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Accauno – Distacco |
Accauno – Distacco (Autoproduzione, 2025)
Un viaggio tra melodie e emozioni, dove ogni nota racconta qualcosa di vero
Gli Accauno tornano con Distacco, e fin dal primo ascolto emerge la loro naturalezza: la musica scorre fluida e sincera, come una conversazione tra amici di lunga data, pronta ad accogliere l’ascoltatore senza fretta né artifici. Il trio — Mattia Paneroni al basso e cori, Giuseppe ‘Beppe’ Pianese alla batteria e cori, Andrea Tosini alla chitarra e voce — suona con libertà e mestiere, e canta in italiano con una spontaneità che rende ogni brano immediatamente vicino e autentico.
Dentro Distacco riecheggiano i percorsi dei loro album precedenti: Virus (2012) con la sua energia immediata, Qelu (2014) tra curiosità sonora e costruzioni melodiche, Scatti Rapidi (2018) tra intuizioni istintive e ricerca di equilibrio, e Punto di Fuga (2021), capace di unire maturità e voglia di esplorare. Tutto confluisce in un lavoro nuovo e coerente, animato dalla passione per il suono, la sorpresa e la scoperta che da sempre caratterizzano gli Accauno.
Il lavoro conferma ancora una volta il loro amore per il Prog inglese degli anni ’70, ma non si ferma lì: questo bagaglio storico si mescola con il gusto libero e leggero del rock indipendente italiano degli anni ’90, dando vita a un equilibrio sorprendentemente naturale tra nostalgia e modernità. Ogni brano sembra pensato per creare un ponte tra mondi diversi: melodie immediate e memorizzabili, intrecci di strumenti che raccontano più di mille parole, e quella curiosità sonora che ti fa restare attaccato alle cuffie o al giradischi fino all’ultimo minuto.
L’apertura con Disperso ti cattura subito: è un brano che entra senza pretese, ma rimane nella testa grazie a un giro di basso ipnotico e a una psichedelia di fondo che accompagna la voce con delicatezza.
Poi arriva Falena, e tutto cambia ritmo: elettronica ed effetti colorano la musica, trasformando il rock in qualcosa di più vivace e sorprendente, con movimenti inaspettati e cambi di atmosfera che ti tengono sulle spine, senza mai perdere coesione.
La title track Distacco ti avvolge subito con un senso di urgenza e speranza: le chitarre elettriche tagliano l’aria con una punta di acidità, mentre la voce e i testi ti portano a riflettere, quasi come se la musica potesse davvero fare la differenza.
Con La Madre la band si prende il suo tempo: sei minuti che scorrono tra ritmi più complessi e giochi di effetti, un viaggio che mostra tutta la loro voglia di esplorare senza fretta. Essere Voi apre con un arpeggio che scalda l’ascoltatore e procede con sicurezza, un brano coeso e armonioso che racconta molto bene chi sono oggi gli Accauno, tra cura per la melodia e attenzione alle sfumature sonore.
Il Labirinto è un viaggio che ti prende per mano: quasi nove minuti in cui la band mostra tutto il suo mestiere, alternando momenti di calma a lampi improvvisi di jazz e piccoli dettagli strumentali che catturano l’attenzione. Ti perdi e ti ritrovi insieme a loro, in un limbo sospeso tra introspezione e ricerca sonora.
Poi arriva Arido, e ti sorprende con la sua leggerezza e un’energia quasi giocosa, un richiamo a sonorità vintage senza essere mai nostalgico. L’album si chiude con Un Angelo, un brano che scivola via con delicatezza e dolcezza, quasi una carezza finale, lasciando una sensazione di intimità e completezza.
Otto tracce che ti accompagnano senza fretta, come se il trio ti invitasse nel loro mondo sonoro, e una volta entrato non vuoi più uscirne. Gli Accauno mostrano una sintonia rara: ogni strumento sembra parlare con l’altro, ogni cambio di ritmo o atmosfera è naturale, mai forzato. Ci sono momenti in cui ti sorprende la leggerezza del brano, e altri in cui resti catturato dalla complessità dei dettagli, dalla cura con cui la musica si sviluppa. La melodia è sempre presente, come un filo che ti guida tra nostalgie del passato e piccole esplorazioni sonore che rendono l’ascolto vivo e coinvolgente.
Quello che colpisce della band è la loro capacità di comunicare senza ostentazione: bastano poche note, un giro di basso, un effetto sulla chitarra o un cambio di ritmo per catturare la tua attenzione e farti restare lì, ad ascoltare, attento a ogni sfumatura.
