Andrea Tich – Masturbati
Prima e Dopo (Labellascheggia, 2025)
Un ritorno necessario, una
voce irriducibile della musica non allineata
Chi, come me, ha qualche capello bianco sul capo o magari li ha già persi, non può non ricordare quella meravigliosa bolla creativa che fu la Cramps Records di Gianni Sassi. Gli Area, Finardi, gli Skiantos… e poi Andrea Tich. Un nome che a molti, allora, sembrava venire da un altro pianeta. E in effetti, quel pianeta esisteva: fatto di storie intime, favole acide, piccoli gesti quotidiani resi canzone. Un luogo in cui il termine “cantautore” stava stretto, come un vestito buono mai voluto indossare.
Nel 1978 usciva Masturbati, prodotto da Claudio Rocchi: un titolo che bastava da solo a chiarire l’intento di non uniformarsi. Non era un disco pensato per scalare classifiche. Era, piuttosto, un oggetto alieno, con testi che sembravano usciti da un diario privato, e suoni che oscillavano tra folk psichedelico, intuizioni elettroniche e improvvise aperture melodiche. Allora non se ne accorsero in molti, ma chi lo ascoltò non lo dimenticò più.
Oggi Masturbati Prima e Dopo ne raccoglie la linfa e ne espande il racconto. Lo fa con rigore filologico ma anche con affetto, restituendoci i provini originali, le versioni alternative, i live, i remix. Il passato, e ciò che da quel passato è germogliato.
L’operazione è chiara fin dalla struttura del disco, divisa in due sezioni. Nella prima parte emergono i suoni grezzi e intimi dei provini originali – Odore d’erba, Atmosferofobia, Luce – che non perdono un grammo di autenticità nonostante il restauro. Anzi, nella loro nudità conservano il brivido dell’urgenza creativa. C’è anche un’inedita Masturbati RMX, manipolata con misura da Francesco Martini nel suo studio a Bruxelles: un esempio riuscito di come si possa attualizzare senza tradire.
Nella seconda parte entrano in gioco le rielaborazioni più recenti (Porta i fiori 2018, Uccello 2018), una bella jam live al Teatro Lirico di Milano, e un medley che scorre come un flusso onirico tra vecchio e nuovo. A sostenere tutto questo c’è la voce di Tich, sempre riconoscibile, sempre un po’ altrove. E il drumming fedele di Claudio Panarello, presente ieri come oggi.
Andrea Tich non ha mai davvero smesso di fare musica, ma ha scelto di farlo seguendo traiettorie tutte sue: fuori dai riflettori, dentro le pubblicità, nei jingle, nelle colonne sonore, nelle collaborazioni più improbabili, nei dischi autoprodotti.
Animato da un’inestinguibile fedeltà a Frank Zappa – non tanto come riferimento stilistico, quanto come spirito guida, patrono dell’ironia e del pensiero laterale. La sua biografia somiglia più a un racconto di formazione che a un curriculum: un viaggio punteggiato di deviazioni, incroci fortuiti, festival pop, radio libere e studi milanesi in cui si continua a creare come se il tempo non esistesse.
Tich è ancora lì, ostinato e coerente, cantautore atipico, compositore trasversale, autore di quelle che lui stesso definisce “canzoni strane” – frammenti sonori sospesi tra sarcasmo, psichedelia e libertà formale. Dopo Storia di Tich (2021), Parlerò dentro te (2018), Una cometa di sangue (2014), torna oggi con un lavoro che è insieme testimonianza, tributo e riaffermazione della sua poetica. Un disco che parla al passato con la voce integra del presente.
Masturbati Prima e Dopo è dunque molto più di una ristampa. È un mosaico, una riflessione affettuosa su un’epoca che non è mai davvero finita, almeno per chi non ha mai smesso di crederci. E forse anche un invito implicito: continuare a fare musica non allineata, a coltivare strane canzoni, a cercare bellezza nei dettagli apparentemente marginali.
