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Armanda Desidery - Incanti E Disincanti |
Armanda Desidery - Incanti E Disincanti (NoWords / SoundFly, 2025)
Un viaggio tra ritmo e emozione, tra Mediterraneo e melodie lontane
Incanti e Disincanti è il terzo album della pianista e compositrice napoletana Armanda Desidery, pubblicato a otto anni di distanza dal precedente La stanza dei colori. Undici brani che si muovono con naturalezza tra latin-jazz, echi mediterranei e riferimenti colti europei, disegnando un paesaggio sonoro ricco e variegato. Ogni traccia sembra aprire una finestra diversa: a volte solare e ritmica, altre volte sospesa e intimista, sempre guidata dalla sensibilità compositiva di Armanda.
Figlia d’arte del maestro Giovanni Desidery, Armanda ha costruito il proprio percorso musicale intrecciando gli studi classici al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli con un interesse profondo per la musica popolare, il jazz e i ritmi latinoamericani. Dopo Blackmamba (2014) e La stanza dei colori (2017), questo terzo lavoro rappresenta una sintesi più matura del suo percorso artistico: un equilibrio tra rigore e libertà, precisione compositiva e respiro improvvisativo, in cui ogni brano diventa un luogo di incontro tra istinto e consapevolezza, tradizione e contemporaneità.
L’album si distingue anche per la ricchezza della formazione coinvolta: diciannove musicisti scelti con cura, ciascuno con la propria voce e personalità. Tra di loro spiccano Emilio Silva Bedmar alle percussioni latine e batteria, Davide Costagliola alla tromba e flicorno, Raul Cardoso ai sassofoni e Umberto Lepore al contrabbasso, tutti inseriti armoniosamente nelle trame orchestrali senza mai oscurare il filo conduttore delle composizioni. Registrato nell’Auditorium Novecento di Napoli, luogo intriso di storia e memoria artistica, Incanti e Disincanti racconta emozioni, incontri e radici, diventando un dialogo tra passato e presente, tra libertà creativa e disciplina armonica.
Ascoltandolo ho l’impressione di entrare in una grande stanza sonora dove il pianoforte di Armanda guida e intreccia dialoghi con diciannove musicisti diversi. Una scrittura più complessa e matura – come lei stessa racconta – che però lascia spazio all’improvvisazione e al carattere di ciascun interprete. Si sente: ogni brano è un piccolo mondo, pensato e cesellato, ma attraversato da energia spontanea.
L’album si apre con “Savana”, un’esplosione di energia che cattura subito l’attenzione: il pianoforte di Armanda guida l’orchestra come un punto di riferimento, mentre i fiati spingono il flusso ritmico con vigore, creando un movimento pulsante e vivace. Ogni intervento sembra studiato per trovare un equilibrio naturale tra controllo e libertà, e gli strumenti dialogano tra loro senza mai perdere coesione, costruendo un tessuto sonoro solido ma vivace.
Con “Come il sole al tramonto”, il tempo sembra allungarsi: la melodia prende forma lentamente, avvolta da armonie che ampliano lo spazio intorno agli strumenti, mentre l’ensemble si compatta in un suono denso e luminoso, che scorre fluido e avvolgente.
“Loredana’s Tango” reinterpreta il tango con freschezza: il ritmo resta saldo, ma le modulazioni armoniche e il gioco tra piano e fiati trasformano il brano in un racconto originale, senza mai cadere nel già sentito.
“Always Us” e “Sunrise” portano l’ascoltatore in un momento più intimo. Il primo ha un fascino leggermente retrò, un ritmo jazzato e leggero che accarezza chi ascolta; il secondo, ballata smooth-jazz, lascia che piano e strumenti dialoghino con delicatezza, creando un’atmosfera sospesa, calda e rilassata.
“Latin Reunion” si muove su ritmi più complessi, stratificati ma mai eccessivi: ogni musicista trova il proprio spazio e contribuisce a un tessuto sonoro coerente e vivo, dove la pluralità ritmica diventa una parte integrante dell’armonia complessiva.
“Nonostante tutto” mostra il lato più lirico e riflessivo di Desidery. Il brano scorre con sobrietà, evocando atmosfere intime e delicate, tipiche del jazz cameristico, dove ogni strumento trova il proprio respiro.
