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| Lars Fredrik Frøislie – Quattro Racconti |
Lars Fredrik Frøislie – Quattro Racconti (Karisma Records, 2025)
Un ponte tra nord e sud, tra fiaba e realtà, tra mito e malinconia
Confesso che l’annuncio di Quattro Racconti mi ha colto di sorpresa. Dopo un anno già straordinariamente prolifico, che aveva visto la pubblicazione di Gamle Mester, Lars Fredrik Frøislie torna con un progetto che non solo riprende il suo esordio solista Fire Fortellinger, ma lo trasforma completamente grazie a un incontro inatteso e affascinante: quello con Stefano “Lupo” Galifi. Non potevo immaginare che un album già ricco di suggestioni nordiche e atmosfere fiabesche potesse guadagnare una nuova dimensione così intensa e immediata.
Ascoltare questi brani nella versione italiana, con la voce di Galifi che li attraversa di calore e passione, è stata un’esperienza capace di rinnovare il senso stesso del lavoro di Frøislie, facendomi scoprire dettagli e sfumature che nella versione originale avevo solo intravisto.
Lars Fredrik Frøislie, tastierista dei norvegesi Wobbler e figura di riferimento del prog europeo contemporaneo, approfitta della pausa pandemica per sviluppare un progetto personale che prosegue il percorso iniziato con Fire Fortellinger (2023). Nell’esordio solista aveva già esplorato atmosfere mitologiche e fiabesche, utilizzando un arsenale di tastiere leggendarie – dal Moog al mellotron, dal clavinet all’organo Hammond – e con Quattro Racconti il suo mondo sonoro prende nuova vita grazie all’incontro con Stefano “Lupo” Galifi, storico vocalist del Museo Rosenbach.
Pubblicato da Karisma Records nell’autunno 2025, il disco propone la versione italiana di Fire Fortellinger e offre un risultato di notevole efficacia: il prog raffinato di Frøislie si arricchisce della voce calda, passionale e mediterranea di Galifi, che valorizza ogni sfumatura delle composizioni. Le partiture nordiche, già eleganti e sinuose, dialogano con il timbro italiano creando un contrasto armonioso che attraversa l’album di malinconia, epicità e calore.
Lars Fredrik Frøislie non si limita a comporre e produrre: suona una vasta gamma di tastiere vintage, canta, dipinge la copertina e si cimenta anche alla batteria. L’unico altro musicista coinvolto è il bassista Nikolai Hængsle (Needlepoint, Elephant9), che completa il quadro sonoro con equilibrio e precisione. L’adattamento dei testi italiani, insieme al nuovo mix e master, valorizza ogni dettaglio, rendendo l’album non solo fedele all’originale, ma ulteriormente arricchito dalla cura artigianale e dalla presenza vocale di Galifi.
La tracklist si apre con la suite Il Cavaliere dell’Apocalisse, una sonata intensa e vibrante, dove fughe tastieristiche e momenti intimisti si intrecciano ai primi inserti vocali di Galifi. Il brano costruisce un equilibrio perfetto tra rigore compositivo e suggestione emotiva, trascinando l’ascoltatore in un viaggio tra epicità e introspezione.
Un Posto Sotto il Cielo rappresenta un momento particolarmente suggestivo: synth e melodie folk creano un’atmosfera sospesa tra magia e nostalgia, dove scorci bucolici e paesaggi mitici si fondono in un senso di calma e armonia. La voce di Galifi accompagna ogni passaggio con calore e precisione, esaltando le sfumature delle composizioni e donando al brano un’intimità rara.
Presagio alterna ritmi più disinvolti a momenti meditativi dominati dal cembalo, con la voce di Galifi sempre presente, capace di valorizzare ogni dettaglio melodico. Il supporto del bassista Nikolai Hængsle aggiunge solidità e profondità, contribuendo a creare un terreno armonico ricco e avvolgente che completa l’estro di Frøislie.
Cattedrale della Natura chiude il disco con una suggestione epica e contemplativa: il brano racconta il ciclo visivo del paesaggio norvegese, alternando stagione fredda e secca, e diventa un’allegoria della semplicità perduta della vita. Qui la combinazione di tastiere leggendarie, arrangiamenti curati e la voce di Galifi dà vita a un finale che racchiude le atmosfere fiabesche e mitologiche dell’intero album, lasciando l’ascoltatore immerso in un senso di pace e meraviglia.

Lars Fredrik Frøislie e Stefano “Lupo” Galifi
Quattro Racconti non è semplicemente la riproposizione di un album già interessante: la collaborazione tra Frøislie e Galifi aggiunge una nuova profondità ai brani, arricchendo il disco di sfumature inattese e di una diversa intensità espressiva. L’incontro tra culture musicali apparentemente lontane – il rigore del prog nordico e il timbro storico del prog italiano – diventa un elemento centrale del progetto, che guadagna in varietà e spessore senza rinunciare all’eleganza delle composizioni originali.
