giovedì 20 novembre 2025

Gianni Coscia & Alessandro D’Alessandro – 93-39 / 39-93: il dialogo dei due mantici | Redapolis Music Blog

Gianni Coscia & Alessandro D’Alessandro – 93-39 / 39-93

Gianni Coscia & Alessandro D’Alessandro – 93-39 / 39-93 (Encore Music, 2025)

Un incontro tra fisarmonica e organetto nel dialogo generazionale tra Coscia e D’Alessandro

Nel percorso sonoro di 93-39 / 39-93, Gianni Coscia e Alessandro D’Alessandro non si limitano a suonare insieme: costruiscono un dialogo che sembra modellare lo spazio acustico stesso. Gianni, con la sua fisarmonica, porta decenni di jazz e collaborazioni internazionali; Alessandro, con l’organetto, porta curiosità, tecnica e una ricerca timbrica originale.

Il disco cattura l’incontro di due generazioni apparentemente lontane ma affini nel modo di concepire la musica: ogni nota nasce dall’ascolto reciproco, ogni frase intreccia memoria e invenzione. Melodia, timbro e respiro diventano strumenti di narrazione, trasformando ogni brano in un piccolo racconto, in cui i due mantici si cercano, si rispondono e disegnano uno spazio sonoro vivo, poetico e sempre sorprendente.

Gianni Coscia, nato ad Alessandria nel 1931, è da decenni un punto di riferimento assoluto per la fisarmonica italiana e internazionale, con una carriera che lo ha visto collaborare con Trovesi, Milva, Berio e molti altri, e ricevere il Premio Tenco alla carriera nel 2021.

Alessandro D’Alessandro, classe 1985, è uno dei maggiori innovatori dell’organetto europeo, noto per la sua tecnica, la ricerca timbrica e per l’uso pionieristico dell’elettronica applicata allo strumento, con collaborazioni che spaziano dalla world music al teatro, dal jazz alla canzone d’autore.

3-39 / 39-93 nasce da un incontro raro, dove due generazioni e due strumenti simili ma distinti – fisarmonica e organetto – dialogano in totale libertà. Gianni Coscia, 93 anni, e Alessandro D’Alessandro, 39, hanno trovato un linguaggio comune che unisce memoria e invenzione, tradizione e improvvisazione. Il disco non è una semplice sequenza di brani: è il racconto di una conversazione musicale che si sviluppa con naturalezza, tra ascolto reciproco, complicità e sorpresa.

Registrato “a porte aperte” al Circolo Teatro del Sale di Firenze nel 2023, il disco cattura l’energia di un duo che gioca con le possibilità dei propri strumenti, senza mai indulgere nel virtuosismo fine a sé stesso. Qui il mantice diventa voce, memoria e spazio, la melodia guida il discorso musicale, e ogni frase racconta qualcosa di intimo, poetico e profondamente umano. Ascoltare 93-39 / 39-93 significa immergersi in un mondo sonoro fatto di dialogo, delicatezza e libertà, dove la musica è insieme gioco e riflessione.

L’apertura con A Time for Us di Nino Rota porta subito in un mondo di lirismo cinematografico, dove il mantice di Coscia delinea una linea melodica pura, mai sdolcinata, e l’organetto di D’Alessandro risponde con contrappunti discreti, costruendo un dialogo sospeso tra ricordo e reinvenzione.

In Danza dei pastori, la musica barocca di Frescobaldi si trasforma in un gioco fatto di imitazioni e variazioni, ironico ma rigoroso: i due strumenti si cercano, si sovrappongono, si distanziano, creando un paesaggio sonoro che richiama ritualità popolari e teatralità contadina.

Donna, adattata da Coscia da materiale di Kramer, è un piccolo equilibrio instabile, dove la melodia si frammenta e si ricompone continuamente, evocando la delicatezza della voce femminile nel cinema di De Sica: fragile, mai passiva, capace di raccontare senza parole.

In Luna tucumana, la poesia di Yupanqui si fonde con la sensibilità timbrica di D’Alessandro, che traccia un percorso sonoro dalle Ande fino agli Appennini, trasformando la melodia in viaggio, sospesa tra solitudine e memoria.

