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| Marco Leodori – Anima Naif |
Marco Leodori – Anima Naif (Autoproduzione, 2024)
Tra sogno e memoria, tastiere e melodie: il prog rivive nel presente con emozione e cuore
Arrivo a raccontare Anima Naif di Marco Leodori con colpevole ritardo, ma la musica di qualità non ha una data di scadenza. Quando nasce da un’urgenza autentica, quando parla al cuore prima ancora che all’intelletto, resta viva, scolpita dentro chi sa ascoltare. E questo disco, costruito pazientemente, è una di quelle opere che chiedono tempo e restituiscono emozione.
Marco Leodori è uno di quei musicisti che hanno attraversato il prog con rispetto e dedizione, da appassionato e conoscitore profondo prima ancora che da autore. Anima Naif è il frutto di un lungo viaggio personale, una raccolta di pensieri e melodie custodite per anni, ora finalmente liberate e affidate a una squadra di straordinari compagni di viaggio: Alessandro Corvaglia, Alessandro Carmassi, Federica Leodori, Giovanni Quilici, Mauro Montobbio, Andrea Amici, Filippo Marcheggiani, Guglielmo Mariotti, Emanuele Telli, Stefano Vicarelli, Maria Teresa De Donatis, Claudio Braccio, Carlo Matteucci, Emanuele Brignola, Roberta Petteruti, Stefano Avigliana e Massimo Moscatelli, con il prezioso lavoro in regia di Dariush Hakim. Tutti hanno contribuito a costruire un mondo sonoro coerente e vibrante, dove ogni dettaglio è parte di una visione più ampia.
Leodori si muove tra pianoforte e tastiere con eleganza, mentre intorno a lui le chitarre di Mauro Montobbio e Stefano Avigliana, i bassi di Carlo Matteucci, Emanuele Brignola e Guglielmo Mariotti, la batteria sensibile di Massimo Moscatelli, i fiati di Claudio Braccio e il flauto di Maria Teresa De Donatis compongono un tessuto ricco e dinamico, sempre al servizio delle canzoni. Le voci, diverse ma complementari, aggiungono calore e profondità, fino a quella di Federica Leodori, figlia di Marco, che porta con sé un’emozione speciale, fatta di naturalezza e intesa familiare.
Già dalle prime battute di Empty Blue Skies si respira un’atmosfera sospesa tra sogno e memoria. Gli arpeggi e i soli di Marco Leodori al pianoforte e alle tastiere disegnano spazi di luce e silenzio, mentre le chitarre di Mauro Montobbio aggiungono calore e movimento. Il sax di Claudio Braccio porta sfumature avvolgenti, e la voce di Alessandro Carmassi guida l’ascoltatore in un paesaggio malinconico ma mai triste, una malinconia gentile fatta di consapevolezza e gratitudine. Il basso di Carlo Matteucci e la batteria di Massimo Moscatelli completano il quadro con sostegno discreto ma incisivo.
A Winter Day Dream ci conduce in un inverno interiore, con le tastiere di Giovanni Quilici e Stefano Vicarelli che cadono come fiocchi di neve. La chitarra di Mauro Montobbio risponde con calore, mentre il pianoforte di Emanuele Telli e le chitarre di Filippo Marcheggiani aggiungono delicatezza. La voce di Alessandro Corvaglia ci accompagna con un’intimità avvolgente, mentre basso e batteria mantengono il passo con leggerezza.
Lonesome Man esplora la solitudine e la ricerca di sé. La voce intensa di Corvaglia dialoga con le tastiere di Leodori e Quilici, le chitarre di Montobbio, i fiati di Braccio e il flauto sognante di Maria Teresa De Donatis, mentre Matteucci e Moscatelli sorreggono il brano con delicatezza.
Con Legends, il disco apre scenari più ampi e cinematografici. È un brano strumentale dove le tastiere di Leodori e Quilici si rincorrono con le chitarre di Montobbio, il basso di Matteucci e la batteria di Moscatelli, mentre il flauto di De Donatis aggiunge un tocco leggero e sognante.
Guardando le Stelle è un piccolo gioiello sospeso tra grazia e leggerezza. La voce limpida di Roberta Petteruti si posa su un tessuto di pianoforte e tastiere, arricchito dalle tastiere di Andrea Amici, mentre basso e batteria sostengono il tutto con equilibrio.
