Francesco Schepisi – Elevation (Abeat Records, 2025)
Il jazz marino e le geografie dell’anima
Ci sono dischi che non cercano scorciatoie. Non si impongono, non alzano la voce. Restano lì, in attesa di essere ascoltati davvero. Elevation, primo lavoro da bandleader del pianista pugliese Francesco Schepisi, è uno di questi. Un disco che parla sottovoce, ma con fermezza. Che affida alla delicatezza un’urgenza interiore, scegliendo il lirismo come forma di resistenza.
Francesco Schepisi, attivo da anni sulla scena nazionale e internazionale, arriva al debutto con consapevolezza. Non brucia le tappe, non cede all’esibizione. Costruisce con pazienza un album di straordinaria coerenza emotiva, raccogliendo intorno a sé musicisti di grande sensibilità, capaci di respirare insieme alla sua scrittura. C’è Antonello Losacco al contrabbasso e al basso elettrico, anima pulsante che alterna profondità e leggerezza; Gianlivio Liberti e Vito Tenzone alla batteria, a scandire con finezza le dinamiche del viaggio; Giovanni Astorino al violoncello, che porta con sé un calore cameristico denso di memoria; Vincenzo Di Gioia al sax alto e Aldo Di Caterino al flauto, che colorano gli spazi con timbri ora lirici, ora inquieti. Completano il quadro le voci di Samantha Spinazzola e Dario Schepisi, presenze discrete ma essenziali.
A rendere ancora più preziosa questa prima prova da leader, c’è l’apporto del grande Michael Rodriguez, trombettista e flicornista newyorkese vincitore di un Grammy al fianco di Chick Corea. Il suo suono, lirico e inafferrabile, attraversa alcuni brani come una corrente sommersa, lasciando una scia poetica impossibile da ignorare.
Elevation, pubblicato il 9 maggio 2025 dall’etichetta Abeat Records, si muove con disinvoltura tra jazz contemporaneo, impressionismo musicale e sfumature elettroniche, senza mai perdere di vista il proprio centro. Ogni brano ha una formazione diversa, ogni arrangiamento sembra rispondere a un’esigenza narrativa. Eppure, tutto scorre con una naturalezza che sorprende: ogni voce trova il suo spazio, ogni strumento sa quando intervenire e quando restare in ascolto. Ne viene fuori un disco fluido, coeso, costruito attorno a una tensione mai urlata, ma sempre viva.
I toni umorali di Il sentiero o della title track Elevation (appena un minuto, ma densissimo) disegnano i contorni di un paesaggio meditativo, quasi interiore. In altri momenti, invece, l’energia prende il sopravvento: Ridgewood, con il suo groove urbano e il piano elettrico comunicativo, La mia terra lontana e Baby fly, che sembrano aprire finestre sull’America Latina. È un album che si presta a letture diverse, che accompagna l’ascoltatore in uno spazio in bilico tra sogno e concretezza.
Pensiero Mite è uno dei momenti più toccanti: la tromba di Rodriguez si fa carezza, il pianoforte accompagna come un pensiero che consola. In Feeling Unreal, invece, l’atmosfera scura e cinematografica evolve in un sax liberatorio, con reminiscenze metheniane. È un brano che ti scuote dolcemente, che ti fa sentire “più reale” proprio mentre racconta l’opposto.
Il repertorio è composto quasi interamente da brani originali di Francesco Schepisi, ad eccezione di due riletture particolarmente riuscite: The Raven That Refused to Sing di Steven Wilson, reinterpretato con rispetto e immaginazione, e l’intramontabile Prelude to a Kiss di Duke Ellington, affidato alla voce intensa e raffinata di Samantha Spinazzola.
Il suono, curatissimo, è frutto della registrazione al Sorriso Studios di Bari (2-4 maggio 2024), con Tommy Cavalieri al mix e mastering: caldo, avvolgente, mai invadente. Le fotografie di Clarissa Lapolla e il design di Marina Barbensi completano l’estetica del progetto, accompagnando l’ascolto con coerenza visiva.
Una menzione speciale va all’etichetta Abeat Records, che ancora una volta si conferma punto di riferimento per la produzione jazz italiana di qualità. Con attenzione sartoriale per ogni dettaglio e un orecchio sempre rivolto all’originalità espressiva, l’etichetta offre al talento di Schepisi la cornice ideale per fiorire con naturalezza.
Francesco Schepisi, pianista raffinato e compositore ispirato, dimostra in questo disco anche qualità da eccellente bandleader. Elevation non è solo una prova d’autore: è una visione. Un particolare momento esistenziale dove ogni parte sembra tendere verso un centro fatto di sostanza e appartenenza, assenza di equilibrio e bisogno di stupire. È jazz che non ha paura del silenzio, del sogno, della fragilità.
In un mondo che corre veloce, Elevation è una pausa
necessaria. Un invito all’ascolto lento, alla fragilità, al silenzio che resta
dopo una parola detta bene.
Ed è per questo che merita di essere ascoltato. E poi riascoltato.
Perché questo è un disco che parla del mare, sì – non quello da cartolina, ma quello che ci portiamo dentro. Il mare delle origini, dei ritorni, delle inquietudini.
Il jazz marino e le geografie dell’anima.