Altri brani, come In cerca di cibo e Geppetto di Fiorenzo Carpi, portano l’ascoltatore in un mondo che ricorda l’infanzia, la fame e la curiosità, tra tonalità naïf e dissonanze delicate. Il duo non accompagna, ma interroga, crea domande, costruisce ponti tra jazz, canzone e pedagogia affettiva del cinema italiano. La citazione di Mi ricordi Georgia Brown si intreccia tra swing e citazioni melodiche, mentre Coscia disegna frasi che ricordano il jazz italiano degli anni Settanta e D’Alessandro le illumina con variazioni ritmiche leggere e giocose.

Azzurro do Paolo Conte, reinterpretato da D’Alessandro, reinventa il pop italiano con intelligenza armonica: la melodia diventa archivio emotivo, il mantice costruisce loop e bordoni che trasformano il conosciuto in qualcosa di nuovo e vivo.

Chiude il disco The Wedding di Abdullah Ibrahim, un canto che mescola spiritualità laica e poesia, dove il sacro e il profano si incontrano senza soluzione di continuità, chiudendo il cerchio di un percorso che sembra fluttuare tra memoria e libertà creativa.

In sintesi, 93-39 / 39-93 è un microcosmo sonoro costruito sulla complicità tra due musicisti che si rispettano, si riconoscono e si amplificano a vicenda. La loro musica non ha età, ma direzioni poetiche: ascolto, improvvisazione, memoria e gioco diventano gli strumenti principali di un dialogo che parla di tradizione, invenzione e umanità. Ed è proprio in questo scambio continuo, in questo andirivieni di respiri e intuizioni, che il disco trova la sua forza più profonda: la capacità di far sentire chi ascolta accolto, coinvolto, parte di una storia più grande. Un viaggio che non chiede di essere spiegato, ma vissuto, lasciando che ogni nota diventi un passo verso qualcosa di sorprendentemente umano e inspiegabilmente vicino.

Alessandro D’Alessandro e Gianni Coscia

Track list:

A time for us
Danza dei pastori
Donna
Luna tucumana
In cerca di cibo
Geppetto
Mi ricordi Georgia Brown
Azzurro
The Wedding

Artisti: Gianni Coscia (fisarmonica), Alessandro D’Alessandro (organetto)
Registrazione: 2 e 3 marzo 2024, Circolo Teatro del Sale, Firenze
Editing / Mix / Mastering: Valerio Daniele presso Chora Studi Musicali, Calimera (Lecce)
Tecnico di registrazione: Jacopo Pesci
Produzione: Associazione Empoli Jazz, Alessandro D’Alessandro
Organizzazione generale: Alessandro D’Alessandro, Empoli Jazz Staff (Aniello Caruso, Giovanni Oreno, Filippo d’Urzo)
Fotografia copertina: Manuel Garibaldi
Foto retro copertina: Laura Caponeri
Foto libretto: Sanzio Fusconi, Paolo Soriani, Alessandro Botticelli, Paolo Feligioni
Dedica: il disco è dedicato alla memoria di Sergio Staino
Sostegno: Fondazione CR Firenze; Circolo Teatro del Sale (Firenze)
 

 English version
 
Gianni Coscia & Alessandro D’Alessandro – 93-39 / 39-93 (Encore Music, 2025)
 
 A Meeting Between Accordion and Organetto in the Generational Dialogue of Coscia and D’Alessandro

In the sonic journey of 93-39 / 39-93, Gianni Coscia and Alessandro D’Alessandro do more than play together: they construct a dialogue that seems to shape the very acoustic space. Gianni, with his accordion, brings decades of jazz and international collaborations; Alessandro, with the organetto, brings curiosity, refined technique, and an original exploration of timbre.

The album captures the meeting of two generations that might seem distant but are remarkably aligned in their approach to music: every note arises from mutual listening, every phrase weaves memory and invention. Melody, timbre, and phrasing become storytelling tools, turning each piece into a small narrative in which the two bellows seek, respond to, and shape a living, poetic, and constantly surprising sound space.

Gianni Coscia, born in Alessandria in 1931, has been a central figure in Italian and international accordion for decades, collaborating with Trovesi, Milva, Berio, and many others, and receiving the Tenco Career Award in 2021.

Alessandro D’Alessandro, born in 1985, is one of the leading innovators of the European organetto, celebrated for his technique, timbral research, and pioneering use of electronics applied to the instrument, with collaborations spanning world music, theater, jazz, and singer-songwriter projects.