Con questo lavoro Frøislie conferma la solidità della sua visione artistica e amplia ulteriormente il proprio linguaggio, mentre Karisma Records si ribadisce una realtà attenta a progetti di forte identità. Quattro Racconti invita a un ascolto consapevole, capace di accompagnare l’ascoltatore in un mondo sonoro sospeso tra mito e realtà, tra nord e sud, tra memoria e immaginazione.
English version
Lars Fredrik Frøislie – Quattro Racconti (Karisma Records, 2025)
A bridge between North and South, between fairy tale and reality, between myth and melancholy
I confess that the announcement of Quattro Racconti caught me by surprise. After an already extraordinarily prolific year, which saw the release of Gamle Mester, Lars Fredrik Frøislie returns with a project that not only revisits his solo debut Fire Fortellinger, but completely transforms it thanks to an unexpected and fascinating encounter: the one with Stefano “Lupo” Galifi. I could not have imagined that an album already rich in Nordic suggestions and fairy-tale atmospheres could gain such an intense and immediate new dimension.
Listening to these pieces in their Italian version, with Galifi’s voice infusing them with warmth and passion, proved to be an experience capable of renewing the very meaning of Frøislie’s work, allowing me to discover details and nuances that, in the original version, I had only glimpsed.
Lars Fredrik Frøislie, keyboardist of the Norwegian band Wobbler and a key figure in contemporary European prog, took advantage of the pandemic pause to develop a personal project that continues the path begun with Fire Fortellinger (2023). In his solo debut he had already explored mythological and fairy-tale atmospheres, using an arsenal of legendary keyboards—from Moog to Mellotron, from Clavinet to Hammond organ—and with Quattro Racconti his sonic world comes to new life thanks to the meeting with Stefano “Lupo” Galifi, the historic vocalist of Museo Rosenbach.
Released by Karisma Records in autumn 2025, the album presents the Italian version of Fire Fortellinger and delivers a remarkably effective result: Frøislie’s refined prog is enriched by Galifi’s warm, passionate, Mediterranean voice, which enhances every nuance of the compositions. The Nordic scores, already elegant and sinuous, converse with the Italian timbre, creating a harmonious contrast that runs through the album with melancholy, epic scope, and warmth.
Lars Fredrik Frøislie does not limit himself to composing and producing: he plays a wide range of vintage keyboards, sings, paints the cover artwork, and even takes on the drums. The only other musician involved is bassist Nikolai Hængsle (Needlepoint, Elephant9), who completes the sonic picture with balance and precision. The adaptation of the Italian lyrics, together with the new mix and master, highlights every detail, making the album not only faithful to the original but further enriched by artisanal care and Galifi’s vocal presence.
The tracklist opens with the suite Il Cavaliere dell’Apocalisse, an intense and vibrant sonata where keyboard fugues and intimate moments intertwine with Galifi’s first vocal entries. The piece builds a perfect balance between compositional rigor and emotional suggestion, drawing the listener into a journey between epic grandeur and introspection.
Un Posto Sotto il Cielo stands out as a particularly evocative moment: synths and folk melodies create an atmosphere suspended between magic and nostalgia, where bucolic glimpses and mythical landscapes merge into a sense of calm and harmony. Galifi’s voice accompanies every passage with warmth and precision, enhancing the nuances of the compositions and giving the piece a rare intimacy.
Presagio alternates more carefree rhythms with meditative moments dominated by the harpsichord, with Galifi’s voice always present, able to bring out every melodic detail. The support of bassist Nikolai Hængsle adds solidity and depth, helping to create a rich, enveloping harmonic ground that complements Frøislie’s inventiveness.
Cattedrale della Natura closes the album with an epic and contemplative suggestion: the piece depicts the visual cycle of the Norwegian landscape, alternating cold and dry seasons, and becomes an allegory of life’s lost simplicity. Here the combination of legendary keyboards, carefully crafted arrangements, and Galifi’s voice gives rise to a finale that encapsulates the fairy-tale and mythological atmospheres of the entire album, leaving the listener immersed in a sense of peace and wonder.
Quattro Racconti is not simply a reworking of an already compelling album: the collaboration between Frøislie and Galifi adds new depth to the pieces, enriching the record with unexpected shades and a different expressive intensity. The meeting of seemingly distant musical cultures—the rigor of Nordic prog and the historic timbre of Italian prog—becomes a central element of the project, which gains in variety and substance without sacrificing the elegance of the original compositions.
With this work, Frøislie confirms the solidity of his artistic vision and further expands his language, while Karisma Records once again proves itself attentive to projects with a strong identity. Quattro Racconti invites a mindful listening experience, capable of accompanying the listener into a sonic world suspended between myth and reality, between North and South, between memory and imagination.
