martedì 10 giugno 2025

Stefania Arcieri – Insistent | La voce come spazio compositivo, la memoria come impulso creativo | Redapolis Music Blog

Copertina del disco.

Stefania Arcieri – Insistent (Dodicilune, 2024)

La voce come spazio compositivo, la memoria come impulso creativo

Ci sono dischi che non chiedono attenzione: la pretendono. Non con la prepotenza di chi vuole stupire, ma con la fermezza di chi ha una visione chiara e non teme il tempo necessario per dispiegarla. Insistent, il nuovo lavoro di Stefania Arcieri pubblicato da Dodicilune, è uno di questi dischi. Un titolo che è già dichiarazione di poetica, racchiudendo determinazione e radicamento, ma anche un’idea sonora ostinata e affettiva, rivolta – senza alcuna retorica – alla famiglia come fonte e focolare creativo.

Mi ci sono avvicinato con imperdonabile ritardo, ma la bella musica – per fortuna – non ha scadenza. Forse proprio questo tempo non pianificato ha creato le condizioni per un ascolto più ricettivo: perché questo non è un album da consumare, ma da attraversare con attenzione, passo dopo passo.

Stefania Arcieri è un’artista poliedrica e leader di progetti musicali che si muovono agilmente tra diverse formazioni e stili. La sua attività spazia dalla composizione all’interpretazione di brani originali, con una particolare predilezione anche per gli standard jazz e la musica brasiliana, cantata nella lingua originale.

Cresciuta in una famiglia di artisti, ha respirato musica fin da bambina, iniziando lo studio del pianoforte e maturando poi un percorso accademico che l’ha portata a conseguire il Diploma di II livello in Composizione Jazz e Musica Jazz. La sua curiosità e voglia di esplorare l’hanno condotta a Londra, dove ha collaborato con numerosi musicisti della scena jazz internazionale, affinando ulteriormente il suo linguaggio musicale.

Nel 2016 ha pubblicato il suo primo album Views – Shapes & Hues Of Some Impressions, un lavoro in cui la voce è usata come strumento a tutti gli effetti, con ampi spazi per assoli e improvvisazioni dialoganti con gli altri musicisti.

Ha partecipato a workshop e masterclass con grandi nomi del jazz come Steve Swallow, Eddie Gomez, Kenny Barron, Maria Pia De Vito, Dado Moroni, Roberto Gatto, Bruno Tommaso, Enrico Rava, Tiziana Ghiglioni, Lee Konitz e Vince Mendoza, ampliando così la sua esperienza e visione artistica.

Stefania Arcieri torna in veste di cantante, compositrice e arrangiatrice, ma soprattutto come ideatrice di un progetto personale e stratificato, che raccoglie brani nati in diversi momenti, tra Italia e Inghilterra. Ne scaturisce un lavoro coeso, in cui scrittura e improvvisazione convivono in equilibrio, e la voce non è mai soltanto veicolo melodico, ma parte viva del tessuto strumentale.

L’album si apre con The Artist’s Aim, una sorta di presentazione dell’intero progetto. La voce dialoga strettamente con il flauto di Aldo Di Caterino e il sax di Gaetano Partipilo, muovendosi con precisione dentro un ritmo complesso ma scorrevole, sostenuto dal basso di Gianluca Aceto e dalla chitarra di Alberto Parmegiani. La composizione ha una struttura ben definita, ma non è rigida: lascia spazio al respiro e all’ascolto. L’intesa tra i musicisti non serve a mettersi in mostra, ma a raccontare qualcosa insieme.

Con Hiding Sensations il clima si fa più introspettivo. Qui è la componente timbrica a emergere con forza: i flauti di Lockrane e Di Caterino si intrecciano con la voce in un gioco di dissolvenze, mentre la sezione ritmica lavora per sottrazione, lasciando spazio alle sfumature. Arcieri canta come chi cerca, come chi ascolta prima di parlare. In questo paesaggio sonoro sospeso si inserisce un bel solo di chitarra di Alberto Parmegiani, lirico e contenuto, che sembra proseguire il discorso iniziato dalla voce senza mai sovrastarlo.