Look at Your Heart e Come un Gabbiano portano luce e freschezza grazie alla voce di Federica Leodori. Le tastiere e il pianoforte dialogano con le chitarre di Montobbio, il basso di Matteucci e la batteria di Moscatelli, creando un senso di libertà e leggerezza, come un vento che attraversa l’anima.
Unity è un’esplosione di energia e collaborazione. La voce di Alessandro Carmassi si innalza potente su un intreccio dinamico di tastiere di Leodori, Vicarelli e Montobbio, accompagnata da chitarre, basso e batteria che si fondono in un ritmo corale e vitale, celebrando amicizia e unione.
In La Sorgente, la purezza e la rinascita prendono forma: le tastiere di Leodori e Vicarelli dialogano con le chitarre di Montobbio, la voce di Federica Leodori illumina il brano, mentre basso e batteria creano un crescendo quasi spirituale.
In the King’s Name, maestoso e strumentale, evoca regni lontani: le tastiere di Leodori e Quilici si mescolano alle chitarre di Montobbio e Stefano Avigliana, con il basso di Matteucci e la batteria di Moscatelli a scandire un ritmo epico, mentre la scrittura teatrale di Leodori riporta alla grande tradizione del prog sinfonico.
Only One Day rallenta i battiti: una ballata intima in cui la voce di Federica Leodori si posa su pianoforte, tastiere e chitarre delicate, mentre basso e batteria sostengono il tutto con discrezione.
Genesi, altro strumentale, chiude la sezione meditativa: tastiere, pianoforte, chitarre, fiati e flauto si fondono in un’atmosfera contemplativa, preparando il terreno al gran finale.
Infine Dream Is Over: un brano epico dove le voci di Corvaglia e Carmassi si alternano, e tutto il gruppo — tastiere, pianoforte, chitarre, fiati, basso, batteria — costruisce un crescendo emozionante che racchiude decenni di esperienza, sogni e passione di Marco Leodori, chiudendo idealmente il cerchio del disco.
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| Marco Leodori |
Anima Naif non è solo un album: è il racconto di una passione che attraversa decenni, un ponte tra le atmosfere dei Genesis degli anni ’70 e la sensibilità contemporanea del prog. Ogni brano respira, vive, parla direttamente al cuore: c’è tecnica, certo, ma sempre al servizio dell’emozione; c’è cura del dettaglio, mai fine a se stessa. Le melodie ariose, i dialoghi tra strumenti, i cambi di tempo, i crescendo che sorprendono e commuovono, tutto è permeato dall’amore autentico per la musica e dalla dedizione di un autore che sa ascoltare prima di comporre.
Ascoltare questo splendido lavoro significa lasciarsi trasportare in un viaggio intimo e collettivo: una musica che emoziona, sorprende e rimane scolpita nelle orecchie e nel cuore di chi sa coglierne ogni sfumatura. Marco Leodori ci regala così non solo un disco di qualità eccellente, ma un’esperienza in cui passato e presente si incontrano, dove il prog conserva la sua anima originale e la consegna al futuro con eleganza, intensità e sentimento.
Eppure, è un paradosso: un lavoro di tale spessore meriterebbe una distribuzione più adeguata, una visibilità capace di raggiungere tutti gli ascoltatori che saprebbero apprezzarlo. Ma queste sono le ingiustizie di un mercato musicale malato, sempre più lontano dalla bellezza e dall’amore per l’arte. Nonostante tutto, la musica autentica trova la sua strada: resiste al tempo, lascia tracce profonde e conferma che la passione vera non conosce scadenze né compromessi.