Ascoltare Distacco è come entrare in una conversazione musicale fatta di gesti semplici ma profondi, in cui la passione e l’esperienza del trio emergono in ogni dettaglio, senza mai mettere in primo piano la tecnica fine a sé stessa. È un invito a lasciarsi trasportare, a farsi sorprendere e, soprattutto, a godersi il viaggio.
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Accauno |
Track list:
Disperso
Falena
Distacco
La Madre
Essere Voi
Il Labirinto
Arido
Un Angelo
Facebook: AccaunoH1
Instagram: @accaunderground
N1M: Accauno
English version
Accauno – Distacco (Autoproduzione, 2025)
A journey through melodies and emotions, where every note tells something true
Accauno return with Distacco, and from the very first listen, their natural ease is evident: the music flows smoothly and sincerely, like a conversation among long-time friends, welcoming the listener without hurry or artifice. Every detail reveals the skill and passion of the trio — Mattia Paneroni on bass and backing vocals, Giuseppe ‘Beppe’ Pianese on drums and backing vocals, Andrea Tosini on guitar and lead vocals — who play with freedom and mastery, singing in Italian with a spontaneity that makes every track immediately close and authentic.
Within Distacco, echoes of their previous albums can be heard: Virus (2012) with its immediate energy, Qelu (2014) blending sonic curiosity and melodic constructions, Scatti Rapidi (2018) balancing instinctive intuition and equilibrium, and Punto di Fuga (2021), combining maturity with a desire to explore. All of this converges into a new, cohesive work, driven by a passion for sound, surprise, and discovery — hallmarks of Accauno throughout their career.
The album reaffirms their love for 1970s English prog, but it doesn’t stop there: this historical foundation blends with the free, light touch of 1990s Italian independent rock, creating a surprisingly natural balance between nostalgia and modernity. Each track seems designed to bridge different worlds: catchy, memorable melodies, intricate instrumental interplay that speaks louder than words, and a sonic curiosity that keeps you glued to headphones or vinyl until the very last note.
The opening track, Disperso, immediately captivates: simple yet unforgettable, with a hypnotic bassline and a subtle psychedelic backdrop that gently supports the vocals.
Then comes Falena, and the rhythm shifts: electronics and effects color the music, turning rock into something livelier and more surprising, with unexpected movements and changes of atmosphere that keep you on edge, without ever losing cohesion.
The title track, Distacco, wraps you in a sense of urgency and hope: electric guitars cut through the air with a hint of acidity, while the vocals and lyrics invite reflection, as if music could truly make a difference.
With La Madre, the band takes its time: six minutes flowing through complex rhythms and layered effects, a journey showcasing their desire to explore without rush. Essere Voi opens with a warming arpeggio and proceeds confidently, a cohesive and harmonious track that clearly reflects who Accauno are today, attentive both to melody and subtle sonic details.
Il Labirinto is a journey that takes you by the hand: nearly nine minutes in which the band demonstrates all their skill, alternating moments of calm with sudden jazz-inflected flashes and instrumental details that capture attention. You get lost and found with them in a limbo suspended between introspection and sonic exploration.
Then comes Arido, surprising with its lightness and almost playful energy, evoking vintage sounds without ever feeling nostalgic. The album closes with Un Angelo, a track that glides gently and sweetly, almost like a final caress, leaving a sense of intimacy and completeness.
Eight tracks that accompany you unhurriedly, as if the trio is inviting you into their sonic world — and once inside, you don’t want to leave. Accauno demonstrates a rare synergy: every instrument seems to speak with the others, every shift in rhythm or atmosphere feels natural, never forced. There are moments where the lightness of a track surprises you, and others where the intricacy of details holds you captive, the care with which the music unfolds. The melody is always present, like a guiding thread weaving together past nostalgia and small sonic explorations that make listening vivid and engaging.
What strikes about the band is their ability to communicate without ostentation: a few notes, a bassline, a guitar effect, or a rhythm change is enough to capture your attention and make you stay, listening closely to every nuance.
Listening to Distacco is like entering a musical conversation made of simple yet profound gestures, where the trio’s passion and experience emerge in every detail, never putting technique above expression. It’s an invitation to let yourself be carried away, to be surprised, and above all, to enjoy the journey.
Track list:
Disperso
Falena
Distacco
La Madre
Essere Voi
Il Labirinto
Arido
Un Angelo
Facebook: AccaunoH1
Instagram: @accaunderground
N1M: Accauno