Bells & Colours è un brano che gioca sull’equilibrio tra leggerezza e vitalità. L’arrangiamento, vivace e curato nei dettagli, si muove con grazia tra accenti ritmici brillanti e impasti timbrici luminosi. I fiati restano al centro della scena, protagonisti di un intreccio fluido che disegna la linea melodica con precisione e dinamismo. Stefania Arcieri vocalizza a suo agio sopra questo tessuto: non impone la voce, ma la lascia galleggiare, farsi aria, suono, colore tra i colori.

Il cuore più personale arriva con Incontri Invernali e Eli. La prima è una composizione che sembra scaturire da un ricordo: melodie calde, ma non indulgenti, armonie che aprono senza perdersi. La seconda – dedicata presumibilmente a una figura familiare – è una piccola elegia: la voce qui si fa più diretta, più cantata, sostenuta da un accompagnamento minimale dove il basso elettrico di Gianluca Aceto trova un equilibrio perfetto tra sostegno e lirismo. La chitarra ricama, la batteria respira.

The Noise of My Thoughts è forse il vertice drammaturgico del disco. Qui si avverte una tensione quasi cinematografica: i fiati si alternano a spazi di silenzio, i cambi dinamici disegnano una traiettoria emotiva che culmina in una sezione centrale di grande impatto. La voce si fa corpo, suono, pensiero che vibra.

In 26 luglio 2010 – Brave Women il riferimento autobiografico si intreccia con quello politico. la tromba di Giuseppe Todisco e il trombone di Antonio Fallacara  portano profondità e gravità, mentre lo scat della  Arcieri – sentito, mai ornamentale – si fa atto di resistenza e di cura. Il contrappunto tra voce e strumenti a fiato è costruito con intelligenza e tensione affettiva.

Insistent arriva come una sintesi: temi spezzati, giochi di rilancio tra le sezioni, poliritmie incastrate con naturalezza. È un brano denso, costruito con una visione orchestrale che valorizza ogni timbro, ogni gesto. La Arcieri dirige con fermezza e apertura: non c’è gerarchia, ma dialogo.

Nel trittico conclusivo – Through the Meadows, Indistinct e Everything Will Change Soon – si condensano le anime del disco. Il primo è una passeggiata luminosa, dove flauti e chitarra si rincorrono in modo quasi pastorale. Il secondo gioca su un’irregolarità che è pura espressione, con linee strumentali che sembrano procedere in autonomia e poi si ritrovano. Il brano finale è invece un congedo lieve, sospeso tra malinconia e speranza, con la voce che accarezza il silenzio più che riempirlo.

Insistent è un album che rifugge ogni formula, ma possiede un’identità fortissima. La voce di Stefania Arcieri è il filo che cuce i frammenti, non come protagonista solitaria, ma come parte di un organismo complesso e coeso. Un’opera che vive del tempo che le si concede, e che restituisce molto di più.

Un plauso va anche all’etichetta Dodicilune, che continua a credere nella qualità e nell’autenticità, con uno sguardo ampio e coraggioso sulla musica contemporanea.

Immagine dell'artista.
Stefania Arcieri 

Track list:

1) The Artist’s Aim
2) Hiding Sensations
3) Bells & Colours
4) Incontri Invernali
5) Eli
6) The Noise Of My Thoughts
7) 26 luglio 2010 – Brave Women
8) Insistent
9) Through The Meadows
10) Indistinct
11) Everything Will Change Soon

 

Tutte le composizioni e i testi sono di Stefania Arcieri

• MUSICISTI
Stefania Arcieri – voce, composizioni
Arcieri Bros (Elio, Paola, Stefania) – voci (brano 5)
Aldo Di Caterino – flauto (1, 2, 6, 9, 10, 11)
Gareth Lockrane – ottavino/flauto basso (2, 6), flauto (9, 11)
Alberto Di Leone – tromba (3)
Fabrizio Gaudino – tromba (3)
Giuseppe Todisco – flicorno (4), tromba (7, 8)
Antonio Fallacara – trombone (3)
Gaetano Partipilo – sax alto (1, 2, 6, 9, 10, 11)
Mike Rubini – sax alto (3, 5)
Nicola Cozzella – sax tenore (3)
Gabriele Mastropasqua – sax baritono (3), sax alto (7, 8)
Alberto Parmegiani – chitarra (1, 2, 6, 9, 10, 11)
Eugenio Macchia – pianoforte (3, 4, 5, 7, 8)
Daniele Cappucci – contrabbasso (1, 2, 6, 9, 10, 11)
Gianluca Aceto – basso elettrico (3, 4, 5, 7, 8)
Fabio Accardi – batteria (1, 2, 6, 9, 10, 11)
Mimmo Campanale – batteria (3, 4, 5, 7, 8)

