La Classe Dirigente – Termini Per Una Resa (Vrec Music Label, 2025)
Quando il pop rock siciliano si fa poesia elettrica
Chi ha seguito i Nadiè sa che Giovanni Scuderi e soci non sono mai stati il tipo di band che si accontenta del rumore di fondo. Ma con Termini per una resa – esordio sotto il nuovo nome La Classe Dirigente, pubblicato da Vrec Music Label in CD e in un’elegante edizione limitata in vinile numerato e autografato – la sensazione è quella di trovarsi davanti a una vera rifondazione. Non un semplice cambio d’abito, ma la scelta consapevole di abitare finalmente la propria pelle.
A volte capita di imbattersi in un disco che non si limita a suonare nelle orecchie, ma sembra voler trovare casa dentro di te. Termini per una resa arriva così: con passo deciso, un’eleganza segnata, e una potenza poetica che non ha bisogno di alzare la voce per farsi sentire. È un lavoro che scava, respira, e brucia lento. E lo fa attraverso la voce e i versi di Giovanni Scuderi, autore di testi che somigliano a lettere lasciate sul comodino di una Sicilia che resiste, canta e pensa.
Il disco, prodotto da Toni Carbone (Denovo) poco prima della sua prematura scomparsa e rifinito con cura da Roberto Vernetti, è un lavoro che ha il sapore di una maturità finalmente afferrata – non senza dolore.
Siamo dalle parti di un pop-rock raffinato, attraversato da un romanticismo disilluso che non ha paura della parola “resa”, ma la piega, la scava, la svuota e ci si specchia. Le orchestrazioni (mai stucchevoli), l'attenzione certosina per gli arrangiamenti, e soprattutto la scrittura limpida e tagliente di Giovanni Scuderi (voce, chitarra e penna del gruppo) consegnano all’ascoltatore un disco coeso e profondo, capace di raccontare una Sicilia culturale ancora viva, e al tempo stesso un universo personale lacerato, ma mai cinico.
I primi due singoli, Pronti inconsistenza via e Conosci te stesso, aprono la strada a una tracklist che vive di contrasti: l’invettiva e la resa dei conti si affiancano al bisogno di cercare, scavare, domandare. Se il primo brano affronta con sarcasmo l’ignavia e la paura di esporsi (“l’inconsistente non si espone… è sempre assente”), il secondo è un invito alla ribellione intima, al non farsi ingabbiare dal conformismo. Entrambi mostrano già il baricentro del disco: canzoni che pretendono un ascolto attivo, che non si accontentano di essere sfondo.
C’è poi Il giorno di un altro, riflessione sulla vita vissuta per procura (“Tu dici che è Gospel ma poi è soltanto una chiesa…”), e Il tuo mondo 20×20, con quella sua metafora domestica perfetta per descrivere un amore rinchiuso in pareti troppo strette, come le casette Ikea.
In Salutarsi, Scuderi mostra la sua abilità nel maneggiare la quotidianità emotiva: il saluto come fine, ma anche come soglia verso qualcos’altro, come gesto che segna una nuova educazione sentimentale.
Il gruppo – formato, oltre che da Giovanni Scuderi alla voce, chitarra e piano, da Alfio Musumeci alla batteria, Gianpiero Leone al basso e Francesco Gueli alle chitarre – suona compatto, equilibrato, pronto a sostenere ogni variazione dinamica della scrittura. Non è un disco di maniera: si sente l’urgenza, la necessità di dire, di raccontare qualcosa che è maturato nel tempo. A tratti si sentono echi di Wilco, Benvegnù, Fossati, eppure c’è una voce personale che si staglia netta.
Tra i momenti più intensi, Conosco bene il karate – metafora potente dei rapporti fatti di difesa e contrattacco – e Di lunedì, che racconta l’assenza nel tempo ordinario con una dolcezza feroce.
Mai abbastanza è il ritratto di una relazione tossica dove l'annullamento personale non basta mai, mentre L’ultima lezione si muove sul piano filosofico, toccando con lucidità vertiginosa la soglia finale dell’esperienza.
Chiude il disco Francesco ha abbandonato, ispirata a un fatto reale: il suicidio di una giovane ragazza, trasformato in racconto di solitudine e dolore esistenziale. È un colpo allo stomaco, ma senza retorica, solo con una discrezione poetica che colpisce duro.
L’artwork, una bella illustrazione di Serena Giamé, completa un progetto che sembra nato sotto il segno della consapevolezza: quella che non è mai definitiva, che si costruisce passo dopo passo, e che proprio per questo sa farsi arte.
Termini per una resa non è un disco che si limita a suonare bene. È un disco che si prende il tempo per farsi ascoltare e che, quando riesce a entrare, lascia traccia. Una dichiarazione d’intenti, una confessione a cuore aperto, una resa (forse) solo apparente. In realtà, è il manifesto di chi ha scelto – oggi più che mai – di restare.
Track list:
Pronti
inconsistenza via
Conosci te stesso
Il giorno di un altro
Il tuo mondo 20×20
Salutarsi
Conosco bene il karate
Di lunedì
Mai abbastanza
L’ultima lezione
Francesco ha abbandonato
La band è
composta da:
Giovanni Scuderi – voce, chitarra e piano
Francesco Gueli – chitarre
Gianpiero Leone – basso
Alfio Musumeci – batteria
L’artwork di copertina è un’illustrazione originale dell’artista Serena Giamé.