“Qualcosa in più” continua questa atmosfera raccolta, ma con un approccio più sfumato: costruisce paesaggi sonori delicati, pieni di variazioni timbriche e sfumature acustiche, guidando l’ascoltatore con naturalezza e calma attraverso ogni dettaglio musicale.
“That’s My Answer” riprende i temi principali dell’album e li sviluppa con forza orchestrale: i fiati delineano un clima hard bop, mentre accenti latini aggiungono colore e movimento.
Il finale arriva con “Five Minutes”, sintesi perfetta di energia e armonia: il pianoforte diventa collante e propulsore, mentre i fiati si lanciano in un climax che lascia davvero senza fiato.
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Armanda Desidery |
La registrazione all’Auditorium Novecento di Napoli aggiunge una dimensione speciale al disco. Questo luogo, intriso di storia e memoria, ha accolto nei decenni artisti come Enrico Caruso, Totò, Renato Carosone e, naturalmente, il padre di Armanda, Giovanni Desidery. La memoria di questi protagonisti sembra risuonare tra le pareti dello studio, offrendo un’energia quasi tangibile che permea le composizioni. La presenza del padre diventa una sorta di bussola ideale, un riferimento affettivo e creativo che Armanda integra nelle partiture come asse emotivo e armonico.
Incanti e Disincanti apre così finestre su mondi sonori nuovi, dove ogni frammento musicale vive di autonomia ma si inserisce in un disegno più ampio. L’ensemble evita scorciatoie o formule preconfezionate, distillando un linguaggio musicale personale, capace di coniugare sensibilità poetica, lucidità compositiva e libertà espressiva, in un equilibrio tra energia e riflessione, tradizione e innovazione.
Questo lavoro non è soltanto un disco di latin-jazz: è un viaggio attraverso emozioni, luci e ombre, tra ricordi e desideri, che mette a nudo l’anima di una musicista capace di fondere libertà e struttura, solarità e introspezione, leggerezza e profondità. Ogni brano è un piccolo universo, un racconto al tempo stesso intimo e condiviso, che invita l’ascoltatore a perdersi nelle trame sonore, a respirare le sfumature dei fiati, a lasciarsi guidare dal pianoforte e a scoprire nuove sfaccettature di un mondo mediterraneo e latino-americano reinterpretato con sensibilità contemporanea.
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Armanda Desidery |
Track list:
Savana
Come il sole al tramonto
Loredana’s Tango
Always Us
Sunrise
Latin Reunion
Nonostante tutto
Qualcosa in più
That’s My Answer
Five Minutes
Tutte le composizioni e gli arrangiamenti portano la firma di Armanda Desidery, a conferma di una visione musicale personale e coerente.
Il disco è stato registrato, missato e masterizzato da Fabrizio Piccolo presso l’Auditorium Novecento di Napoli, luogo intriso di storia e memoria musicale.
Le foto sono di Elisabetta Fernanda Cartiere, con il contributo del make-up artist Kriss Barone, che aggiunge un tocco di eleganza visiva a un progetto già ricco di sfumature sonore.
English version
Armanda Desidery - Incanti E Disincanti (NoWords / SoundFly, 2025)
A journey through rhythm and emotion, between the Mediterranean and distant melodies
Incanti e Disincanti is the third album by Neapolitan pianist and composer Armanda Desidery, released eight years after her previous work, La stanza dei colori. Eleven tracks flow naturally between Latin jazz, Mediterranean echoes, and refined European references, painting a rich and varied sonic landscape. Each piece seems to open a different window: sometimes bright and rhythmic, other times suspended and introspective, always guided by Armanda’s compositional sensitivity.
Daughter of the master Giovanni Desidery, Armanda built her musical path by combining classical studies at the Conservatorio S. Pietro a Majella in Naples with a deep interest in folk music, jazz, and Latin American rhythms. After Blackmamba (2014) and La stanza dei colori (2017), this third album represents a more mature synthesis of her artistic journey: a balance between discipline and freedom, compositional precision and improvisational breath, where each track becomes a meeting place between instinct and awareness, tradition and contemporaneity.