93-39 / 39-93 arises from a rare encounter, where two generations and two similar yet distinct instruments—accordion and organetto—engage in total freedom. Gianni Coscia, 93, and Alessandro D’Alessandro, 39, have found a common language that bridges memory and invention, tradition and improvisation. The album is not a simple sequence of tracks: it is the story of a musical conversation that unfolds naturally, through mutual listening, complicity, and surprise.

Recorded “with open doors” at the Circolo Teatro del Sale in Florence in 2023, the album captures the energy of a duo exploring the possibilities of their instruments without ever indulging in virtuosity for its own sake. Here, the bellows become voice, memory, and space; the melody guides the musical discourse, and every phrase conveys something intimate, poetic, and profoundly human. Listening to 93-39 / 39-93 means immersing oneself in a sonic world of dialogue, delicacy, and freedom, where music is both play and reflection.

The opening track, Nino Rota’s A Time for Us, immediately transports the listener into a world of cinematic lyricism, where Coscia’s bellows trace a pure, never saccharine melodic line, and D’Alessandro’s organetto responds with subtle counterpoints, creating a suspended dialogue between memory and reinvention.

In Danza dei pastori, Frescobaldi’s baroque music is transformed into a game of imitation and variation, both ironic and rigorous: the two instruments seek, overlap, and distance themselves, creating a soundscape that evokes popular rituals and rural theatricality.

Donna, adapted by Coscia from Kramer’s material, forms a delicate, unstable balance, where the melody continuously fragments and recomposes, evoking the fragility of the female voice in De Sica’s films: delicate yet never passive, able to tell stories without words.

In Luna tucumana, Yupanqui’s poetry merges with D’Alessandro’s timbral sensitivity, charting a sonic path from the Andes to the Apennines, transforming the melody into a journey suspended between solitude and memory.

Other pieces, like Fiorenzo Carpi’s In cerca di cibo and Geppetto, bring the listener into a world recalling childhood, hunger, and curiosity, moving between naïve tonalities and subtle dissonances. The duo does not accompany; it questions, creates dialogue, and builds bridges between jazz, song, and the emotional pedagogy of Italian cinema. The quotation of Mi ricordi Georgia Brown intertwines swing and melodic citations, while Coscia sketches lines reminiscent of 1970s Italian jazz, and D’Alessandro illuminates them with light, playful rhythmic variations.

Paolo Conte’s Azzurro, reinterpreted by D’Alessandro, reinvents Italian pop with harmonic intelligence: the melody becomes an emotional archive, while the bellows create loops and drones that transform the familiar into something fresh and alive.

The album closes with Abdullah Ibrahim’s The Wedding, a song blending secular spirituality and poetry, where the sacred and the profane meet seamlessly, completing a journey that floats between memory and creative freedom.

In summary, 93-39 / 39-93 is a sonic microcosm built on the complicity of two musicians who respect, recognize, and amplify each other. Their music has no age, only poetic directions: listening, improvisation, memory, and play become the main instruments of a dialogue about tradition, invention, and humanity. It is in this continuous exchange, in the ebb and flow of breath and intuition, that the album finds its deepest strength: the ability to make the listener feel welcomed, engaged, and part of a larger story. A journey that asks not to be explained but lived, letting each note become a step toward something unexpectedly human and wonderfully close.

Track list:

A time for us
Danza dei pastori
Donna
Luna tucumana
In cerca di cibo
Geppetto
Mi ricordi Georgia Brown
Azzurro
The Wedding

Artists: Gianni Coscia (accordion), Alessandro D’Alessandro (organetto)
Recording: March 2–3, 2024, Circolo Teatro del Sale, Florence
Editing / Mix / Mastering: Valerio Daniele at Chora Studi Musicali, Calimera (Lecce)
Recording Engineer: Jacopo Pesci
Production: Associazione Empoli Jazz, Alessandro D’Alessandro
General Organization: Alessandro D’Alessandro, Empoli Jazz Staff (Aniello Caruso, Giovanni Oreno, Filippo d’Urzo)
Cover Photography: Manuel Garibaldi
Back Cover Photo: Laura Caponeri
Booklet Photos: Sanzio Fusconi, Paolo Soriani, Alessandro Botticelli, Paolo Feligioni
Dedication: The album is dedicated to the memory of Sergio Staino
Support: Fondazione CR Firenze; Circolo Teatro del Sale (Florence)