Labellascheggia, etichetta coraggiosa e attenta ai margini fecondi della musica italiana, pubblica questa nuova edizione in formato CD digipack e in vinile nero autografato, corredato da poster e inediti fotografici. Una cura editoriale che sa di rispetto e lungimiranza. Perché dischi come questo vanno custoditi, ascoltati con le orecchie ben aperte e magari anche raccontati ai più giovani. Non per nostalgia, ma perché certe scintille vanno tenute accese.
Come sempre, quando si parla di Andrea Tich, le definizioni scivolano via. Cantautore? Troppo poco. Artista outsider? Sì, ma non basta. Tich è uno che la musica la attraversa di lato, con passo obliquo e sguardo curioso, mescolando suoni e parole come frammenti di un collage emotivo, ironico, a volte surreale. Racconta storie, ma lo fa a modo suo: con incastri imprevedibili, tagli netti, voli pindarici e improvvise delicatezze.
Masturbati Prima e Dopo non è solo un disco: è un archivio vivente, una capsula del tempo, un gesto d’amore per una musica che non si allinea, non chiede il permesso e continua a brillare anche dove il riflettore non arriva. Dentro ci trovi l’Andrea Tich di ieri, ma anche quello di oggi. E forse anche quello di domani.
Andrea Tich
Track list:
1a parte:
01 Paese RMX
02 Porta i fiori 2018
03 Odore d’erba (provino originale)
04 Atmosferofobia (provino originale)
05 Preambolo “masturbati” al Mudima, Milano
06 Masturbati RMX
07 Luce (provino originale)
2a parte:
08 Porta i fiori RMX
09 Uccello 2018
10 Medley: uccello/il candidato/ odore d’erba (live)
11 Lettera (provino originale)
12 La primavera nel bosco (provino originale)
13 Masturbati live al Teatro Lirico Milano
Voci/chitarre/basso/tastiere: Andrea Tich
Batteria/percussioni: Claudio Panarello
Synth e programming nei brani 04/11/13: Francesco Martini
Voci di supporto nel medley 08: Giuseppe Di Mare e Carmelo Giummo
Meccanico del suono: Andrea Tich
Restauro audio e mastering: Christian Alati
Testi e musiche: Andrea Tich
Art director: Fabio Berrettini
Fotografie: Renzo Chiesa/Pino Sirna/Tony Quaranta/Seba Tomarchio
English Version
Andrea Tich – Masturbati Prima e Dopo (Labellascheggia, 2025)
A Necessary Return, an Unyielding Voice of Unaligned Music
Anyone who, like me, has a few gray hairs—or has already lost them—cannot help but remember the marvelous creative bubble that was Gianni Sassi’s Cramps Records. Area, Finardi, Skiantos... and then Andrea Tich. A name that, back then, seemed to come from another planet. And indeed, that planet did exist: it was made of intimate stories, acidic fairy tales, small everyday gestures turned into song. A place where the term “singer-songwriter” felt too tight, like a nice suit never really meant to be worn.
In 1978 came Masturbati, produced by Claudio Rocchi: a title that alone was enough to make it clear there was no intention of conforming. It wasn’t an album made to climb charts. It was, rather, an alien object, with lyrics that felt lifted from a private diary, and sounds that drifted between psychedelic folk, electronic hints, and sudden melodic openings. Few noticed it at the time, but those who heard it never forgot.
Today, Masturbati Prima e Dopo gathers its lifeblood and expands its story. It does so with philological precision but also with tenderness, offering original demos, alternate takes, live recordings, and remixes. The past—and what has blossomed from it.
The structure of the album makes the intent immediately clear, divided into two sections. The first part brings out the raw, intimate textures of the original demos—Odore d’erba, Atmosferofobia, Luce—that lose none of their authenticity despite restoration. In fact, in their nakedness they preserve the thrill of creative urgency. There’s also an unreleased Masturbati RMX, subtly handled by Francesco Martini in his Brussels studio: a successful example of updating without betrayal.
