e Il segno del comando, cavalli di battaglia tratti dal primo album omonimo, qui non perdono nulla della loro inquietudine e maestosa oscurità, anzi, si alimentano della coesione di una band ormai pienamente rodata.

Con Aseità il basso di Banchero si prende la scena, in un momento introspettivo e quasi meditativo che spezza il flusso e apre a un ascolto più intimo.

Le bonus track riportano al live olandese: Il mio nome è menzogna, con le sue venature dark metal, Missa nigra, intrisa di solennità diabolica, e Il calice dell’oblio, che chiude con forza e ispirazione una scaletta capace di fondere teatralità, oscurità e poesia musicale.

Le atmosfere occulte e le suggestioni letterarie che da sempre caratterizzano Il Segno del Comando non vengono smorzate dal contesto live: al contrario, si amplificano. È come se le luci del palco e il respiro del pubblico facessero da catalizzatori, portando in superficie tutta la densità visionaria di una musica che non è mai semplice intrattenimento, ma sempre racconto, rito, sogno lucido.

Il titolo stesso sembra già una recensione racchiusa in dodici lettere. Sublimazione è programma e dichiarazione d’intenti: ciò che è immateriale diventa esperienza viva e ritorna a trasformarsi in memoria. La copertina firmata da Paolo Puppo completa il cerchio con il processo inverso, dal gassoso al solido, dallo spirito alla materia, dalla musica all’arte visiva: sublimazione che si fa brinamento.

Questa registrazione dal vivo ha la forza di una messa laica, un rito collettivo, un abbraccio oscuro e luminoso allo stesso tempo. È un disco che, pur immortalando un istante preciso della storia della band, riesce a trasmettere un senso di eternità: ogni nota, ogni respiro, ogni pausa sembra attraversare lo spazio e il tempo, catturando l’essenza stessa di un’esperienza che va oltre la musica.

Co-prodotto da Nadir Music, Sublimazione – Live è un documento celebrativo imprescindibile per i fan storici, ma anche un invito potente per chi si avvicina per la prima volta a questo universo sonoro. È un varco aperto verso una dimensione cinematografica e visionaria, dove ogni brano diventa un racconto, ogni accordo un simbolo, ogni vibrazione un ponte tra l’interiorità dell’ascoltatore e l’anima della band. Ascoltarlo significa lasciarsi trasportare in un mondo dove la musica non si limita a suonare, ma evoca, respira e trasforma, consegnando al cuore di chi ascolta una memoria viva, indelebile, intensa.

Lo dico da vecchio ascoltatore: chi cerca ancora emozioni autentiche, chi non crede che il rock sia morto, troverà in questo disco una conferma luminosa. Lunga vita al rock, lunga vita al Segno del Comando! 

Il Segno Del Comando

Track list:

Il domenicano bianco
Sulla via della veglia
Nel labirinto spirituale
La bianca strada
La taverna dell’angelo
Il segno del comando
Aseità
Il mio nome è menzogna (bonus track)
Missa nigra (bonus track)
Il calice dell’oblio (bonus track)

Formazione brani 1–7

Diego Banchero – basso
Davide Bruzzi – chitarra e tastiere
Roberto Lucanato – chitarra
Riccardo Morello – voce
Beppi Menozzi – tastiere
Paolo Serboli – batteria

Formazione brani 8–10

Diego Banchero – basso
Davide Bruzzi – chitarra e tastiere
Roberto Lucanato – chitarra
Riccardo Morello – voce
Fernando Cherchi – batteria


 English version

 Il Segno Del Comando – Sublimazione – Live (Autoproduzione / Nadir Music)

 A journey through shadows, visions and ritual sounds in Italian progressive rock

Thirty years don’t happen by chance. For Il Segno del Comando – the Genoese band led by Diego Banchero’s visionary bass and tireless creativity – they represent three decades of sonic exploration, of journeys through musical landscapes that never let themselves be boxed into a single definition.

Prog, doom, esoteric rock, metal, dark, jazz: labels that intertwine and shift, like layers of a story that changes shape but always keeps the same beating heart – that spiritual depth nourished by literary suggestions and made concrete in every note, every vibration.

Sublimazione – Live, recorded on 31 January 2025 in Pesaro during the “Galà delle Nobili Sinfonie” – which also featured Il Balletto di Bronzo and Mad House – is not just a celebration of thirty years of activity but a new stage in a constantly evolving journey. The seven tracks captured at Spazio Webo, along with three bonus tracks recorded at T-Blok in the Netherlands in 2022, become the lifeblood of this record: a document bearing witness to the vitality of a band that never stands still and reinvents itself every time.