Produzione: Stefania Arcieri e Maurizio Bizzochetti, per Dodicilune, Italia
Registrazioni: dicembre 2020, giugno 2021 presso SonoLab, Bari (Italia) – ingegnere del suono Tullio Ciriello
settembre 2022, settembre 2023 presso Mast Recording Studio, Bari (Italia) – ingegnere del suono Massimo Stano
Mix e master: giugno 2024 a cura di Massimo Stano presso Mast Recording Studio, Bari (Italia)
Dipinto di copertina: Vito Arcieri
Foto: Vito Arcieri, Stefania Arcieri, Franco Demattia, Elena Moccagatta

Contatti:
instagram.com/stefania.arcieri
facebook.com/stefania.arcierimusic
youtube.com/@StefaniaArcieri 


English version 

Stefania Arcieri – Insistent (Dodicilune, 2024)
The voice as a compositional space, memory as creative spark

Some records don’t ask for your attention – they demand it. Not with the swagger of someone out to impress, but with the quiet resolve of an artist who has a clear vision and isn’t afraid of the time it takes to unfold it. Insistent, the new release by Italian singer-composer Stefania Arcieri, is one of those records. Even its title feels like a statement of intent: determination and rootedness, but also an affectionate, stubborn sound-world dedicated – without a hint of rhetoric – to family as creative hearth and refuge.

I came to the album unpardonably late, yet great music, thankfully, has no sell-by date. Perhaps this unplanned delay even helped: Insistent isn’t a record to be rushed through, but one to traverse slowly, step by step.

Stefania Arcieri is a multifaceted artist who leads projects in a wide range of line-ups and styles. She moves easily from composing to interpreting her own songs, while keeping a soft spot for jazz standards and Brazilian music sung in its original language.

Raised in an artistic family, she studied piano from childhood and later earned a second-level degree in Jazz Composition and Jazz Music. Curiosity took her to London, where she collaborated with many international jazz musicians, enriching her musical voice.

Her 2016 debut, Views – Shapes & Hues Of Some Impressions, already revealed a vocalist who treats the voice as a full-fledged instrument, leaving plenty of room for solos and improvisation with the band.

She has attended workshops and masterclasses with luminaries such as Steve Swallow, Eddie Gomez, Kenny Barron, Maria Pia De Vito, Dado Moroni, Roberto Gatto, Bruno Tommaso, Enrico Rava, Tiziana Ghiglioni, Lee Konitz and Vince Mendoza, broadening her perspective along the way.

Back now as singer, composer and arranger, Arcieri presents a personal, multi-layered project whose pieces were written in both Italy and England. The result is a cohesive work where writing and improvisation balance each other, and the voice is never merely a melodic carrier but part of the very fabric.

The album opens with “The Artist’s Aim.” Arcieri’s voice trades phrases with Aldo Di Caterino’s flute and Gaetano Partipilo’s alto sax, moving precisely over a complex yet flowing groove laid down by Gianluca Aceto (bass) and Alberto Parmegiani (guitar). The structure is well defined but never stiff: plenty of breathing room, plenty of listening. The musicians’ interplay aims not at showmanship but at collective storytelling.

With “Hiding Sensations” the mood turns inward. Flutes (Gareth Lockrane and Di Caterino) weave around the voice in soft fades, while the rhythm section pares things down, letting nuances shine. Arcieri sings like someone seeking, someone who listens before speaking. A tasteful, lyrical guitar solo by Parmegiani extends the vocal line without ever overshadowing it.

“Bells & Colours” balances lightness and vitality. Bright rhythmic accents and luminous timbres underpin the piece; horns stay front-and-centre, drawing a fluid melodic line. Arcieri’s wordless vocal floats easily on top – air, sound, colour among colours.

