martedì 22 luglio 2025

Compagnia Daltrocanto - Come Acqua Di Mare | Tra radici e nuovi orizzonti, un disco che intreccia memoria, poesia e impegno civile con la forza del mare | Redapolis Music Blog

Immagine della copertina.
 

Compagnia Daltrocanto - Come Acqua Di Mare (Benvenuto Ed. Mus., 2025)

Tra radici e nuovi orizzonti, un disco che intreccia memoria, poesia e impegno civile con la forza del mare 

C’è qualcosa di profondamente simbolico nel titolo Come Acqua Di Mare. Un’immagine che mi accompagna per tutto l’ascolto: le onde che consumano e restituiscono, levigando un frammento di vetro fino a farlo brillare di una luce nuova. È questa la sensazione che trasmette il nuovo album della Compagnia Daltrocanto, un lavoro che segna un ritorno dopo otto anni di silenzio discografico e un’importante trasformazione nella formazione.

Un cambiamento nella formazione ha ridisegnato il volto della Compagnia: ai membri storici Antonio Giordano (voce, zampogna, chitarre), Bruno Mauro (chitarre), Flavio Giordano (basso) e Luca Lanzara (tamburi a cornice, mandola) si affiancano oggi Imma Barbarulo (voce), Osvaldo Costabile (violino, polistrumentista) e Mario Villani (batteria). Un assetto che porta con sé nuove sfumature e nuove energie, capaci di rielaborare brani già noti e di dar vita a scritture inedite.

L’album si apre con Come acqua di mare, la title track che invita subito a lasciarsi trasportare da un’onda di immagini e significati. Segue Ninna nanna ai 700, riletta con un respiro più intimo rispetto alla versione contenuta in Di terra, di mare e di stelle: il dramma delle migrazioni e delle morti in mare resta una ferita aperta, che muta colori e suoni ma non smette di pesare come un macigno sul cuore.

Con La spada di San Giuseppe (La leggenda del Principe Enrico) si entra in un sogno medievale sospeso tra cielo e mare. La musica di Ambrogio Sparagna, reinterpretata in chiave salernitana, si intreccia a una favola antica: quella del Povero Enrico, tra diavoli, santi e il respiro poetico di Alfonso Gatto, mentre Salerno – l’“Opulenta Salernum” – emerge con i suoi vicoli, il mare e il cielo uniti in un unico abbraccio.

Il tono si fa più leggero con Tra nuvole e favole, una canzone d’amore festosa che invita a danzare “quattro passi e un bicchiere di vino”. Suggestioni irlandesi e accenti folk-rock si mescolano al cuore mediterraneo della Compagnia, regalando momenti di contagiosa vitalità.

In ‘O bene e ‘o male, dono del cantautore salernitano Mario Mercede, la lingua madre – il dialetto – diventa voce dell’anima. È una riflessione intensa sulla vita e sul destino, sorretta da zampogna, ciaramella e tammorra, strumenti che legano musica, parole e luoghi in un unico filo narrativo.

Arriva poi Ventitré Maggio, che riporta alla memoria il 23 maggio 1992, giorno della Strage di Capaci. La Compagnia racconta non solo il magistrato, ma anche la solitudine dell’uomo dietro l’eroe. La voce vibrante di Danilo Sacco, ex Nomadi, e il sax lirico di Sandro Deidda aggiungono profondità e struggimento a questo omaggio.

Canzone per Tonino riaccende i riflettori su un’altra storia di coraggio: quella di Tonino Esposito Ferraioli, sindacalista e cuoco ucciso dalla camorra nel 1978. La voce intensa di Clara Moroni, storica corista di Vasco Rossi, amplifica la potenza emotiva di questo racconto civile.

Con Quante notti si respira nuovamente aria di festa. Racconta la vita nomade dei musicisti, sempre in equilibrio tra il desiderio di partire e il bisogno di radici, che non si trovano in un luogo fisico ma nel cuore di chi si ama. È lì che si torna a casa, tra suoni che raccontano passione e appartenenza.

Malacqua spezza la leggerezza con un’energia cupa e rituale. Qui l’acqua non è più poesia ma forza distruttrice, simbolo della fragilità di un territorio troppo spesso violato. Il contrabbasso dal passo processionale, le trame elettroniche e il violino dalle sonorità insolite costruiscono un’atmosfera ipnotica, quasi un rito pagano contro l’abuso del paesaggio campano.

A chiudere, Oltre la terra che bacia il mare, brano che da anni suggella i concerti della Compagnia. È un saluto e un augurio, un invito a guardare sempre oltre, ad avanzare come il mare che, inarrestabile, abbraccia nuove rive.