What’s striking is the freshness with which already familiar pieces are revisited. A new skin for old bones. There’s energy but also control. Pathos but never rhetoric. The new line-up – with Paolo Serboli on drums – brings breath and dynamism, casting a warmer, more direct light on the band’s classic material.

I had the pleasure and the luck of attending one of their concerts at the Trasimeno Prog Festival in Castiglione del Lago in August 2021, and I already knew the quality of their offering. Here, though, beyond the pieces from their last studio album Il Domenicano Bianco, you can feel an even stronger life force that live becomes amplified, a shared vibration, a total experience.

The set opens with Il domenicano bianco, where the guitar duo Davide Bruzzi and Roberto Lucanato weave solos and atmospheres with perfect understanding, supported by Banchero’s bass and Beppi Menozzi’s keyboards. Riccardo Morello’s voice adds elegance and passion, with a warmth that hints at itself in the studio but explodes live.

Then come Sulla via della veglia and Nel labirinto spirituale, two tracks that highlight the group’s arcane atmospheres: the first builds a suspended weave between prog and ritual, the second dispenses enveloping emotions with a depth only live performance can give back.

From Il Domenicano Bianco also comes La bianca strada, where guitars and voice take centre stage, while Serboli’s drumming adds fluidity and narrative tension.

La taverna dell’angelo and Il segno del comando, warhorses from the first self-titled album, lose none of their unease and majestic darkness; on the contrary, they’re fuelled by the cohesion of a band now fully road-tested.

With Aseità, Banchero’s bass steps into the spotlight in an introspective, almost meditative moment that breaks the flow and opens the way to a more intimate listening space.

The bonus tracks take us back to the Dutch live show: Il mio nome è menzogna, with its dark-metal streaks; Missa nigra, steeped in diabolic solemnity; and Il calice dell’oblio, which closes the setlist with strength and inspiration, blending theatricality, darkness and musical poetry.

The occult atmospheres and literary echoes that have always defined Il Segno del Comando aren’t diluted by the live context – on the contrary, they’re amplified. It’s as if the stage lights and the audience’s breath acted as catalysts, bringing to the surface all the visionary density of a music that is never mere entertainment but always narrative, ritual, lucid dream.

The title itself feels like a review compressed into twelve letters. Sublimazione is a manifesto and a declaration of intent: what’s immaterial becomes a living experience and then transforms again into memory. Paolo Puppo’s cover art closes the circle with the inverse process – from gas to solid, from spirit to matter, from music to visual art – sublimation turning into deposition.

This live recording has the force of a secular mass, a collective ritual, a dark and luminous embrace at once. It’s an album that, while capturing a precise instant in the band’s history, manages to transmit a sense of eternity: every note, every breath, every pause seems to cross space and time, catching the very essence of an experience that goes beyond music.

Co-produced by Nadir Music, Sublimazione – Live is an essential celebratory document for long-time fans and a powerful invitation for those approaching this sound world for the first time. It’s a portal into a cinematic, visionary dimension where every song becomes a story, every chord a symbol, every vibration a bridge between the listener’s inner life and the band’s soul. Listening means letting yourself be carried into a world where music doesn’t just play – it evokes, breathes and transforms, leaving in the listener’s heart a living, indelible, intense memory.

I say it as an old listener: if you’re still looking for authentic emotions, if you don’t believe rock is dead, this album will be a shining confirmation. Long live rock, long live Il Segno del Comando!

Track list

Il domenicano bianco
Sulla via della veglia
Nel labirinto spirituale
La bianca strada
La taverna dell’angelo
Il segno del comando
Aseità
Il mio nome è menzogna (bonus track)
Missa nigra (bonus track)
Il calice dell’oblio (bonus track)

Line-up tracks 1–7
Diego Banchero – bass
Davide Bruzzi – guitar and keyboards
Roberto Lucanato – guitar
Riccardo Morello – vocals
Beppi Menozzi – keyboards
Paolo Serboli – drums

Line-up tracks 8–10
Diego Banchero – bass
Davide Bruzzi – guitar and keyboards
Roberto Lucanato – guitar
Riccardo Morello – vocals
Fernando Cherchi – drums