Marco Leodori – Pianoforte, tastiere, composizioni
Alessandro Carmassi – Voce in Empty Blue Skies, Unity, Dream Is Over
Alessandro Corvaglia – Voce in A Winter Day Dream, Lonesome Man, Dream Is Over
Federica Leodori – Voce in Look at Your Heart, Come un Gabbiano, La Sorgente, Only One Day
Giovanni Quilici – Pianoforte e tastiere in Lonesome Man, Legends, Guardando le Stelle, Look at Your Heart, Come un Gabbiano, In the King’s Name, Genesi, Dream Is Over
Mauro Montobbio – Chitarre e tastiere in diversi brani
Andrea Amici – Tastiere in Guardando le Stelle
Filippo Marcheggiani – Chitarra in A Winter Day Dream
Guglielmo Mariotti – Basso in Dream Is Over
Emanuele Telli – Pianoforte e tastiere in alcuni brani
Stefano Vicarelli – Tastiere in A Winter Day Dream, La Sorgente
Maria Teresa De Donatis – Flauto in diversi brani
Claudio Braccio – Sax in Empty Blue Skies, Look at Your Heart, Come un Gabbiano
Carlo Matteucci – Basso in molti brani
Emanuele Brignola – Basso in A Winter Day Dream, Look at Your Heart
Roberta Petteruti – Voce in Guardando le Stelle
Stefano Avigliana – Chitarra in In the King’s Name
Massimo Moscatelli – Batteria in quasi tutti i brani
Dariush Hakim – Sound Engineer
English version
Marco Leodori – Anima Naif (Autoproduzione, 2024)
Between Dream and Memory, Keyboards and Melodies: Prog Lives in the Present with Emotion and Heart
I arrive at telling the story of Anima Naif by Marco Leodori with a guilty delay, but quality music has no expiration date. When it arises from genuine urgency, when it speaks to the heart before the intellect, it remains alive, etched into those who know how to listen. This carefully crafted album is one of those works that demand time and reward the listener with emotion.
Marco Leodori is one of those musicians who have navigated the world of prog with respect and dedication, first as a passionate connoisseur and only then as an author. Anima Naif is the fruit of a long personal journey—a collection of thoughts and melodies preserved for years, now finally set free and entrusted to a remarkable team of collaborators: Alessandro Corvaglia, Alessandro Carmassi, Federica Leodori, Giovanni Quilici, Mauro Montobbio, Andrea Amici, Filippo Marcheggiani, Guglielmo Mariotti, Emanuele Telli, Stefano Vicarelli, Maria Teresa De Donatis, Claudio Braccio, Carlo Matteucci, Emanuele Brignola, Roberta Petteruti, Stefano Avigliana, and Massimo Moscatelli, with the invaluable engineering work of Dariush Hakim. Together, they build a coherent and vibrant sonic world, where every detail contributes to a larger vision.
Leodori moves elegantly between piano and keyboards, while around him the guitars of Mauro Montobbio and Stefano Avigliana, the basses of Carlo Matteucci, Emanuele Brignola, and Guglielmo Mariotti, the sensitive drumming of Massimo Moscatelli, Claudio Braccio’s sax, and Maria Teresa De Donatis’s flute weave a rich and dynamic tapestry, always serving the songs. The voices, diverse yet complementary, add warmth and depth, culminating in Federica Leodori, Marco’s daughter, whose voice carries a special emotion, natural and intimate.
From the very first notes of Empty Blue Skies, one can feel an atmosphere suspended between dream and memory. Marco Leodori’s piano and keyboard arpeggios and solos paint spaces of light and silence, while Mauro Montobbio’s guitar adds warmth and movement. Claudio Braccio’s sax brings enveloping shades, and Alessandro Carmassi’s voice guides the listener through a melancholic yet gentle landscape, a wistfulness imbued with awareness and gratitude. Carlo Matteucci’s bass and Massimo Moscatelli’s drums complete the picture with subtle yet firm support.
A Winter Day Dream leads us into an inner winter, with Giovanni Quilici and Stefano Vicarelli’s keyboards falling like snowflakes. Mauro Montobbio’s guitar responds with warmth, while Emanuele Telli’s piano and Filippo Marcheggiani’s guitar add delicacy. Alessandro Corvaglia’s voice embraces us with intimacy, while bass and drums maintain a light, guiding rhythm.
Lonesome Man explores solitude and the search for oneself. Corvaglia’s intense vocals converse with Leodori and Quilici’s keyboards, Montobbio’s guitars, Braccio’s winds, and Maria Teresa De Donatis’s dreamlike flute, supported delicately by Matteucci and Moscatelli.
With Legends, the album opens up cinematic and expansive landscapes. This instrumental track sees Leodori and Quilici’s keyboards intertwining with Montobbio’s guitars, Matteucci’s bass, and Moscatelli’s drums, while De Donatis’s flute adds a light, airy touch.
Guardando le Stelle is a small gem suspended between grace and lightness. Roberta Petteruti’s clear voice rests on a fabric of piano and keyboards, enriched by Andrea Amici’s layers, with bass and drums supporting with balance.