Immagine dei componenti della band.
Compagnia Daltrocanto

In questo viaggio musicale, la Compagnia Daltrocanto dimostra di avere ancora tanto da dire. Tra tradizione e contaminazioni, tra poesia e impegno civile, Come Acqua Di Mare è un album che accarezza e scuote, come un’onda che porta con sé storie da non dimenticare. È un disco che non si limita a intrattenere: invita a riflettere, a sentire sulla pelle la forza delle radici e il vento dell’altrove, a riscoprire la bellezza e la fragilità del nostro Sud e del mondo intero.

Ogni brano è un piccolo approdo, un porto in cui fermarsi per un momento prima di ripartire. C’è la memoria che diventa canto, la denuncia che si fa poesia, l’amore che si trasforma in danza. E poi c’è quella sensazione di malinconia vitale che accompagna chiunque abbia il coraggio di guardare avanti senza dimenticare ciò che sta dietro.

Ascoltando, sembra quasi di vederli, i musicisti della Compagnia, mentre camminano su quella spiaggia immaginaria che il disco evoca: qualcuno raccoglie conchiglie, qualcun altro lascia impronte che un attimo dopo le onde cancellano, eppure resistono nel ricordo di chi le ha viste. Come Acqua Di Mare è questo: un atto di resistenza dolce e ostinata, un modo per dire che la musica, se nasce sincera, può ancora unire voci e storie diverse, può ancora farci sentire parte di qualcosa di più grande.

Gli arrangiamenti sono curati da Bruno Mauro e Osvaldo Costabile, con Imma Barbarulo e Osvaldo Costabile che si occupano degli arrangiamenti nel brano Malacqua. Le registrazioni e il missaggio sono stati realizzati da Enrico Landi presso il 45° Parallelo Studio di Salerno, mentre il mastering è affidato a Davide Barbarulo presso 20Hx20kHz di Napoli. La copertina è opera di Tiziano Riverso, la grafica di Rosario Giacomazza per RGLAB, con l’organizzazione e il coordinamento di Maria Alessandra Rocco.

Come Acqua Di Mare è uscito in digitale e in una bella edizione in vinile, un supporto che restituisce al disco un valore tattile e visivo che ben si sposa con la profondità del progetto. La grafica, curata da Rosario Giacomazza per RGLAB, si distingue per un design raffinato e suggestivo che richiama le atmosfere marine e il continuo movimento delle onde, in sintonia con il titolo e i temi del disco. La copertina di Tiziano Riverso completa il quadro con un’immagine che cattura quel senso di incontro tra terra e mare, tra tradizione e futuro, conferendo all’album un’identità visiva forte e riconoscibile.

Compagnia Daltrocanto
Compagnia Daltrocanto live

Track list:

Come acqua di mare
Ninna nanna ai 700
La spada di San Giuseppe (La leggenda del Principe Enrico)
Tra nuvole e favole
‘O bene e ‘o male
Ventitré maggio
Canzone per Tonino
Quante notti
Malacqua
Oltre la terra che bacia il mare


 English version

 Compagnia Daltrocanto - Come Acqua Di Mare (Benvenuto Ed. Mus., 2025)

 Between roots and new horizons, an album weaving memory, poetry, and civil commitment with the strength of the sea

There’s something deeply symbolic in the title Come Acqua Di Mare (Like Seawater). An image lingers throughout the listening: waves that consume and give back, polishing a shard of glass until it shines with a new light. This is the feeling conveyed by the new album from Compagnia Daltrocanto, a work that marks their return after eight years of recording silence and a significant transformation in the lineup.

A shift in the group’s formation has reshaped the identity of the Compagnia: alongside long-standing members Antonio Giordano (vocals, bagpipes, guitars), Bruno Mauro (guitars), Flavio Giordano (bass), and Luca Lanzara (frame drums, mandola), we now find Imma Barbarulo (vocals), Osvaldo Costabile (violin, multi-instrumentalist), and Mario Villani (drums). This new configuration brings fresh nuances and energies, reworking familiar songs and giving life to original compositions.

The album opens with Come acqua di mare, the title track, which immediately invites the listener to dive into a wave of images and meanings. Next comes Ninna nanna ai 700, reinterpreted with a more intimate breath than the version on Di terra, di mare e di stelle: the tragedy of migrations and deaths at sea remains an open wound, shifting in colors and sounds but never losing its crushing weight.