The album also stands out for the richness of the ensemble: nineteen carefully chosen musicians, each bringing their own voice and personality. Among them are Emilio Silva Bedmar on Latin percussion and drums, Davide Costagliola on trumpet and flugelhorn, Raul Cardoso on saxophones, and Umberto Lepore on double bass, all seamlessly woven into the orchestral fabric without ever overshadowing the compositional thread. Recorded at the Auditorium Novecento in Naples, a place steeped in history and artistic memory, Incanti e Disincanti tells stories of emotion, encounters, and roots, creating a dialogue between past and present, between creative freedom and harmonic discipline.
Listening to it, I feel like stepping into a vast sonic room where Armanda’s piano guides and intertwines conversations with nineteen different musicians. The writing is more complex and mature—as she herself explains—yet it leaves room for improvisation and for each performer’s character. You can hear it: each track is a small world, carefully crafted, yet infused with spontaneous energy.
The album opens with “Savana”, an explosion of energy that immediately captures attention: Armanda’s piano leads the orchestra like a guiding point, while the horns drive the rhythmic flow with vigor, creating a pulsating, lively movement. Each intervention seems designed to achieve a natural balance between control and freedom, with instruments conversing seamlessly, building a solid yet vibrant sonic fabric.
“Come il sole al tramonto” stretches time: the melody emerges gradually, enveloped by harmonies that expand the space around the instruments, while the ensemble consolidates into a dense, luminous sound that flows smoothly and envelopingly.
“Loredana’s Tango” reinterprets tango with freshness: the rhythm remains firm, but harmonic modulations and the dialogue between piano and horns transform the piece into an original story, never falling into clichés.
“Always Us” and “Sunrise” bring the listener into a more intimate moment. The first has a slightly retro charm, a light, jazz-infused rhythm that gently caresses the listener; the second, a smooth-jazz ballad, allows piano and instruments to interact delicately, creating a suspended, warm, and relaxed atmosphere.
“Latin Reunion” moves through more complex, layered rhythms, never excessive: each musician finds their space, contributing to a coherent and vibrant sonic fabric, where rhythmic plurality becomes an integral part of the overall harmony.
“Nonostante tutto” shows Desidery’s more lyrical and reflective side. The piece flows with sobriety, evoking intimate and delicate atmospheres typical of chamber jazz, where each instrument breathes naturally.
“Qualcosa in più” continues this introspective mood, but with a softer approach: it builds delicate soundscapes, full of timbral variations and acoustic nuances, guiding the listener gently through every musical detail.
“That’s My Answer” revisits the main themes of the album and develops them with orchestral strength: the horns create a hard-bop atmosphere, while Latin accents add color and movement.
The album closes with “Five Minutes”, a perfect synthesis of energy and harmony: the piano becomes both glue and engine, while the horns soar in a climax that truly leaves the listener breathless. The recording at Auditorium Novecento in Naples adds a special dimension to the album. This historic place has hosted artists such as Enrico Caruso, Totò, Renato Carosone, and, of course, Armanda’s father, Giovanni Desidery. The memory of these figures seems to resonate within the studio walls, offering an almost tangible energy that permeates the compositions. Her father’s presence becomes an ideal compass, an emotional and creative reference that Armanda integrates into the scores as a guiding and harmonic axis.
Incanti e Disincanti opens windows onto new sonic worlds, where each musical fragment has autonomy yet fits into a broader design. The ensemble avoids shortcuts or prepackaged formulas, distilling a personal musical language capable of blending poetic sensitivity, compositional clarity, and expressive freedom, in a balance between energy and reflection, tradition and innovation.
This album is not just Latin jazz: it is a journey through emotions, lights and shadows, memories and desires, revealing the soul of a musician able to merge freedom with structure, brightness with introspection, lightness with depth. Each track is a small universe, an intimate yet shared story, inviting the listener to get lost in the sonic textures, breathe the horn nuances, follow the piano, and discover new facets of a Mediterranean and Latin American world reimagined with contemporary sensitivity.
Track list:
Savana
Come il sole al tramonto
Loredana’s Tango
Always Us
Sunrise
Latin Reunion
Nonostante tutto
Qualcosa in più
That’s My Answer
Five Minutes
All compositions and arrangements are by Armanda Desidery, reflecting her personal and coherent musical vision.
The album was recorded, mixed, and mastered by Fabrizio Piccolo at Auditorium Novecento, Naples, a place steeped in musical history.
Photography by Elisabetta Fernanda Cartiere, with make-up by Kriss Barone, adding visual elegance to a project already rich in sonic nuances.