Look at Your Heart and Come un Gabbiano bring light and freshness through Federica Leodori’s vocals. Keyboards and piano converse with Montobbio’s guitars, Matteucci’s bass, and Moscatelli’s drums, creating a sense of freedom and weightlessness, like a wind passing through the soul.
Unity bursts with energy and collaboration. Carmassi's powerful vocals rise over a dynamic interplay of keyboards by Leodori, Vicarelli, and Montobbio, accompanied by guitars, bass, and drums that merge into a lively, choral rhythm celebrating friendship and union.
La Sorgente embodies purity and renewal: Leodori and Vicarelli’s keyboards converse with Montobbio’s guitars, Federica Leodori’s voice illuminates the track, while bass and drums build a nearly spiritual crescendo.
In the King’s Name, majestic and instrumental, evokes distant kingdoms: Leodori and Quilici’s keyboards blend with Montobbio and Stefano Avigliana’s guitars, Matteucci’s bass, and Moscatelli’s drums marking an epic rhythm, while Leodori’s theatrical writing harks back to the grand tradition of symphonic prog.
Only One Day slows the pace: an intimate ballad where Federica Leodori’s vocals rest on delicate piano, keyboards, and guitars, with bass and drums discreetly supporting.
Genesi, another instrumental, closes the meditative section: keyboards, piano, guitars, winds, and flute merge in a contemplative atmosphere, setting the stage for the grand finale.
Finally, Dream Is Over: an epic track where Corvaglia and Carmassi alternate on vocals, and the full band—keyboards, piano, guitars, winds, bass, drums—builds an emotional crescendo encompassing decades of Marco Leodori’s experience, dreams, and passion, completing the circle of the album.
Anima Naif is more than an album: it tells the story of a lifelong passion, bridging the Genesis atmospheres of the ’70s with the contemporary sensibility of prog. Each track breathes, lives, and speaks directly to the heart: there is technique, of course, but always in service of emotion; attention to detail, never gratuitous. Airy melodies, dialogues between instruments, time changes, and crescendos that surprise and move, all permeated by true love for music and the dedication of an author who listens before composing.
Listening to this magnificent work is to embark on an intimate and collective journey: music that moves, surprises, and remains engraved in the ears and hearts of those who can perceive every nuance. Marco Leodori gives us not only a record of exceptional quality, but an experience where past and present meet, where prog preserves its original soul and delivers it to the future with elegance, intensity, and feeling.
Yet it is paradoxical: an album of such depth deserves wider distribution, visibility that would allow all appreciative listeners to find it. But these are the injustices of a sick music market, increasingly distant from beauty and love for art. Despite everything, authentic music finds its way: it resists time, leaves deep traces, and confirms that true passion knows no deadlines or compromises.
Credits
Marco Leodori – Piano, keyboards, compositions
Alessandro Carmassi – Vocals on Empty Blue Skies, Unity, Dream Is Over
Alessandro Corvaglia – Vocals on A Winter Day Dream, Lonesome Man, Dream Is Over
Federica Leodori – Vocals on Look at Your Heart, Come un Gabbiano, La Sorgente, Only One Day
Giovanni Quilici – Piano and keyboards on Lonesome Man, Legends, Guardando le Stelle, Look at Your Heart, Come un Gabbiano, In the King’s Name, Genesi, Dream Is Over
Mauro Montobbio – Guitars and keyboards on various tracks
Andrea Amici – Keyboards on Guardando le Stelle
Filippo Marcheggiani – Guitar on A Winter Day Dream
Guglielmo Mariotti – Bass on Dream Is Over
Emanuele Telli – Piano and keyboards on selected tracks
Stefano Vicarelli – Keyboards on A Winter Day Dream, La Sorgente
Maria Teresa De Donatis – Flute on various tracks
Claudio Braccio – Sax on Empty Blue Skies, Look at Your Heart, Come un Gabbiano
Carlo Matteucci – Bass on multiple tracks
Emanuele Brignola – Bass on A Winter Day Dream, Look at Your Heart
Roberta Petteruti – Vocals on Guardando le Stelle
Stefano Avigliana – Guitar on In the King’s Name
Massimo Moscatelli – Drums on almost all tracks
Dariush Hakim – Sound Engineer