With La spada di San Giuseppe (La leggenda del Principe Enrico), we step into a medieval dream suspended between sky and sea. Ambrogio Sparagna’s music, reimagined in a Salerno-inspired key, intertwines with an ancient tale: that of Povero Enrico, amidst devils, powerful saints, and the poetic breath of Alfonso Gatto, while Salerno – “Opulenta Salernum” – emerges with its alleys, the sea, and sky bound together in a single embrace.

The mood lightens with Tra nuvole e favole, a joyous love song inviting you to dance “four steps and a glass of wine.” Irish-inspired hints and folk-rock touches blend with the Compagnia’s Mediterranean heart, offering moments of infectious vitality.

In ‘O bene e ‘o male, a gift from Salerno singer-songwriter Mario Mercede, the mother tongue – dialect – becomes the voice of the soul. It’s a profound reflection on life and destiny, supported by bagpipes, ciaramella, and tammorra, traditional instruments stitching music, words, and places into a single narrative thread.

Ventitré Maggio follows, recalling May 23, 1992, the day of the Capaci massacre. The Compagnia portrays not only the magistrate but also the solitude of the man behind the hero. Danilo Sacco’s vibrant voice (formerly of Nomadi) and Sandro Deidda’s lyrical saxophone add depth and poignant melancholy to this tribute.

Canzone per Tonino brings to light another story of courage: that of Tonino Esposito Ferraioli, a union leader and cook murdered by the Camorra in 1978. Clara Moroni’s intense voice, known as Vasco Rossi’s longtime backing vocalist, amplifies the emotional power of this civil ballad.

With Quante notti, the air fills again with a festive spirit. It tells of the nomadic life of musicians, forever balancing the need to roam and the longing for roots, which are never tied to a physical place but to the hearts of those they love. There, and only there, is where home truly lies.

Malacqua breaks the lightness with dark, ritualistic energy. Here, water is no longer poetic but a destructive force, symbolizing the fragility of a land too often abused. The processional step of the double bass, electronic textures, and the violin’s unusual timbres create a hypnotic atmosphere, almost like a pagan invocation against the desecration of Campania’s landscape.

The album closes with Oltre la terra che bacia il mare, a song that has long been the Compagnia’s signature concert finale. It is both a farewell and a blessing, an invitation to always look beyond, to move forward like the sea that relentlessly embraces new shores.

On this musical journey, Compagnia Daltrocanto proves they still have much to say. Between tradition and innovation, poetry and civil engagement, Come Acqua Di Mare caresses and shakes, like a wave carrying stories that must not be forgotten. This is not just an album to entertain: it invites reflection, allowing you to feel the strength of your roots and the winds of elsewhere on your skin, to rediscover the beauty and fragility of southern Italy and the world at large.

Each song feels like a small port of call, a harbor to pause in for a moment before setting off again. Memory becomes song, protest turns to poetry, love transforms into dance. And then there’s that sense of vital melancholy that accompanies anyone brave enough to look forward without forgetting what lies behind.

As you listen, you can almost see them: the musicians of the Compagnia walking along that imagined beach evoked by the album, some collecting shells, others leaving footprints the waves erase moments later—yet they linger in the memory of those who saw them. Come Acqua Di Mare is exactly this: an act of gentle, stubborn resistance, a reminder that music, when born sincere, can still unite voices and stories, making us feel part of something far greater.

The arrangements were crafted by Bruno Mauro and Osvaldo Costabile, with Imma Barbarulo and Osvaldo Costabile handling the arrangements on Malacqua. Recording and mixing were done by Enrico Landi at 45° Parallelo Studio in Salerno, and mastering was entrusted to Davide Barbarulo at 20Hx20kHz in Naples. The cover art is by Tiziano Riverso, with graphics by Rosario Giacomazza for RGLAB, and organizational coordination by Maria Alessandra Rocco.

Come Acqua Di Mare is available digitally and in a beautiful vinyl edition, a medium that gives the album a tactile and visual quality perfectly complementing the depth of the project. The graphic design, curated by Rosario Giacomazza for RGLAB, stands out with its refined and evocative imagery, recalling the sea’s atmosphere and the perpetual motion of waves in harmony with the album’s themes. Tiziano Riverso’s cover art completes the picture with an image that captures the meeting of land and sea, of tradition and future, giving the work a strong and memorable visual identity.

Track list
Come acqua di mare
Ninna nanna ai 700
La spada di San Giuseppe (La leggenda del Principe Enrico)
Tra nuvole e favole
‘O bene e ‘o male
Ventitré maggio
Canzone per Tonino
Quante notti
Malacqua
Oltre la terra che bacia il mare