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| Francesco Schepisi |
Track list:
Francesco Schepisi piano, keyboards
Antonello Losacco doublebass, electric bass
Gianlivio Liberti drums on tracks 1,6,8,9
Vito Tenzone drums on tracks 2,3,5,7
Feat:
Giovanni Astorino cello on tracks 1,7
Vincenzo Di Gioia alto sax on track 5
Aldo Di Caterino flute on track 6
Samantha Spinazzola vocals on tracks 5,7,9,10
Dario Schepisi vocal on track 5
Special guest:
Michael Rodriguez trumpet, Flugelhorn on tracks 3,6
English version
Francesco Schepisi – Elevation (Abeat Records, 2025)
Marine jazz and the geographies of the soul
There are records that don’t take shortcuts. They don’t impose themselves, they don’t raise their voice. They simply wait—to be truly listened to. Elevation, the debut album as bandleader by Apulian pianist Francesco Schepisi, is one of these. An album that speaks softly, yet with determination. That channels inner urgency through delicacy, choosing lyricism as a form of resistance.
Francesco Schepisi, active for years on both the national and international scene, approaches this debut with maturity. He doesn’t rush things, nor does he indulge in display. With patience, he crafts an album of remarkable emotional coherence, gathering around him musicians of great sensitivity—players who breathe in sync with his writing. Antonello Losacco on double bass and electric bass brings a pulsating spirit, balancing depth and lightness; Gianlivio Liberti and Vito Tenzone share drumming duties, shaping the album’s rhythmic path with finesse; Giovanni Astorino on cello lends a chamber-like warmth rich in memory; Vincenzo Di Gioia on alto sax and Aldo Di Caterino on flute add lyrical and, at times, restless color to the musical palette. Completing the picture are the voices of Samantha Spinazzola and Dario Schepisi—discreet yet essential presences.
Adding further value to this first outing is the contribution of the great Michael Rodriguez, the New York trumpeter and flugelhornist, Grammy winner alongside Chick Corea. His sound—lyrical, elusive—drifts through several tracks like an underwater current, leaving behind a poetic wake that’s impossible to ignore.
Released on May 9, 2025 by Abeat Records, Elevation moves with ease between contemporary jazz, musical impressionism, and electronic nuances, without ever losing its core. Each piece has a different formation; each arrangement responds to its own narrative need. And yet everything flows with surprising naturalness: every voice finds its space, every instrument knows when to speak and when to listen. The result is a fluid, cohesive album built around a tension that never shouts, but is always present.
The moody tones of Il sentiero and the title track Elevation (just one minute long, yet deeply dense) sketch the outlines of a meditative, almost interior landscape. At other moments, energy takes the lead: Ridgewood, with its urban groove and communicative electric piano; La mia terra lontana and Baby Fly, which open windows onto Latin America. It’s an album open to multiple interpretations, leading the listener through a space suspended between dream and reality.
Pensiero Mite is one of the most touching moments: Rodriguez’s trumpet becomes a caress, the piano a consoling thought. In Feeling Unreal, a dark, cinematic atmosphere gradually evolves into a liberating saxophone solo, evoking Metheny-like echoes. It’s a track that gently shakes you, making you feel “more real” precisely while suggesting the opposite.
The repertoire is made up almost entirely of original compositions by Francesco Schepisi, with two particularly effective exceptions: The Raven That Refused to Sing by Steven Wilson, reimagined with both reverence and creativity, and the timeless Prelude to a Kiss by Duke Ellington, rendered with the intense and refined voice of Samantha Spinazzola.
The sound quality is exceptional, recorded at Sorriso Studios in Bari (May 2–4, 2024), with Tommy Cavalieri handling mixing and mastering. The result is warm, enveloping, and never intrusive. Clarissa Lapolla’s photography and Marina Barbensi’s design complete the project’s aesthetic, offering a visual coherence that mirrors the music’s tone.
A special mention goes to Abeat Records, once again confirming itself as a benchmark for high-quality Italian jazz productions. With a tailor’s attention to detail and a keen ear for originality, the label provides the perfect frame for Schepisi’s talent to blossom naturally.
Francesco Schepisi, a refined pianist and inspired composer, also reveals himself here as an excellent bandleader. Elevation is not just a debut: it’s a vision. A unique existential moment in which every part seems to reach toward a center made of substance and belonging, imbalance and the desire to astonish. This is jazz unafraid of silence, dream, or vulnerability.
In a world that races ahead, Elevation offers a necessary pause. An invitation to slow listening, to gentleness, to the silence that remains after a well-chosen word.
And that’s why it deserves to be heard. And heard again.
Because this is a record that speaks of the sea—yes, not the postcard one, but the one we carry within us. The sea of origins, of returns, of restlessness.
Marine jazz and the geographies of the soul.
Track list:
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Il sentiero
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Ridgewood
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Pensiero mite
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Elevation
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Feeling unreal
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La mia terra lontana
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The raven that refused to sing
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Baby Fly
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Nature
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Prelude to a kiss
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Letting go
Personnel:
Francesco Schepisi – piano, keyboards
Antonello Losacco – double bass, electric bass
Gianlivio Liberti – drums (tracks 1, 6, 8, 9)
Vito Tenzone – drums (tracks 2, 3, 5, 7)
Feat:
Giovanni Astorino – cello (tracks 1, 7)
Vincenzo Di Gioia – alto sax (track 5)
Aldo Di Caterino – flute (track 6)
Samantha Spinazzola – vocals (tracks 5, 7, 9, 10)
Dario Schepisi – vocal (track 5)
Special guest:
Michael Rodriguez – trumpet, flugelhorn (tracks 3, 6)