In the second part, we hear more recent reinterpretations (Porta i fiori 2018, Uccello 2018), a lovely live jam at Milan’s Teatro Lirico, and a medley that flows like a dream stream between past and present. Holding it all together is Tich’s voice—always recognizable, always slightly elsewhere—and the loyal drumming of Claudio Panarello, present then as now.
Andrea Tich never really stopped making music, but he chose to do so along his own trajectories: away from the spotlight, in commercials, jingles, film scores, unlikely collaborations, and self-produced records.
Driven by an undying devotion to Frank Zappa—not so much as a stylistic model but as a spiritual guide, a patron of irony and lateral thinking. His biography reads more like a coming-of-age story than a résumé: a journey dotted with detours, chance encounters, pop festivals, free radio, and Milanese studios where time seems to stand still in the creative flow.
Tich is still here, stubborn and consistent, an unconventional singer-songwriter, a cross-genre composer, the author of what he himself calls “strange songs”—sonic fragments suspended between sarcasm, psychedelia, and formal freedom. After Storia di Tich (2021), Parlerò dentro te (2018), and Una cometa di sangue (2014), he returns with a work that is at once testimony, tribute, and reaffirmation of his poetics. An album that speaks to the past with the intact voice of the present.
Masturbati Prima e Dopo is far more than a reissue. It is a mosaic, a tender reflection on an era that never really ended—at least not for those who never stopped believing. And perhaps, too, it’s an implicit invitation: to keep making unaligned music, to nurture strange songs, to seek beauty in seemingly marginal details.
Labellascheggia, a bold label attentive to the fertile fringes of Italian music, releases this new edition as a digipack CD and an autographed black vinyl, complete with poster and previously unseen photographs. It’s an editorial care that speaks of respect and foresight. Because albums like this should be preserved, listened to with wide-open ears, and perhaps even passed on to younger listeners. Not out of nostalgia, but because some sparks are meant to stay lit.
As always, when it comes to Andrea Tich, definitions slide away. Singer-songwriter? Too little. Outsider artist? Sure, but not quite enough. Tich approaches music from the side, with an oblique step and a curious gaze, blending sounds and words like fragments of an emotional, ironic, at times surreal collage. He tells stories, but in his own way: with unpredictable juxtapositions, sharp cuts, lofty flights, and sudden tenderness.
Masturbati Prima e Dopo is not just an album: it’s a living archive, a time capsule, a love letter to music that doesn’t conform, doesn’t ask for permission, and keeps on shining—even where the spotlight doesn’t reach. Inside, you’ll find the Andrea Tich of yesterday, but also the one of today. And maybe even the one of tomorrow.
Track list
Part 1:
01 Paese RMX
02 Porta i fiori 2018
03 Odore d’erba (original demo)
04 Atmosferofobia (original demo)
05 “Masturbati” preamble at Mudima, Milan
06 Masturbati RMX
07 Luce (original demo)
Part 2:
08 Porta i fiori RMX
09 Uccello 2018
10 Medley: Uccello / Il candidato / Odore d’erba (live)
11 Lettera (original demo)
12 La primavera nel bosco (original demo)
13 Masturbati live at Teatro Lirico, Milan
Personnel:
Vocals/Guitar/Bass/Keyboards: Andrea Tich
Drums/Percussion: Claudio Panarello
Synth and programming on tracks 04/11/13: Francesco Martini
Backing vocals on medley (track 10): Giuseppe Di Mare and Carmelo Giummo
Sound mechanic: Andrea Tich
Audio restoration and mastering: Christian Alati
Lyrics and music: Andrea Tich
Art director: Fabio Berrettini
Photographs: Renzo Chiesa / Pino Sirna / Tony Quaranta / Seba Tomarchio