The most intimate core arrives with “Incontri Invernali” and “Eli.” The former feels like a memory turned to music: warm melodies, never indulgent; open-ended harmonies. The latter – presumably for a family member – is a small elegy. The voice is more direct, supported only by a spare arrangement where Aceto’s electric bass strikes an ideal balance between foundation and lyricism. The guitar sketches, the drums breathe.

“The Noise of My Thoughts” is arguably the album’s dramatic peak: near-cinematic tension, alternating silences and brass surges, dynamic shifts that build to a powerful central section. Arcieri’s voice becomes body, sound, vibrating thought.

In “26 luglio 2010 – Brave Women,” personal memory meets a wider political gaze. Giuseppe Todisco’s trumpet and Antonio Fallacara’s trombone add depth and weight, while Arcieri’s heartfelt scat becomes an act of resistance and caring. Voice and horns engage in an intelligent, emotionally charged counterpoint.

“Insistent,” the title track, acts as a synthesis: broken themes, sectional call-and-response, polyrhythms slotting together with ease. Dense yet lucid, it showcases Arcieri’s orchestral eye – every colour, every gesture counts; hierarchy gives way to dialogue.

The closing triptych – “Through the Meadows,” “Indistinct” and “Everything Will Change Soon” – distils the album’s many moods. The first strolls in bright light, flutes and guitar chasing each other in almost pastoral fashion. The second revels in controlled irregularity, instrumental lines wandering apart then reuniting. The final piece is a gentle farewell, suspended between melancholy and hope, the voice stroking silence more than filling it.

Insistent resists formula yet speaks with a strong identity. Arcieri’s voice stitches the fragments together – not as a lone star, but as part of a living organism. Give the album time, and it gives back much more.

Kudos also to Dodicilune for its steady belief in quality and authenticity, and for its broad-minded, courageous outlook on contemporary music.

Track list:

  1. The Artist’s Aim

  2. Hiding Sensations

  3. Bells & Colours

  4. Incontri Invernali

  5. Eli

  6. The Noise Of My Thoughts

  7. 26 luglio 2010 – Brave Women

  8. Insistent

  9. Through The Meadows

  10. Indistinct

  11. Everything Will Change Soon

All compositions and lyrics by Stefania Arcieri

Personnel

  • Stefania Arcieri – voice, compositions

  • Arcieri Bros (Elio, Paola, Stefania) – voices (track 5)

  • Aldo Di Caterino – flute (1, 2, 6, 9, 10, 11)

  • Gareth Lockrane – bass flute/alto flute (2, 6), flute (9, 11)

  • Alberto Di Leone – trumpet (3)

  • Fabrizio Gaudino – trumpet (3)

  • Giuseppe Todisco – flugelhorn (4), trumpet (7, 8)

  • Antonio Fallacara – trombone (3)

  • Gaetano Partipilo – alto sax (1, 2, 6, 9, 10, 11)

  • Mike Rubini – alto sax (3, 5)

  • Nicola Cozzella – tenor sax (3)

  • Gabriele Mastropasqua – baritone sax (3), alto sax (7, 8)

  • Alberto Parmegiani – guitar (1, 2, 6, 9, 10, 11)

  • Eugenio Macchia – piano (3, 4, 5, 7, 8)

  • Daniele Cappucci – double bass (1, 2, 6, 9, 10, 11)

  • Gianluca Aceto – electric bass (3, 4, 5, 7, 8)

  • Fabio Accardi – drums (1, 2, 6, 9, 10, 11)

  • Mimmo Campanale – drums (3, 4, 5, 7, 8)

Production Credits

Produced by Stefania Arcieri & Maurizio Bizzochetti for Dodicilune (Italy)
Recorded December 2020 & June 2021 by Tullio Ciriello at SonoLab, Bari
Recorded September 2022 & September 2023 by Massimo Stano at Mast Recording Studio, Bari
Mixed & mastered June 2024 by Massimo Stano at Mast Recording Studio, Bari

Cover painting: Vito Arcieri
Photos: Vito Arcieri, Stefania Arcieri, Franco Demattia, Elena Moccagatta

Contacts

Instagram: instagram.com/stefania.arcieri
Facebook: facebook.com/stefania.arcierimusic
YouTube: youtube.com/@StefaniaArcieri