Il disco è pubblicato da Vrec Music Label e distribuito in formato CD e vinile limited edition, numerato e autografato.
Registrato e finalizzato tra il 2023 e il 2024, l’album fonde arrangiamenti pop rock d’autore con il contributo di un’orchestra d’archi presente in diversi brani.
English version
La Classe Dirigente – Termini Per Una Resa (Vrec Music Label, 2025)
When Sicilian pop-rock turns into electric poetry
Those who have followed Nadiè over the years know that Giovanni Scuderi and his bandmates were never the type to settle for background noise. But with Termini per una resa—the debut under the new name La Classe Dirigente, released by Vrec Music Label in both CD and an elegant limited-edition numbered and signed vinyl—there's a clear sense of a true rebirth. Not just a change of name, but the conscious choice to finally inhabit their own skin.
Sometimes you come across an album that doesn't just play in your ears—it finds a home inside you. Termini per una resa arrives just like that: with a steady step, a bruised elegance, and a poetic force that doesn’t need to shout to be heard. It’s an album that digs, breathes, and burns slowly. And it does so through the voice and verses of Giovanni Scuderi, whose lyrics feel like notes left on the nightstand of a Sicily that still resists, sings, and reflects.
The album, produced by Toni Carbone (Denovo) shortly before his untimely passing, and carefully completed by Roberto Vernetti, has the flavor of a hard-earned maturity—one that didn’t come without pain.
Musically, the band moves in the territory of refined pop-rock, infused with a disenchanted romanticism that doesn’t fear the word “surrender”—instead, it bends it, hollows it out, empties it, and holds a mirror to it. The orchestrations (never excessive), the meticulous care in the arrangements, and most of all Scuderi’s clear and incisive writing deliver an album that’s cohesive and profound. It captures both a culturally alive Sicily and a personal world in turmoil, never slipping into cynicism.
The first two singles, Pronti inconsistenza via and Conosci te stesso, open the way to a tracklist full of contrasts: accusations and reckonings coexist with the need to seek, to dig deeper, to question. The first track tackles social apathy and fear of commitment with biting sarcasm (“the inconsistent never takes a stand... is always absent”), while the second becomes a call for inner rebellion, for refusing to conform. Both set the tone of the album: these are songs that demand to be listened to actively, not passively absorbed.
Then comes Il giorno di un altro, a meditation on living someone else’s life (“You say it’s Gospel, but it’s just a church...”), and Il tuo mondo 20×20, with its domestic metaphor of love trapped in tight corners—like IKEA homes, reduced, compressed.
In Salutarsi, Scuderi shows his gift for capturing emotional everyday moments: a goodbye not just as an ending, but as a threshold, a gesture marking the start of something new—perhaps a new way of loving, of being present.
The band—Giovanni Scuderi on vocals, guitar, and piano, Alfio Musumeci on drums, Gianpiero Leone on bass, and Francesco Gueli on guitars—plays with cohesion and emotional balance, supporting every dynamic shift in the songwriting. This isn’t a formulaic album—you can feel the urgency, the need to say something that has matured over time. At moments, echoes of Wilco, Benvegnù, Fossati emerge, but a distinct and personal voice always cuts through.
Among the standout tracks are Conosco bene il karate—a sharp metaphor of relationships built on defense and counterattack—and Di lunedì, which tells of absence in the ordinary with tender ferocity.
Mai abbastanza portrays a toxic relationship in which self-erasure is never enough, while L’ultima lezione shifts onto philosophical ground, confronting the final threshold of human experience with vertiginous clarity.
The album closes with Francesco ha abbandonato, inspired by a real event: the suicide of a young girl, retold as a story of existential loneliness and unspoken pain. It hits hard—not with sensationalism, but with poetic discretion that cuts deep.
The artwork, a delicate and evocative illustration by Serena Giamé, completes a project born under the sign of awareness—not the kind that proclaims, but the one that grows quietly, step by step, and becomes art because it has lived.
Termini per una resa isn’t just an album that sounds good—it’s an album that takes its time to be heard. And when it gets in, it stays. A statement of intent, an open confession, a surrender that perhaps isn’t one at all. More than anything, it’s the manifesto of someone who has chosen—now more than ever—to stay.
Track list:
Pronti inconsistenza via
Conosci te stesso
Il giorno di un altro
Il tuo mondo 20×20
Salutarsi
Conosco bene il karate
Di lunedì
Mai abbastanza
L’ultima lezione
Francesco ha abbandonato
Band lineup:
Giovanni Scuderi – vocals, guitar, piano
Francesco Gueli – guitars
Gianpiero Leone – bass
Alfio Musumeci – drums
The album cover is an original illustration by artist Serena Giamé.
Released by Vrec Music Label, Termini per una resa is available in CD and limited edition signed and numbered vinyl.
Recorded and finalized between 2023 and 2024, the album blends Italian pop-rock songwriting with the elegant presence of a string orchestra on several tracks.